Alessio
Bartolomei, duro intervento contro il malcostume di una provincia ‘in sonno’
con gli occhi chiusi e le orecchie tappate dove «tutti sanno, tutti subiscono,
accettano o fanno finta di non sapere» – «La metafora del rapporto malato fra
politica ed impresa a Pistoia si chiama “Pistoiambiente”»
PISTOIA. Le vicende giudiziarie degli ultimi
giorni propongono all’opinione pubblica pistoiese il tema del rapporto sempre
difficile, e talvolta anche malato, tra politici, amministratori e funzionari
pubblici ed imprese appaltatrici.
Questo tema non
è nuovo e non è certo solo Pistoia il luogo dove con evidenza emergono
situazioni patologiche oltre il tollerabile, basti pensare che molti dei protagonisti
della vicenda giudiziaria odierna sono i medesimi di una analoga vicenda
partita dal comune di Montecatini proprio 10 anni fa.
Premetto che
sono un garantista e che penso che alcuni di quelli che oggi sono ascritti come
reati, alle verifiche processuali saranno derubricati a comportamenti un po’
disinvolti, ma non delittuosi, tuttavia quello che ci deve interessare come
cittadini, non è tanto se una certa cosa sia o meno un reato, ma se non sia il
caso di far cessare contiguità e comportamenti tali da far pensare a tutti che
lo siano.
Per entrare più
nel dettaglio di questo pensiero, voglio dire che non dobbiamo continuare a
sopportare il candore con il quale certi politici ci vengono a raccontare che
loro non sapevano nulla e che sono stupiti di quello che sta emergendo, mentre
fino a ieri accettavano, anzi gradivano, che gli stessi imprenditori che oggi
sono sotto accusa pagassero sponsorizzazioni per proprie pubblicazioni, lauti
contributi alle campagne elettorali, viaggetti in giro per il mondo o lavori
per l’allestimento di feste democratiche, già feste dell’Unità.
Credo che nei
prossimi giorni, via via che saranno conosciuti dall’opinione pubblica i
dettagli dell’inchiesta e il contenuto delle intercettazioni telefoniche ed
ambientali presenti nelle migliaia di pagine di documenti del Gip, più di un
politico dovrà dare diverse spiegazioni.
Sindaco,
Presidente della Provincia, assessori attuali ed ex, abituati a concertare
molte cose, anche quelle che riguardano i loro uffici più delicati, con quegli
imprenditori privati con i quali avrebbero dovuto intrattenere rapporti
esclusivamente contrattuali, ma anche strani rapporti quasi di sudditanza
rispetto a certi dirigenti pubblici che avrebbero dovuto guidare e controllare.
La metafora del
rapporto malato fra politica ed impresa a Pistoia si chiama “Pistoiambiente”
una società privata, appartenente per l’85% agli attuali arrestati, alla quale
inopinatamente la politica ha permesso di gestire il più grande business mai
conosciuto a memoria duomo: lo stoccaggio in discarica di rifiuti speciali.
Questa società è
sempre stata presieduta da politici di targa Pd ex Sindaci o ex assessori, in
alcuni casi anche da ex dirigenti provinciali che ne hanno autorizzato la
costruzione e i successivi ampliamenti, macina utili milionari ogni anno e
distribuisce sponsorizzazioni, doni e regalie a personaggi più o meno legati
allo stesso giro politico e alle loro iniziative.
Tutti sanno,
tutti subiscono, accettano o fanno finta di non sapere. Si arriva persino al
parossismo di amministratori che prima firmano convenzioni dettagliate con
questa società e poi abdicano a ciò che su quelle convenzioni sta scritto, cioè
al loro ruolo di controllo, arrivando pubblicamente a negare quello che è di
tutta evidenza contrattuale.
Ma a Pistoia va
tutto avanti così, da anni, con buona pace di quelli che di tanto in tanto
cercano di far aprire gli occhi a questa provincia sonnacchiosa.
Tranquilli è
tutto a posto: tra poco arrivano i campionati mondiali di ciclismo ed è già pronto
un altro giro di giostra.
Auguri!
Alessio Bartolomei
[comunicato]
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[Giovedì 14
giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
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