di Felice De Matteis
Venerdì
22 giungo assemblea pubblica senza diritto di parola – Il commissariamento e la
posizione della Cgil – La gente si ribella – Lettera di un dipendente: «Questa storia non deve finire a tarallucci e
vino!»
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
Il coraggio delle scelte. Stamani sugli organi di informazione locali si riportano
notizie che già da tempo questo blog aveva fornito ai suoi lettori.
Comunità
Montana commissariata, Fratoni commissario ex lege regionale e chi ha
avuto ha avuto e chi ha dato ha dato. La vacca è stata munta oltre ogni limite
e non da più latte. I dipendenti e gli operai forestali? Ci pensi la Fornero.
Una
sola componente sindacale, la Cgil, dinnanzi al silenzio dei politici e alle
loro disinvolte e volgari prese di giro – ne parleremo in seguito – avanza l’unica
proposta ragionevole e seria.
In
sintesi: perché perdere le deleghe su agricoltura, forestazione e sviluppo del
territorio trasferendo tutto alla Provincia (che prima o poi dovrà finalmente,
quella sì, sparire) arrecando un colpo mortale all’economia del territorio?
È
un ragionamento che non fa una grinza, ma che ne presuppone un altro che il sindacato
si guarda bene dal fare e cioè che in questo aborto chiamato Unione de Comuni,
l’unico Ente in grado – per numero di personale, collocazione sul
territorio e popolazione residente – di assumersi questi
compiti, senza aggravio di personale che già esiste in Comunità Montana,
dovrebbe essere il Comune di San Marcello.
Che
ne pensa il Sindaco Cormio? Questi sono gli oneri del potere e chi non è in
grado di assumerseli ben farebbe a trarne le debite conseguenze. Invece si
preferisce il commissariamento, un modo insulso e pilatesco per trasferire in
Piazza San Leone – sede della Provincia –
tutte le prossime camarille che la gente di Montagna sarà costretta a subire.
E
le professionalità dei dipendenti (impiegati e operai, lasciando perdere i
“dirigenti” sui quali stendiamo un velo pietoso…) verranno frazionati fra i
vari comuni in sostituzione dei lavoratori prestati ai vari Consorzi ed Ato o
entreranno a fare parte dell’immensa pletora provinciale con qualifiche (e
stipendi) di quell’Ente?
Il
popolo si accontenta di poco ed è considerato solo una massa “diversamente
pensante”. Lo testimonia l’ultima trovata che la Comunità Montana
metterà in atto venerdì 22 giugno durante l’assemblea dei consiglieri, che si
svolgerà nella Sala Baccarini con addirittura altoparlanti che trametteranno l’aulica
discussione. Discussione in cui, leggendo l’ordine del giorno, la plebe non
avrà diritto di parola. Ascoltare e tacere. E pazientare anche, perché le
comunicazioni previste del dottor Eller sono poste all’ordine del giorno solo
al termine delle altre importantissime… incombenze, tipo la surroga di
consiglieri dimissionari e la nomina dei rappresentanti comunali per l’Unione
dei Comuni che verrà. Se verrà.
Ci
spiace dirlo, ma il dottor Eller, che tutto ha dimostrato fuorché di essere uno
sprovveduto, a nostro avviso si presta inconsapevolmente a questo giochetto.
Dirà non dicendo, farà capire non spiegando – perché non può – e con fine giugno,
terminato il suo incarico, farà ritorno a casa. Il copione è già scritto e chi
crede che il 22 giugno prossimo il velo della verità verrà squarciato, si
prepari a una grossa delusione.
C’è
solo un modo per porre civilmente termine a questa ignominia sulle ruberie in
Comunità Montana ed è quello che i politici ci mettano la faccia in prima
persona e rispondano francamente ed esaurientemente alle domande dei cittadini.
Ne acquisterebbero in considerazione. Il dottor Eller ha concluso il suo mandato;
non spetta a lui relazionare, come ha già fatto, sul dissesto prodottosi in
Comunità Montana; adesso tocca ai politici. Possibile che la viltà possa
raggiungere certi livelli?
Appendice
1. Ci
risulta che il comitato creatosi spontaneamente sul “caso Comunità Montana”
stia raccogliendo una valanga di adesioni. Un signore, su facebook, prende il
toro per le corna – è proprio il caso di dirlo – e scrive (ai politici):
“Dopo tanti discorsi belli e condivisibili è il momento di passare dalle parole
ai fatti. Avete la possibilità di dimostrare se effettivamente volete seguire
con l’attenzione richiesta per fare chiarezza sulla vicenda legata alla
Comunità Montana. Tutti, ma soprattutto voi politici, sottoscrivete la raccolta
firme promossa dal Comitato “Recupero Ammanco Comunità Montana” e fateci sapere
l’esercizio commerciale o la persona che avrà avuto un così immenso onore”. (A.S.)
Appendice
2.
Un dipendente della stessa Comunità Montana ci scrive:
Gentilissimi
amici di Quarrata/news,
- la
verità che tutti cercano sulla Eller relazione, anche senza averla letta, è
molto semplice: l’ex ragioniere ha rubato (reo confesso)
- i
dirigenti (che dovevano controllare l’ex ragioniere ) non hanno controllato
- gli
amministratori (che dovevano controllare i dirigenti) non hanno controllato e
hanno approvato dei bilanci fasulli
- i
revisori (che dovevano controllare gli amministratori attraverso i bilanci e
gli atti dell’ente) non hanno controllato
- il
tesoriere (banca) che doveva pagare solo quando dovuto, non ha controllato e ha
pagato
E
gli altri dipendenti chiederete voi?
Quando
hanno visto, hanno denunciato e sono i primi ad essere danneggiati in questa
storia sia come cittadini (soldi di tutti) che come dipendenti sottoposti a una
gogna ingiusta e a vere vessazioni all’interno dell’ente per sopperire alle
tante mancanze (vedi mancato acquisto di un ragioniere vero).
Ma
noi ci siamo e vigileremo anche quando verrà il Commissario, onde evitare che
questa storia finisca a tarallucci e vino.
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì
20 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
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