martedì 26 giugno 2012

COMUNITÀ MONTANA. LA MONTAGNA RINGRAZIA


Allarmato comunicato stampa dei dipendenti – Nessuno si preoccupa di quello che accadrà a loro e alle loro famiglie – Una scelta miope da parte degli amministratori

SAN MARCELLO. 60 dipendenti di cui 13-14 impiegati e il resto diviso in guardie e operai forestali. Dieci-quindici anni fa erano addirittura il doppio o quasi.
E ora? Ora sta andando tutto allo sbando. Tra le ruberie incontrollate e le non-scelte dei politici, la situazione sta diventando un vero e proprio rebus.
Ecco cosa scrivono in proposito i dipendenti delusi e amareggiati:

Oggi 26 giugno 2012 la Comunità Montana Appennino Pistoiese chiude la sua attività.

Unica, insieme a quella di “Elba e Capraia”, tra le comunità montane toscane a non trasformarsi in Unione Speciale dei Comuni, perdendo in tal modo le funzioni di gestione e sviluppo del territorio che le erano proprie. Si tratta di una precisa “scelta” degli Amministratori dell’Ente, i Sindaci dei Comuni Montani.
Nonostante le ripetute proroghe concesse per la trasformazione dell’Ente, che potevano far supporre una volontà di ricerca di soluzioni diverse, si è lasciato trascorrere infruttuosamente il tempo, senza assumere di fatto le necessarie decisioni entro i termini dovuti.
Quali le conseguenze di questa scelta? La rinuncia alle prerogative di governo dei territori montani operata dai nostri Amministratori, comporterà per legge il passaggio delle risorse e delle deleghe già appartenute alla Comunità Montana (annualmente Agricoltura 836.723,00 euro e Forestazione 1.056.034,76 euro) alla Provincia di Pistoia, la cui prossima chiusura è cosa già programmata per Legge, con la conseguenza “prefigurata” di un possibile accorpamento dei territori di questa Provincia con quelli di Prato.
Le conseguenze di questo fatto saranno, quantomeno, che i cittadini della Montagna Pistoiese, per tramite dei loro Amministratori, non opereranno più le decisioni sul territorio e non gestiranno l’ingente capitale delle deleghe.
Insomma, investimenti e decisioni non saranno più prerogativa dei cittadini della Montagna P.se, ma … delle “distanti” Amministrazioni provinciali, per ancora alcuni mesi quella di Pistoia e poi? … Prato?
Come poteva essere evitato questo? In primo luogo, il ritardo nelle decisioni degli Amministratori dell’Ente Comunitario, ha comportato la perdita “secca” del contributo regionale annualmente destinato alle costituende Unioni Speciali dei Comuni che per l’anno 2011 era di € 250.000, e per l’anno 2012 di € 225.000! Risorse che dovevano essere utilizzate per costituire l’unione Speciale dei Comuni, ed ampiamente sufficienti a garantire l’equilibrio del Bilancio dell’Ente.
Tali risorse potevano essere utilizzate per una riorganizzazione dell’Ente (il cui problema di disequilibrio economico in bilancio 2012 è stimato in circa € 220.328,48), … in luogo dell’eutanasia del “malato”. Peraltro i cittadini devono sapere che il disavanzo pregresso dei bilanci dell’Ente, che spaventa i Sindaci della montagna, anche con la chiusura della Comunità Montana dovrà essere pagato dagli stessi Comuni!
Ulteriori scelte sarebbero state possibili per ricondurre il bilancio in equilibrio, se non in “avanzo”. La Comunità Montana, ad esempio, anziché conferirli ai comuni perché se li gestissero, avrebbe potuto “gestire in proprio” i fondi dei BIM (Bacini Imbriferi Montani), che per questo anno ammontano a € 243.918,14, realizzando direttamente o per tramite di appalti gli interventi di Bonifica previsti sul territorio, scelta possibile ed affatto impropria visto che tali fondi sono destinati alla realizzazione di “precisi” ed “individuati” interventi, … e non certo per sopperire alle carenze di bilancio dei Comuni o realizzare i campetti di calcio.
Il riequilibrio del Bilancio, sarebbe stato altresì possibile mediante la vendita di alcuni beni dell’Ente (Come la Villetta Fivizzani di Abetone del valore stimato di oltre €. 600.000, o il Rifugio Acquerino del valore stimato di circa 500.000 €, o dell’incompiuta “casa dei Comuni” Villa Vittoria del valore stimato di oltre 2.000.000 di € a termine dei lavori), beni che in virtù delle scelte fatte presumibilmente verranno ora acquisiti alla proprietà della Provincia o … di chi ne assumerà le funzioni!
Altre possibilità sarebbero derivate da un miglioramento nella gestione del Patrimonio Forestale Regionale, con incremento delle attività che, oltre a far confluire maggiori risorse economiche alle “casse” dell’Ente, mediante il coinvolgimento delle imprese agricole e forestali operanti sul territorio, avrebbe dato anche un ulteriore incremento all’attività imprenditoriale privata locale ed al turismo “verde” che già la Comunità Montana utilizzava.
Nel 2011, ad esempio, sono stati realizzati interventi con aziende e fornitori locali per circa 1 milione di euro provenienti dall’agricoltura. Sono stimati circa 75 operatori di ditte boschive che durante i mesi estivi eseguono tagli di legname per conto dell’Ente nelle nostre foreste.
E qual è il futuro dei Dipendenti dell’Ente che tra maestranze a contratto privato (leggi operai forestali) e dipendenti “interni” rappresentano oltre 60 famiglie residenti sul territorio? Chi garantirà un salario dignitoso agli operai forestali al di là delle 180 gg. lavorative previste dal contratto regionale?
Sembra che nessuno sia interessato alle loro sorti ed a quella delle loro famiglie, e mentre da un lato ci si affretta a dire che “non perderanno il lavoro”, nessuno è in grado di affermare quale sarà “in realtà” la loro sorte e quale il loro futuro lavorativo. E tutto questo accade nel silenzio assordante della politica, in assenza di pronunciamenti e prese di posizioni delle segreterie dei partiti e di qualsivoglia forma di progettualità che vada oltre l’immediato e il contingente, da parte di quei soggetti che dovrebbero “operare” nell’interesse dei cittadini e della Montagna Pistoiese.
Gli amministratori della montagna stanno facendo una scelta miope rispetto al futuro del nostro territorio che a livello regionale si confronterà con le altre realtà che – avendo fatte scelte diverse – saranno più forti nel contesto regionale e avranno maggior potere contrattuale per ottenere finanziamenti e risorse dalla Regione Toscana.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 26 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.