Allarmato
comunicato stampa dei dipendenti – Nessuno si preoccupa di quello che accadrà a
loro e alle loro famiglie – Una scelta miope da parte degli amministratori
SAN
MARCELLO. 60
dipendenti di cui 13-14 impiegati e il resto diviso in guardie e operai
forestali. Dieci-quindici anni fa erano addirittura il doppio o quasi.
E ora? Ora sta
andando tutto allo sbando. Tra le ruberie incontrollate e le non-scelte dei
politici, la situazione sta diventando un vero e proprio rebus.
Ecco cosa scrivono
in proposito i dipendenti delusi e amareggiati:
Oggi 26
giugno 2012 la Comunità Montana Appennino Pistoiese chiude la sua attività.
Unica,
insieme a quella di “Elba e Capraia”, tra le comunità montane toscane a non
trasformarsi in Unione Speciale dei Comuni, perdendo in tal modo le funzioni di
gestione e sviluppo del territorio che le erano proprie. Si tratta di una
precisa “scelta” degli Amministratori dell’Ente, i Sindaci dei Comuni Montani.
Nonostante
le ripetute proroghe concesse per la trasformazione dell’Ente, che potevano far
supporre una volontà di ricerca di soluzioni diverse, si è lasciato trascorrere
infruttuosamente il tempo, senza assumere di fatto le necessarie decisioni
entro i termini dovuti.
Quali le
conseguenze di questa scelta? La rinuncia alle prerogative di governo dei
territori montani operata dai nostri Amministratori, comporterà per legge il
passaggio delle risorse e delle deleghe già appartenute alla Comunità Montana
(annualmente Agricoltura 836.723,00 euro e Forestazione 1.056.034,76 euro) alla
Provincia di Pistoia, la cui prossima chiusura è cosa già programmata per
Legge, con la conseguenza “prefigurata” di un possibile accorpamento dei
territori di questa Provincia con quelli di Prato.
Le
conseguenze di questo fatto saranno, quantomeno, che i cittadini della Montagna
Pistoiese, per tramite dei loro Amministratori, non opereranno più le decisioni
sul territorio e non gestiranno l’ingente capitale delle deleghe.
Insomma,
investimenti e decisioni non saranno più prerogativa dei cittadini della
Montagna P.se, ma … delle “distanti” Amministrazioni provinciali, per ancora
alcuni mesi quella di Pistoia e poi? … Prato?
Come
poteva essere evitato questo? In primo luogo, il ritardo nelle decisioni degli
Amministratori dell’Ente Comunitario, ha comportato la perdita “secca” del
contributo regionale annualmente destinato alle costituende Unioni Speciali dei
Comuni che per l’anno 2011 era di € 250.000, e per l’anno 2012 di € 225.000!
Risorse che dovevano essere utilizzate per costituire l’unione Speciale dei
Comuni, ed ampiamente sufficienti a garantire l’equilibrio del Bilancio dell’Ente.
Tali
risorse potevano essere utilizzate per una riorganizzazione dell’Ente (il cui problema
di disequilibrio economico in bilancio 2012 è stimato in circa € 220.328,48), …
in luogo dell’eutanasia del “malato”. Peraltro i cittadini devono sapere che il
disavanzo pregresso dei bilanci dell’Ente, che spaventa i Sindaci della
montagna, anche con la chiusura della Comunità Montana dovrà essere pagato
dagli stessi Comuni!
Ulteriori
scelte sarebbero state possibili per ricondurre il bilancio in equilibrio, se
non in “avanzo”. La Comunità Montana, ad esempio, anziché conferirli ai comuni
perché se li gestissero, avrebbe potuto “gestire in proprio” i fondi dei BIM
(Bacini Imbriferi Montani), che per questo anno ammontano a € 243.918,14,
realizzando direttamente o per tramite di appalti gli interventi di Bonifica
previsti sul territorio, scelta possibile ed affatto impropria visto che tali
fondi sono destinati alla realizzazione di “precisi” ed “individuati”
interventi, … e non certo per sopperire alle carenze di bilancio dei Comuni o
realizzare i campetti di calcio.
Il
riequilibrio del Bilancio, sarebbe stato altresì possibile mediante la vendita
di alcuni beni dell’Ente (Come la Villetta Fivizzani di Abetone del valore
stimato di oltre €. 600.000, o il Rifugio Acquerino del valore stimato di circa
500.000 €, o dell’incompiuta “casa dei Comuni” Villa Vittoria del valore
stimato di oltre 2.000.000 di € a termine dei lavori), beni che in virtù delle
scelte fatte presumibilmente verranno ora acquisiti alla proprietà della
Provincia o … di chi ne assumerà le funzioni!
Altre
possibilità sarebbero derivate da un miglioramento nella gestione del
Patrimonio Forestale Regionale, con incremento delle attività che, oltre a far
confluire maggiori risorse economiche alle “casse” dell’Ente, mediante il
coinvolgimento delle imprese agricole e forestali operanti sul territorio,
avrebbe dato anche un ulteriore incremento all’attività imprenditoriale privata
locale ed al turismo “verde” che già la Comunità Montana utilizzava.
Nel 2011,
ad esempio, sono stati realizzati interventi con aziende e fornitori locali per
circa 1 milione di euro provenienti dall’agricoltura. Sono stimati circa 75
operatori di ditte boschive che durante i mesi estivi eseguono tagli di legname
per conto dell’Ente nelle nostre foreste.
E qual è
il futuro dei Dipendenti dell’Ente che tra maestranze a contratto privato
(leggi operai forestali) e dipendenti “interni” rappresentano oltre 60 famiglie
residenti sul territorio? Chi garantirà un salario dignitoso agli operai
forestali al di là delle 180 gg. lavorative previste dal contratto regionale?
Sembra che
nessuno sia interessato alle loro sorti ed a quella delle loro famiglie, e
mentre da un lato ci si affretta a dire che “non perderanno il lavoro”, nessuno
è in grado di affermare quale sarà “in realtà” la loro sorte e quale il loro
futuro lavorativo. E tutto questo accade nel silenzio assordante della
politica, in assenza di pronunciamenti e prese di posizioni delle segreterie
dei partiti e di qualsivoglia forma di progettualità che vada oltre l’immediato
e il contingente, da parte di quei soggetti che dovrebbero “operare” nell’interesse
dei cittadini e della Montagna Pistoiese.
Gli
amministratori della montagna stanno facendo una scelta miope rispetto al
futuro del nostro territorio che a livello regionale si confronterà con le
altre realtà che – avendo fatte scelte diverse – saranno più forti nel contesto
regionale e avranno maggior potere contrattuale per ottenere finanziamenti e
risorse dalla Regione Toscana.
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[Martedì 26 giugno
2012 - © Quarrata/news 2012]
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