domenica 24 giugno 2012

COMUNITÀ MONTANA. QUANDO LA DEMOCRAZIA SERVE SOLO A PRENDERE IN GIRO LA GENTE


Come avevamo previsto, l’assemblea alla Baccarini è servita solo a dare fumo negli occhi – Nessuna risposta e tanta delusione per tutti

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Una persona presente all’assemblea, ci ha inviato il breve resoconto che segue dell’incontro della Comunità Montana del 22 giugno alla “Baccarini”, ore 21.
Ultimo punto all’ordine del giorno, la situazione economica disastrata e disastrosa dell’ente, per i noti fatti di cui abbiamo abbondantemente scritto.
La sostanza dell’assemblea, ovviamente meno partecipata della precedente, è compiutamente espressa dall’articolo di Marco Ferrari (vedi) che questo blog ha proposto integralmente e che rispecchia ciò che da tempo tutti vanno dicendo.
All’articolo rimandiamo il lettore, dato che qui ci interessiamo maggiormente del breve resoconto che ci è giunto e che tende a osservare e descrivere l’atteggiamento dei vari attori politici nella circostanza.
Questo non significa che non torneremo sull’argomento: ma dobbiamo constatare che il Comitato Promotore “Recupero Ammanco Comunità Montana”, con la sua lettera – anch’essa riprodotta integralmente “solo” da questo blog (vedi) –, inviata al Presidente, ai componenti della Giunta e dell’Assemblea, ha preoccupato per tutta la sera gli attori politici della commedia.
Ecco gli appunti inviatici dal nostro lettore:

Ore 20:50. La signora Graziella Cimeli, portavoce del Comitato, consegna alla Segretaria Apolito la lettera, con copie da destinare ai Consiglieri, dopo aver subito il “corteggiamento” interessato di qualche politico curioso di conoscere chi “c’è dietro”.
La Signora Cimeli, in quanto tale, resta un poco stupita, ma a questo quesito di Carluccio Ceccarelli la risposta è semplice: “dietro” il comitato c’è solo la gente, quella civilmente maiuscola, che non ne può più e pretende chiarezza.
Ore 22. Con il bla bla in corso, il documento è portato anche all’attenzione della neo Consigliera Provinciale del Pdl, Alessandra Nesti, la quale – si dice – avrebbe garantito il suo intervento a favore delle sacrosante richieste del Comitato. Intervento che poi non c’è stato. E se ciò è vero, la Nesti ha cominciato subito male.
Ore 22:15. Intervento di Eller il quale, avendo già detto tutto in precedenza, non può che ripetere le solite cose: connivenze, reiterazione dei comportamenti illegali, limitatezza delle possibilità investigative per scarso numero di personale e capacità finanziaria. Ringrazia pubblicamente un dipendente, e noi ci associamo, il signor Fabrizio Vivarelli che ha contribuito a ritrovare dei libri contabili di fine anni 70, inizio anni 80 che già a quei tempi evidenziavano macroscopiche irregolarità.
Dovrebbero riflettere bene tutti e, fra gli altri, ancor più il ragionier Valerio Sichi, presidente ed assessore al Bilancio negli anni d’oro.
Poi Eller, spazientito dalla richiesta dei Consiglieri Montagna e Gaggini di conoscere le cifre dell’ammanco, afferma: «Io il rapporto l’ho consegnato al Presidente della Comunità; decida lui cosa dire e rendere noto».
Il Presidente naturalmente tace. È molto preso dalla lettura e rilettura della lettera del Comitato e quindi, in sua vece, interviene il Sindaco di Piteglio, Gaggini, che, senza tanto politichese verbale, dichiara che c’è non solo la convinzione ma addirittura la certezza che questo sperpero vada avanti da almeno trenta anni: onde, si desume, i bilanci non possono che essere taroccati e falsificati; e questo lo fa intendere anche Gaggini, che prima di essere Sindaco di Piteglio è stato un riconosciuto e capace amministratore privato.
Attimo di panico vero, quando Eller, dopo aver ribadito di averlo già detto pubblicamente e anche scritto nel capitolo 7 della sua relazione e cioè che la mancanza di risorse adeguate all’indagine aveva limitato l’indagine stessa, si è sentito ribattere da uno del pubblico che tutti i cittadini erano disposti a sostenere economicamente una nuova indagine!
Ore 23:18. Iniziano gli interventi del pubblico. Si sono iscritti a parlare in tre. Molti hanno capito l’antifona e se ne sono già andati.
C’è un intervento accorato di un dipendente della Comunità sul futuro prossimo dei dipendenti che trova nella Sindaca di San Marcello un’implacabile ed inequivocabile risposta. [Su questo punto, importante e che qui non trattiamo, torneremo molto presto – n.d.r.].
Ore 23:45. Carluccio Ceccarelli prende la lettera recapitatagli ad inizio assemblea e “concede” alla signora Graziella di leggerla dopo avere assicurato il suo appoggio ed essersi sentito rispondere da un signore presente in sala che il Comitato non gradisce né il suo sostegno, né quello di Giunta e Consiglieri.
Ore 23:50. La signora Graziella legge finalmente la lettera davanti agli oramai, purtroppo, pochi presenti. C’è senso di delusione diffusa, in sala.
Ite, missa est.

Un nostro commento-domanda: vi sembra che tutta questa manfrina possa chiamarsi amministrazione pubblica partecipata e democratica?
A noi no.
Per niente.
Q/n
SCRIVE IL TIRRENO:

Dibattito blindato
il comitato chiede
un’altra assemblea

Sono stati solo 4 gli interventi dal pubblico e alle domande non ci sono state risposte, anche perché tutto era stato in parte dibattuto precedentemente. Chi pensava che bastasse alzarsi e prendere la parola è rimasto deluso. Bisognava prima dare nome e cognome ed accettare di essere registrati in quanto gli interventi erano sempre nel quadro del consiglio. Di fatto hanno parlato solo le persone legate al mondo istituzionale, con la comparsa a seguire di un comunicato durissimo emesso dal comitato promotore “Recupero Ammanco Comunità Montana”. Di forte impatto è stato anche l’intervento del segretario provinciale della funzione pubblica Cgil Silvia Biagini: «Non si è voluta cogliere la possibilità dell’Unione dei Comuni; il caso dell’ammanco sulla morte conclamata dell’ente non c’entra nulla. La politica si è sottratta al proprio ruolo. Chiediamo da sempre dignità e trasparenza per i lavoratori onesti. Con la fine della Comunità Montana il governo del territorio viene lasciato ad altri: la montagna perde in pratica circa 3 milioni di euro. A questo punto è incerto il futuro dei 60 lavoratori e questa scelta è poco lungimirante». Ha preso la parola anche un dipendente comunitario, l’impiegato Ermanno Baldassarri: «Riguardo alla sottrazione di denaro i dipendenti dell’ente sono estranei ai fatti; ora ci sono in bilico 60 famiglie». Il comitato Recupero per bocca di Graziella Cimeli ha chiesto che sia indetta una nuova assemblea «con specifica possibilità di intervento per i cittadini». (a.s.)

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 24 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.