Come
avevamo previsto, l’assemblea alla Baccarini è servita solo a dare fumo negli
occhi – Nessuna risposta e tanta delusione per tutti
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
Una persona presente all’assemblea, ci ha inviato il breve resoconto che segue
dell’incontro della Comunità Montana del 22 giugno alla “Baccarini”, ore 21.
Ultimo
punto all’ordine del giorno, la situazione economica disastrata e disastrosa
dell’ente, per i noti fatti di cui abbiamo abbondantemente scritto.
La
sostanza dell’assemblea, ovviamente meno partecipata della precedente, è
compiutamente espressa dall’articolo di Marco Ferrari (vedi)
che questo blog ha proposto integralmente e che rispecchia ciò che da tempo tutti
vanno dicendo.
All’articolo
rimandiamo il lettore, dato che qui ci interessiamo maggiormente del breve
resoconto che ci è giunto e che tende a osservare e descrivere l’atteggiamento dei
vari attori politici nella circostanza.
Questo
non significa che non torneremo sull’argomento: ma dobbiamo constatare che il
Comitato Promotore “Recupero Ammanco Comunità Montana”, con la sua lettera –
anch’essa riprodotta integralmente “solo” da questo blog (vedi)
–, inviata al Presidente,
ai componenti della Giunta e dell’Assemblea, ha preoccupato per tutta la sera gli
attori politici della commedia.
Ecco
gli appunti inviatici dal nostro lettore:
Ore
20:50. La
signora Graziella Cimeli, portavoce del Comitato, consegna alla Segretaria
Apolito la lettera, con copie da destinare ai Consiglieri, dopo aver subito il
“corteggiamento” interessato di qualche politico curioso di conoscere chi “c’è
dietro”.
La
Signora Cimeli, in quanto tale, resta un poco stupita, ma a questo quesito di
Carluccio Ceccarelli la risposta è semplice: “dietro” il comitato c’è solo la gente,
quella civilmente maiuscola, che non ne può più e pretende chiarezza.
Ore
22. Con
il bla bla in corso, il documento è portato anche all’attenzione della neo
Consigliera Provinciale del Pdl, Alessandra Nesti, la quale – si dice – avrebbe
garantito il suo intervento a favore delle sacrosante richieste del Comitato.
Intervento che poi non c’è stato. E se ciò è vero, la Nesti ha cominciato subito
male.
Ore
22:15.
Intervento di Eller il quale, avendo già detto tutto in precedenza, non può che
ripetere le solite cose: connivenze, reiterazione dei comportamenti illegali,
limitatezza delle possibilità investigative per scarso numero di personale e
capacità finanziaria. Ringrazia pubblicamente un dipendente, e noi ci
associamo, il signor Fabrizio Vivarelli che ha contribuito a ritrovare dei
libri contabili di fine anni 70, inizio anni 80 che già a quei tempi
evidenziavano macroscopiche irregolarità.
Dovrebbero
riflettere bene tutti e, fra gli altri, ancor più il ragionier Valerio Sichi,
presidente ed assessore al Bilancio negli anni d’oro.
Poi
Eller, spazientito dalla richiesta dei Consiglieri Montagna e Gaggini di
conoscere le cifre dell’ammanco, afferma: «Io il rapporto l’ho consegnato al Presidente
della Comunità; decida lui cosa dire e rendere noto».
Il
Presidente naturalmente tace. È molto preso dalla lettura e rilettura della
lettera del Comitato e quindi, in sua vece, interviene il Sindaco di Piteglio, Gaggini,
che, senza tanto politichese verbale, dichiara che c’è non solo la convinzione
ma addirittura la certezza che questo sperpero vada avanti da almeno trenta
anni: onde, si desume, i bilanci non possono che essere taroccati e
falsificati; e questo lo fa intendere anche Gaggini, che prima di essere Sindaco
di Piteglio è stato un riconosciuto e capace amministratore privato.
Attimo
di panico vero, quando Eller, dopo aver ribadito di averlo già detto
pubblicamente e anche scritto nel capitolo 7 della sua relazione e cioè che la
mancanza di risorse adeguate all’indagine aveva limitato l’indagine stessa, si
è sentito ribattere da uno del pubblico che tutti i cittadini erano disposti a
sostenere economicamente una nuova indagine!
Ore
23:18.
Iniziano gli interventi del pubblico. Si sono iscritti a parlare in tre. Molti
hanno capito l’antifona e se ne sono già andati.
C’è
un intervento accorato di un dipendente della Comunità sul futuro prossimo dei
dipendenti che trova nella Sindaca di San Marcello un’implacabile ed
inequivocabile risposta. [Su questo punto, importante e che qui non trattiamo, torneremo
molto presto – n.d.r.].
Ore
23:45.
Carluccio Ceccarelli prende la lettera recapitatagli ad inizio assemblea e
“concede” alla signora Graziella di leggerla dopo avere assicurato il suo
appoggio ed essersi sentito rispondere da un signore presente in sala che il
Comitato non gradisce né il suo sostegno, né quello di Giunta e Consiglieri.
Ore
23:50.
La signora Graziella legge finalmente la lettera davanti agli oramai,
purtroppo, pochi presenti. C’è senso di delusione diffusa, in sala.
Ite,
missa est.
Un
nostro commento-domanda: vi sembra che tutta questa manfrina possa chiamarsi
amministrazione pubblica partecipata e democratica?
A
noi no.
Per
niente.
Q/n
SCRIVE
IL TIRRENO:
Dibattito
blindato
il
comitato chiede
un’altra
assemblea
Sono
stati solo 4 gli interventi dal pubblico e alle domande non ci sono state
risposte, anche perché tutto era stato in parte dibattuto precedentemente. Chi
pensava che bastasse alzarsi e prendere la parola è rimasto deluso. Bisognava
prima dare nome e cognome ed accettare di essere registrati in quanto gli
interventi erano sempre nel quadro del consiglio. Di fatto hanno parlato solo
le persone legate al mondo istituzionale, con la comparsa a seguire di un
comunicato durissimo emesso dal comitato promotore “Recupero Ammanco Comunità
Montana”. Di forte impatto è stato anche l’intervento del segretario
provinciale della funzione pubblica Cgil Silvia Biagini: «Non si è voluta
cogliere la possibilità dell’Unione dei Comuni; il caso dell’ammanco sulla
morte conclamata dell’ente non c’entra nulla. La politica si è sottratta al
proprio ruolo. Chiediamo da sempre dignità e trasparenza per i lavoratori
onesti. Con la fine della Comunità Montana il governo del territorio viene
lasciato ad altri: la montagna perde in pratica circa 3 milioni di euro. A
questo punto è incerto il futuro dei 60 lavoratori e questa scelta è poco
lungimirante». Ha preso la parola anche un dipendente comunitario, l’impiegato
Ermanno Baldassarri: «Riguardo alla sottrazione di denaro i dipendenti
dell’ente sono estranei ai fatti; ora ci sono in bilico 60 famiglie». Il comitato
Recupero per bocca di Graziella Cimeli ha chiesto che sia indetta una nuova
assemblea «con specifica possibilità di intervento per i cittadini». (a.s.)
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica
24 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
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