di Luigi
Scardigli
Basta poco, agli italiani, per sorridere. Ancor meno per
dimenticare.
Fino a ieri sera, infatti, Mario Balotelli, l’eroe della
semifinale degli Europei, quello che con una doppietta calcisticamente sontuosa
– questo è innegabile – è riuscito a stendere la poco teutonica Germania, era
soltanto un gran bel giocatore, certo, ma decisamente poco intelligente: un
modesto quoziente di materia grigia ampiamente dimostrato e celebrato in più di
un’occasione, condito da un atteggiamento indignante al limite della
sopportazione e da quella falsa modestia di chi, dopo aver segnato un gol,
invece che esultare preferisce ammutolirsi, come se in quel preciso istante
avesse ricevuto una bruttissima notizia. E poi, fino a ieri sera, diciamocela
tutta, Mario Balotelli era anche negro.
Stamani invece, quel corpo statuario fotografato, celebrato
e immortalato da tutti gli organi di stampa, è diventato l’emblema della
potenza, della vis, della supremazia,
dell’astuzia, il corpo di un uomo che un colpo di testa sontuoso e una fucilata
sotto il sette ha tramortito la Germania; quella che gioca al calcio, però.
L’altra Germania, composta da tutti i tedeschi escluso
quelli che erano impegnati agli Europei, stamani è rientrata al lavoro; certo,
dispiaciuta per l’eliminazione sofferta dai suoi beniamini del football.
Molti italiani, invece, stamani, ma non di buon’ora, eh,
dopo la notte euforica trascorsa a far baccano per la vittoria degli azzurri,
sono andati al bar a fare colazione e a leggere i quotidiani sportivi, per poi
recarsi, con ben poche velleità e speranze, all’ufficio di collocamento, per
sapere se la notte magica dei loro beniamini abbia anche avuto il potere di far
loro la grazia e trovargli un posto di lavoro.
Per molti, però, quasi tutti, anche stamani, nessuna novità
sul fronte occupazionale e al ritorno verso il bar, dove andranno a consumare
l’aperitivo, qualcuno è anche incappato in qualche extracomunitario: sì, uno di
quelli che tanto somiglia a Mario Balotelli, ma che non sa giocare a pallone e
che per riuscire a sopravvivere deve riuscire a vendere cianfrusaglie e che per
questo è solo un negro, spesso anche di merda.
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[Venerdì 29 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
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