martedì 9 aprile 2013

OCULISTICA-ASL 3. QUALCHE VOLTA CI VEDONO BENE ANCHE LORO…


di LUIGI SCARDIGLI

Grazie, dottor Bini! Un esempio da portare come ‘esempio’

PISTOIA. Dopo 36 ore di dolore acuto all’occhio destro, ho deciso, visto l’incessante e dunque preoccupante fastidio, di andare al pronto soccorso.
È successo ieri mattina, lunedì, poco dopo le 10. L’atrio non traboccava di pazienti e dopo aver accennato all’infermiera del primo accoglimento quale fosse il disturbo, ho aspettato meno di mezz’ora il mio turno.
Entrato per lasciare le generalità e farmi indicare quale fosse il reparto presso il quale rivolgermi (oculistica, era facile, lo so, ma l’ho scritto lo stesso), ho attraversato buona parte del lungo corridoio che unisce la parte nuova alla vecchia dell’ospedale e, arrivato a destinazione, ho consegnato alla terza infermiera di turno il foglio rilasciatomi poco prima dalla collega del pronto soccorso.

Si accomodi pure in sala d’aspetto, la chiamiamo noi.
Se ne è andata un’altra mezz’ora e verso mezzogiorno sono stato invitato ad entrare. Mi hanno fatto accomodare in una stanza, munita di una specifica apparecchiatura e sono stato visitato. E mentre il dottor Bini, Alessandro Bini, mi scrutava l’occhio sofferente dietro un monitor, mi è parso doveroso spiegargli il motivo della mia visita.
Ci credo che le faccia male – ha sentenziato con rassicurante gentilezza il medico –, ha un calcolo nell’occhio, come uno di quelli che può formarsi nei reni!
Credo che mi abbia anestetizzato e poi, con una semplicissima pinza, ha estratto, senza procurarmi alcuna sofferenza, il piccolo sassolino che mi procurava dolore e pensieri. L’infermiera che gli stava accanto e che ha seguito il veloce e leggerissimo intervento, ha poi redatto un foglio sul quale, oltre a scrivere la diagnosi, firmata dal dottor Alessandro Bini, c’era anche segnalato il nome del farmaco da usare tre volte al giorno per otto giorni.
Poco dopo mezzogiorno sono uscito dall’ospedale, ripassando dal pronto soccorso, dove avevo lasciato incautamente l’ombrello, che ho fortunatamente ritrovato, grazie soprattutto alla guardia, non credo arcigna, ma efficace, della prima infermiera incontrata e sono tornato alla macchina.
In meno di due ore, a titolo completamente gratuito, il servizio pubblico ospedaliero di questa città ha efficacemente e brillantemente risolto il mio piccolo, grande problema: il dolore è scomparso del tutto e non ho nemmeno sofferto di quel bruciore che il dottor Bini mi aveva profetizzato una volta finito l’effetto dell’anestetico.
Ho deciso di scrivere cosa mi è accaduto perché, sin dai miei esordi professionali, ho più volte sentito dire che un cane che morde un uomo non fa notizia, ma il contrario sì, eccome.
Bene, in questo Paese che sta rotolando nel baratro, mi premeva ringraziare e sottolineare la celere, brillante e risoluta sollecitudine sanitaria pubblica del personale pistoiese, a partire dall’infermiera del pronto soccorso fino ad arrivare al dottor Alessandro Bini, passando attraverso le cure dell’infermiera di oculistica.

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[Martedì 9 aprile 2013 | 09:01 - © Quarrata/news]

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