di LUIGI SCARDIGLI
Grazie,
dottor Bini! – Un
esempio da portare come ‘esempio’
PISTOIA. Dopo 36 ore di dolore acuto all’occhio destro, ho deciso,
visto l’incessante e dunque preoccupante fastidio, di andare al pronto
soccorso.
È
successo ieri mattina, lunedì, poco dopo le 10. L’atrio non traboccava di
pazienti e dopo aver accennato all’infermiera del primo accoglimento quale
fosse il disturbo, ho aspettato meno di mezz’ora il mio turno.
Entrato per
lasciare le generalità e farmi indicare quale fosse il reparto presso il quale
rivolgermi (oculistica, era facile, lo so, ma l’ho scritto lo stesso), ho
attraversato buona parte del lungo corridoio che unisce la parte nuova alla
vecchia dell’ospedale e, arrivato a destinazione, ho consegnato alla terza
infermiera di turno il foglio rilasciatomi poco prima dalla collega del pronto
soccorso.
Si accomodi pure in sala d’aspetto, la chiamiamo noi.
Se ne è
andata un’altra mezz’ora e verso mezzogiorno sono stato invitato ad entrare. Mi
hanno fatto accomodare in una stanza, munita di una specifica apparecchiatura e
sono stato visitato. E mentre il dottor Bini, Alessandro Bini, mi scrutava
l’occhio sofferente dietro un monitor, mi è parso doveroso spiegargli il motivo
della mia visita.
Ci credo che le faccia male – ha sentenziato con rassicurante gentilezza il medico –, ha un calcolo
nell’occhio, come uno di quelli che può formarsi nei reni!
Credo che
mi abbia anestetizzato e poi, con una semplicissima pinza, ha estratto, senza
procurarmi alcuna sofferenza, il piccolo sassolino
che mi procurava dolore e pensieri. L’infermiera che gli stava accanto e che ha
seguito il veloce e leggerissimo intervento, ha poi redatto un foglio sul
quale, oltre a scrivere la diagnosi, firmata dal dottor Alessandro Bini, c’era
anche segnalato il nome del farmaco da usare tre volte al giorno per otto
giorni.
Poco dopo
mezzogiorno sono uscito dall’ospedale, ripassando dal pronto soccorso, dove
avevo lasciato incautamente l’ombrello, che ho fortunatamente ritrovato, grazie
soprattutto alla guardia, non credo arcigna, ma efficace, della prima
infermiera incontrata e sono tornato alla macchina.
In meno
di due ore, a titolo completamente gratuito, il servizio pubblico ospedaliero
di questa città ha efficacemente e brillantemente risolto il mio piccolo,
grande problema: il dolore è scomparso del tutto e non ho nemmeno sofferto di
quel bruciore che il dottor Bini mi aveva profetizzato una volta finito
l’effetto dell’anestetico.
Ho deciso
di scrivere cosa mi è accaduto perché, sin dai miei esordi professionali, ho
più volte sentito dire che un cane che morde un uomo non fa notizia, ma il
contrario sì, eccome.
Bene, in
questo Paese che sta rotolando nel baratro, mi premeva ringraziare e
sottolineare la celere, brillante e risoluta sollecitudine sanitaria pubblica
del personale pistoiese, a partire dall’infermiera del pronto soccorso fino ad
arrivare al dottor Alessandro Bini, passando attraverso le cure dell’infermiera
di oculistica.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 9 aprile 2013 | 09:01 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.