domenica 28 aprile 2013

CARO GIOVANNI, RITAGLIA UNO SPAZIO ANCHE PER NICK BECATTINI, ENRICO CECCONI, RICCARDO ONORI E MICHELE PAPADIA


di LUIGI SCARDIGLI

PISTOIA. Carissimo Giovanni Tafuro,
ti scrivo quello che ti dirò, tra un buon calice di rosso e qualche sorriso autentico, la prossima settimana, quando andremo a cena insieme.
Domenica 7 luglio, nella quinta ed ultima giornata del 34esimo Festival Blues di Pistoia, la sontuosa scaletta che hai preparato per dare un sontuoso epilogo a questa ennesima meravigliosa conferma cittadina – troppe volte e da più parti osteggiata anziché protetta e benedetta –, avverte gli appassionati che sul palco di piazza del Duomo si avvicenderanno tre mostri sacri: Robert Cry, Robben Ford e Lucky Peterson, tre bluesman, con relativi sessionisti al seguito, che non hanno davvero bisogno di nulla per intendere, sol pronunciando i loro nomi, di cosa stiamo parlando.

La faccio corta, corta, Giovanni: trova uno spazio, decoroso, notturno, energico per far sì che le migliaia di spettatori che calcheranno l’asfalto bollente della piazza possano vantarsi di aver visto all’opera, nella notte delle stelle di prima grandezza e luce propria, anche quattro talenti di casa: Nick Becattini, Enrico Cecconi, Riccardo Onori e Michele Papadia. Lo scrivo, Giovanni – ma è la prima cosa che ti chiederò quando ci troveremo la prossima settimana –, perché le due chitarre, la batteria e l’organo Hammond ho avuto il piacere di sentirli, per l’ennesima volta, anche ieri sera, all’Altrove, a Pistoia, in piazza della Resistenza.
Cover, vero, riproduzioni di motivi intramontabili ed intramontati, rivisitazioni con le quali tutti i bluesaroli del mondo si misurano, abitualmente, quando si esibiscono.
Conosci meglio di me il tocco dei musicisti; hai avuto la fortuna e l’onore di poter misurare il polso e la presenza scenica ad una miriade di artisti delle note; ti sei imbattuto in orde di band che ti hanno sparato addosso la loro sapienza, la loro eleganza, il loro coraggio, la loro originalità, ma dubito, senza presunzione alcuna, che qualcuno, in tutti questi anni che guidi con sapienza la carovana del Festival, sia mai riuscito a farti il male che sono capaci di fare questi quattro giovanotti quando le circostanze, come quelle di ieri sera, decidono di farli convivere, contemporaneamente, al di qua degli strumenti con i quali sono soliti interagire integralmente.
Li conosci perfettamente, uno per uno: sto affondando lo scritto nella melma della retorica, lo so, ma credo che sia giunto il momento, per tutti noi, per te, per me, per questa città e per Nick, Enrico, Riccardo e Michele, di prendersi, ognuno, le proprie responsabilità e lo spazio che meritiamo.
Domenica 7 luglio, dopo le micro esibizioni dei gruppi provenienti dalle selezioni – altra ammirevole iniziativa di una manifestazione che ho iniziato a seguire con febbrile interesse anche quando abitavo ancora a Roma e non pagavo il biglietto perché scavalcavo, senza accrediti –, tra le esibizioni dei tre santoni che richiameranno in città e in piazza una valanga di cultori del Blues, ritaglia uno spazio anche per loro.
È un gran bel regalo che faresti a questa città, anche se te l’ho chiesto io.
Anzi, te l’ho scritto!

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Foto di Luigi Scardigli.
[Domenica 28 aprile 2013 | 09:09 - © Quarrata/news]

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