mercoledì 24 aprile 2013

LETTA…, MA VEDI DI CHIUDERE QUELLA BOCCA LÌ!

di EDOARDO BIANCHINI

FRA IL TAUTOLOGICO, il tragico, il grottesco e il demenziale, stamattina mi cade l’occhio su queste poche righe battute dall’Ansa e ribattute, con un’attenzione che sembra dedicata alle profezie di Nostradamus, dalla redazione di Met:

E. LETTA: ABOLIZIONE PROVINCE IN AGENDA NUOVO GOVERNO

“Senza una riforma della politica non c’è possibilità di uscire dalla crisi”
Senza una riforma della politica non c’è possibilità di uscire dalla crisi. Lo dice il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al quale ha espresso l’esigenza di una modifica della Costituzione con una riduzione dei parlamentari e l’abolizione delle Province, oltre ad una nuova legge elettorale. (ANSA).
Il Pd è disponibile alla nascita di un governo, “sulla scia delle indicazioni del discorso di ieri del presidente della Repubblica e in particolare” su due punti: “quello dell’emergenza economico-sciale”, con la necessità di “far cambiare linea a una Ue che finora non ha dato risposte sufficienti” e quello delle riforme. In particolare Letta ha evidenziato come serva una “riforma della politica” e ha citato in questo senso la necessità di “risposte che necessitano [la di è sparita – n.d.r.] scelte in tempi certi” su una riforma costituzionale, con la “riduzione numero parlamentari”, la creazione di un “Senato delle regioni”, l’abolizione delle province e “una nuova legge elettorale”. “Senza una riforma della politica – ha detto – non c’è via d’uscita dalla crisi”. (ANSA).
[24/04/2013 – 7.31 – Redazione di Met]

Non posso che raggelarmi dinanzi a una così sussiegosa e insofferibile “scoperta dell’acqua calda”.
  • Che l’Europa ce lo stava tirando in tasca è una novità?
  • E c’era proprio bisogno di un intellettuale come Letta per spiegarcelo stamattina?
  • Che eravamo servi della gleba della Merkel non si sapeva, forse?
  • Che il cambio £ira/€, regalatoci da Prodi – proposto anche come Presidente della Repubblica! –, era stato un disastro, lo sapeva solo Giovanni Paolo II e in secreto confessionis?
  • Che per parare lo sfacelo degli spiccioli e delle monete di metallo (che ci ha messo in ginocchio per ‘pressappochismo spendereccio’) sarebbe stato necessario che l’Europa stampasse anche cartamoneta da 1 € (vedi gli Usa con il dollaro), per invitare la gente a una maggiore oculatezza e a una minore sottovalutazione delle cifre che si spendono con quei soldacci che fanno letteralmente schifo, tanto son brutti, non ce lo aveva già ripetutamente detto Tremonti?
Eh no! Ma il Pd non poteva.
Il Pd aveva una sola mira: quella di tirarlo in culo al Berlusca approfittando delle sue puttanate con le sue donnine di turno.
Era l’intento morale che andava salvato e raggiunto ad ogni costo: tra le preghierine cattoliche della Rosy Bindi e le sigherate di Bersani.
E i risultati si sono visti tutti.
Ora vien fuori questo ‘ometto incravattatino’ di Letta, con i suoi occhialini di metallo, a dirci cosa e come, quando e perché.
Il Pd ha una sola fortuna nella sua insulsa e fallimentare esistenza: che gli italiani non sono i francesi.
O altrimenti non ci si sarebbe limitati ad aspettare 55 giorni a Pechino per arrivare, in fondo, al punto di partenza: cioè a fare un governo di larghe intese con il Berlusca, dimostrando che la quintessenza di un partito, che si definisce democratico, è la stoltizia pura e scientificamente perpetrata con un cumulo di errori infiniti, uno dopo l’altro, tutti in fila, concepiti e perseguiti per la mono-neuronalità della direzione di quel Partito.
Se gli italiani fossero stati francesi, Roma sarebbe stata piena di ghigliottine il giorno dopo in cui Bersani (che tristezza!) avesse fallito il primo tentativo con i 5 Stelle.
E i 5 Stelle sì, che si sarebbero sfregati le mani dalla soddisfazione!

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[Mercoledì 24 aprile 2013 | 09:23 - © Quarrata/news]

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