Domani, venerdì 13
aprile, Pierluigi Bersani sarà a Pistoia per una delle consuete iniziative di
campagna elettorale (in vista delle Amministrative del 6 maggio). Ad
accoglierlo ci sarà però anche il gesto pubblico con cui 139 iscritti del Pd
(su un totale di circa 1.100 [il 12,6%, n.d.r.]) rendono indietro la tessera.
Lo dice un
comunicato del gruppo Scegliamo Pistoia, cioè i sostenitori di Roberto
Bartoli, che hanno scelto il giorno della venuta del segretario nazionale per
dare più risalto a questa iniziativa di protesta contro i dirigenti locali del
partito. Non è ancora disponibile la lista di questi 139 “fuoriusciti”, ma è
probabile che alcune decine di loro siano tra quelli che la tessera l’avevano
presa nel novembre scorso per sottoscrivere la candidatura di Bartoli alle
primarie.
Tra le motivazioni dei sottoscrittori del comunicato ci sono “l’arroganza
e il rifiuto del confronto democratico mostrati dalla dirigenza comunale e
provinciale del PD” che sono “del tutto antitetici rispetto ai valori a cui
questo partito dichiara di ispirarsi” e che “ci costringono a questa scelta
dolorosa ma irrevocabile”.
Il contrasto tra
il gruppo di Bartoli e il Pd pistoiese, dopo la rottura e la minaccia
(rientrata) di dare vita ad una lista civica, prosegue quindi con questa
iniziativa che piomba nel bel mezzo della campagna elettorale, raccoglie un
malcontento verso la dirigenza locale che non appartiene solo al gruppo dei
“bartoliani”, e che si unisce anche alla più generale sfiducia e insofferenza
verso i partiti.
Paolo Beneforti
Non si può non
ribattere questo breve intervento di Beneforti, che è particolarmente attento a
Pistoia e ai suoi problemi.
L’arrivo di
Bersani – grazie a Bertinelli e alle sue fide segreterie – fa venire in mente,
per l’occasione, qualche parola di una canzone famosa: Che bella cosa na
jurnata ’e sole, n’aria serena doppo na tempesta!
Come dire:
politici si nasce…
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine
per ingrandirla.
[Giovedì 12 aprile
2012 - © Quarrata/news 2012]
12/04/2012 "Apprendiamo con dispiacere - si legge nel comunicato - che alcuni iscritti lasciano il partito e li invitiamo a riconsiderare la loro decisione. Non conosciamo, allo stato, i nominativi di molti di loro mentre dei venti firmatari, per completezza di informazione, corre l'obbligo di ricordare che alcuni di essi si sono iscritti a dicembre 2011, immaginiamo dunque principalmente per supportare la candidatura di Roberto Bartoli, mentre altri non sono più iscritti da anni.
RispondiEliminaIn queste settimane, per senso di responsabilità, abbiamo evitato da parte nostra di alimentare una polemica pubblica fine a se' stessa, incomprensibile vista la gravità della situazione economica e sociale del Paese. Abbiamo, a differenza di altri, messo semmai tutte le nostre energie nella campagna elettorale per una vittoria del Pd e del centrosinistra, importante sia per un governo locale improntato alla crescita ed alla coesione sociale, sia per il suo significato politico.
Questa volta ci sono state rivolte accuse molto rilevanti, che chiamano in causa la dignità e la onorabilità nostra e del partito che rappresentiamo. Veniamo definiti come svolgenti una "funzione di salvaguardia unilaterale degli interessi, per lo più personali", affermando che vi è un utilizzo del partito "per tutelare interessi e ambizioni privati".
Invitiamo l'estensore - prosegue il comunicato - o gli estensori della lettera a dire con chiarezza, se li conoscono, quali "interessi per lo più personali" tuteliamo. Nella lettera non vi sono e, pertanto, queste insinuazioni sono gravi e inaccettabili, proprio perché gratuite e infondate, tese ad un discredito allo stato puro di questo partito, dei suoi iscritti e di chi lo dirige.Esse ritornano al mittente alla stessa velocità di un boomerang.
Riteniamo che il Partito Democratico sia tutto fuorché un far west, in cui sono normali, ad esempio, l'azione di "guerriglia" a bassa o alta intensità che il consigliere Roberto Bartoli ha condotto per cinque anni dai banchi del consiglio comunale verso l'amministrazione uscente, che avrebbe invece dovuto sostenere lealmente come da mandato elettorale, od in cui si mette in discussione l'onorabilità delle persone come strumento di lotta politica.
Se mettere uno stop a questi comportamenti è per qualcuno un titolo di demerito, siamo a ricordargli che questa non è certo "buona politica" ma una politica vecchissima e logora, sicuramente non più credibile. Fatta questa precisazione, - conclude il comunicato - dovuta viste le affermazioni mosse contro il partito che rappresentiamo e le nostre persone, ritorniamo con la serenità e l'entusiasmo di sempre a lavorare per la campagna elettorale, discutendo con i cittadini non dei bizantinismi della politica ma dei problemi concreti che li riguardano da vicino. E' questo che ci chiedono i nostri iscritti ed i nostri elettori. Le polemiche continueremo a lasciarle ad altri."
Marco Niccolai, segretario provinciale Pd Pistoia
Paolo Bruni, segretario comunale Pd Pistoia
Si potrebbe anche continuare, se voi foste anche un minimo obiettivi. Ma proprio non vi riesce di esserlo, quindi: questa è la lettera dei segretari Comunale e Provinciale.
Tanti cari saluti.
Vediamo allora se è obiettivo, in merito alla dirigenza di questo PD locale, Vannino Chiti, pistoiese DOC e che di politica ne mastica un pochino di più di Bruni e Niccolai e Bertinelli messi assieme. Questo è il suo comunicato stampa:
Elimina(ASCA) - Roma, 12 apr - ''Sono addolorato e dispiaciuto per la scelta fatta da 139 iscritti di lasciare il Pd di Pistoia''. Lo afferma il vice presidente del Senato Vannino Chiti.
''Lo sarei stato anche se si fosse trattato di poche persone, perche' e' segno che il Pd non riesce ancora a vivere ovunque come una forza politica che si apre - e non teme - la partecipazione e il pluralismo'' aggiunge.
''Ritengo sinceramente sbagliata - continua Chiti - la scelta dei 139 iscritti, non solo per il momento nel quale avviene, e cioe' nella imminenza di un difficile confronto elettorale per il comune di Pistoia, ma anche perche' suona come rinuncia a condurre una battaglia nel Pd per affermare le proprie convinzioni. Per questo rivolgo loro un invito a ripensarci. La situazione determinatasi nel Pd a Pistoia e' frutto anche di scelte negative, che interpretano la vita di un partito come plasmata dalla presenza sostanzialmente esclusiva delle maggioranze del momento, quelle congressuali o addirittura quelle risultanti alle primarie. E' una impostazione errata. Preoccupa anche l'impotenza degli organismi dirigenti, a tutti i livelli, che avevano ben presente quanto stava accadendo. Se lo statuto impedisce l'azione politica, si cambi: non ci paralizzi''.
Tanti cari saluti anche a Te.
Inopportuno, inaccettabile, privo di elementi di responsabilità ed affidabilità, capocorrente, rivendicatore di posti, etc. etc. E queste sono solo alcune delle "carinerie" che il buon Bruni, supportato da Niccolai, avevano detto sul conto di Bartoli.
RispondiEliminaBruni farebbe meglio a tacere. Farebbe più bella figura.
Inopportuno, inaccettabile ed inaffidabile era stato definito Bartoli, il più giovane professore ordinario di diritto penale d'Italia, dal buon segretario Paolo Bruni. Allora, cominciamo a dire che cosa è davvero inopportuno ed inaccettabile:
RispondiElimina inopportuno ed inaccettabile è un segretario di partito che, invece di fungere da elemento di garanzia, si comporta come un tifoso allo stadio;
inopportune ed inaccettabili sono l'incontinente violenza verbale e la pochezza morale delle argomentazioni utilizzate dai dirigenti di un (grande?) partito per zittire e delegittimare la voce fuori dal coro (Bartoli);
inopportuno ed inaccettabile è divulgare, a mezzo stampa ed a fine primarie, falsi sondaggi al solo fine di favorire il figlio naturale (il vincitore delle primarie) contro quello adottivo (Bartoli), senza che il padre di entrambi (il segretario comunale) chieda spiegazioni al maggiorente che li ha divulgati;
inopportuno ed inaccettabile è l'irritante silenzio dei maggiorenti del PD sulla vicenda delle gravissime irregolarità al seggio delle primarie di Ponte alle Tavole (!);
inopportuno ed inaccettabile è infischiarsene delle migliaia di cittadini e delle centinaia di iscritti al partito che hanno creduto in una visione diversa di città;
inopportuno ed inaccettabile è avere il vincitore delle primarie che all'indomani del voto, mentre magari già pensava l'esatto contrario, dichiarava: “da domani dovremo lavorare tutti insieme per contendere la città al centrodestra. Perché tutti insieme abbiamo scritto un’importante pagina politica”;
inopportuna ed inaccettabile è l'arrogante illusione che taluni individui hanno, di credersi sufficientemente intelligenti da far passare come nero ciò che non lo è;
inopportuno ed inaccettabile è questo PD.
inopportuno ed inaccettabile è il suo segretario. Anzi i suoi segretari: da oggi si è voluto aggregare a quello comunale anche il segretario provinciale.
Avanti popolo, alla riscossa...
Cara Cristina,
RispondiEliminacontinua l'opera di denigrazione della persona di Roberto Bartoli. Adesso la illuminata dirigenza del PD ci mette al corrente dell' "azione di "guerriglia" a bassa o alta intensità che il consigliere Roberto Bartoli ha condotto per cinque anni dai banchi del consiglio comunale verso l'amministrazione uscente, che avrebbe invece dovuto sostenere lealmente come da mandato elettorale". Curioso che non ce l'abbian confidato prima delle primarie. Traduco: "Roberto Bartoli e` l'unico che pensa con la sua testa e per questo motivo abbiamo dovuto farlo fuori, costi che quel costi (e le primarie, purtroppo non son bastate)".
Inoltre dire che Roberto Bartoli non è stato leale non è forse anche questo un modo "in cui si mette in discussione l'onorabilità delle persone come strumento di lotta politica"?
Questi comunicati dimostrano ulteriormente che la dirigenza del PD a Pistoia e provincia e i suoi esponenti di punta (non ultimo Samuele Bertinelli) sono inadeguati. Altrimenti non si sarebbero cacciati in questo caos. C'era un modo molto semplice. Ma... "costi quel che costi". A Pistoia il PD vince solo perché incarna interessi e clientele cementificate e sclerotizzate, non certo perché si rinnova o si apre all'esterno.
Un saluto a tutti (uno speciale a Bersani)
Giacomo Sguazzoni
Mai stato iscritto ad un partito e tanto meno a quello definito "democratico". Bene hanno fatto quelle 139 persone ad andarsene. Anzi, sinceramente non mi capacito come abbiano fatto a resistere un anno, due anni, tre etc., non ha importanza, all'interno di quello che considero un magma incomprensibile, con dirigenti impresentabili e che fanno scelte antidemocratiche ma che poi pesano pesantemente sui cittadini che si apprestano a governare. A Pistoia c'è la possibilità di scegliere soggetti diversi da quelli che ci hanno governato per 60 anni.
RispondiEliminaSaluti.