PISTOIA. In via preliminare voglio che si sappia – e senza ombra di
dubbio – che non sto facendo di tutto per avere la testa di Alessio Lucarelli.
Abbia quel che si merita per quello che ha fatto e basta: chiudiamola lì.
È solo che la sua storia è emblematica di come si muove
questa città che fa parte di questo Paese. In ogni senso.
Il mio discorso corre lungo una linea molto chiara e molto
logica: quella di una giustizia distributiva che sembra andare avanti con gli
stessi parametri adottati dal Governo Monti nelle sue ‘strombonate di
equità’, grazie alle quali a pagare sono sempre i soliti, e cioè il popolo e
non i politici e i veri colpevoli.
Lucarelli ha fatto quel che ha fatto. È certo.
Tutti lo sapevamo e lo sapevano. Tutti a Pistoia leggono i
giornali la mattina e sanno leggere. Sanno leggere anche fin troppo bene: tant’è
che spesso dimenticano subito quello che hanno letto, come ha sottolineato più
volte il consigliere Pagliai.
Solo guardate questo: il Comune si muove oggi dal 2010.
E passa alla sospensione cautelare. Il comando di Polizia
Municipale, con il comandante Napolitano, inizia a denunciare – come scrive La
Nazione – e poi straordinariamente si dimentica del caso: pur se è
eclatante, dato che una denuncia è partita proprio da lì. Pagliai dice che il comando
sapeva; e ci ha detto di averne le prove, che pubblicheremo, se vorrà
fornircele.
La procura non avverte il Comune di ciò che accade.
Ma qui non aggiungo niente, perché – me lo dica chi lo sa
con certezza – io non so assolutamente se sia suo compito avvertire gli enti
pubblici quando succedono fatti di questo genere, oppure no.
Certo è che se fosse dovere della Procura avvertirli e se la
Procura si fosse dimenticata di avvertire il Comune di Pistoia, quantomeno lascerebbe
perplessi e darebbe da pensare per una omissione colposa così evidente: in
fondo, questo del vigile urbano Lucarelli, non era il caso della rumena senza
fissa dimora che compariva ieri mattina nella cronaca di Montecatini del Tirreno
perché condannata a due mesi per avere rubato fette di salame e pezzi di Parmigiano
per un valore di ben 36 euro in un negozio!
Da chi tiene in mano le nostre sorti, obiettivamente ci
aspetteremmo un’attenzione assoluta e con così (come appare dai due
patteggiamenti non segnalati: se alla Procura spettava farlo) ‘labile’.
Per il resto nel mondo c’è da aspettarsi di tutto: e qui, Pistoia,
la meravigliosa città a misura d’uomo di Berti e Berti-nelli, ci dà imponenti
saggi di questo in ogni momento e stagione.
Perciò ditemi voi, signori lettori: non ho il pieno diritto
di soffrire di nausea?
E i funzionari e i dirigenti del Comune che non fanno caso a
fatti tristemente noti e sbandierati dalla stampa, a quali provvedimenti
disciplinari dovrebbero essere sottoposti?
O è vietato, su di loro, anche solo porsi di queste domande
perché, per quando riguarda la pubblica amministrazione, sono sospesi i diritti
costituzionali dell’art. 21?
Edoardo
Bianchini
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[Sabato 21 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
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