Se voi chiamate rigore un boscabbaccano
come quello che, finora, hanno fatto Monti e la sua brava maestrina Elsa
Fornero, accomodatevi pure. A casa mia uno stop-and-go come quello che abbiamo
visto, si chiama sostanzialmente casino.
Meno male che erano tecnici e che, come
tali, avrebbero dovuto avere delle idee chiare.
Peggio di così, si muore.
Il futuro ricorderà questo detestabile passaggio
– così caldamente voluto da Napolitano e sostenuto da tutti,
Pd, compreso – come il peggiore della storia d’Italia.
Non c’è niente che vada e, soprattutto,
si è cercato la giustizia e l’equità adoperando l’arma rumena della lotta ai
randagi: l’ascia.
Da mesi non si fa altro che parlare di
tasse senza accennare a ripresa e occupazione se non per massime edittali
filosofico-politico-universitario-boriose.
La Fornero ci invita a essere umili? Evidentemente
pensa a sé, perché non ha mai vissuto la vita del popolo, quello reale, che di
umiltà ne mangia anche troppa, giorno per giorno, con la faccia schiacciata a
terra com’è, specie in questi ultimi sei mesi.
E SuperMario ha voglia di parlare di
rigore, pensate!
No. È solo un modo come un altro per
dirci che per la ripresa non sa come fare e, soprattutto, non ha la più pallida
idea di come iniziare a farlo.
e.b. blogger
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[Giovedì 26 aprile 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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