di Luigi
Scardigli
PISTOIA. «Mi farebbe piacere raccontarti qualcosa, per il tuo blog», mi ha detto, oggi pomeriggio, Andrea Betti, che ho
incontrato a passeggio tra i banchi del mercato di Primavera, allo stadio, in
compagnia della moglie e della figlia. «E perché
no?», gli ho risposto.
Politica la
fai da un bel po’, se non sbaglio…
«Ho iniziato con i giovani socialisti, una breve ma
fondamentale esperienza, poi sono passato a fare attività quotidiana e
tangibile in Circoscrizione. Dopo di che ho creduto opportuno mollare un attimo
e vedere di piantare a dovere i semi dei miei progetti: mi sono avvicinato al
mondo della lavoro e mi sono laureato, in Giurisprudenza».
Ti ho
conosciuto come punta di diamante di Rifondazione, a Pistoia, anche se, con il
comunismo, sembra tu abbia davvero poco da spartire!
«Ho creduto nel progetto riformista idealizzato da
Rifondazione, ma quando la diaspora tra veterani e riformaroli ha preso il
sopravvento, ho preferito mollare».
Mollare
Rifondazione, non la politica, perché sei transitato direttamente nelle stanze
dell’Idv.
«La delusione morale, ideologica e partitica mi ha suggerito
di accasarmi in un movimento che avesse ancora forte il senso della politica: l’Italia
dei valori mi è parso il movimento che più di ogni altro incastonasse queste
gemme».
E credi che
Samuele Bertinelli, che hai fortemente caldeggiato nelle Primarie e ora, in
campagna elettorale, incarni i tuoi ideali resuscitati?
«Sì, credo proprio di sì. Samuele, che conosco da una vita e
al quale, da sempre, sono legato da profonda amicizia, sarà proprio il Sindaco
del rinnovamento, che spazzerà tutto il vecchio e lo stantìo per dare vita ad
una vera e propria nuova era politica cittadina».
Parole così
forti e convinte perché sei uno dei papabili alla poltrona di un assessorato?
«A me Samuele non ha mai detto nulla a riguardo, né mi ha
promesso nulla (lo dice senza riuscire a trattenere il sorriso, però ndr).
Sono uno dei futuribili consiglieri comunali presenti nelle liste che appoggiano
il suo percorso: sarò felicissimo di fare l’assessore, se così fosse, ma anche
di essere un consigliere di maggioranza».
Parli come se
le elezioni fossero solo una semplice formalità…
«Non voglio peccare di presunzione, ma credo che non ci
saranno sorprese, che Samuele ottenga la nomina a Sindaco al primo turno, con
una maggioranza numerica confortante e che gli consentirà, a lui e alla sua
squadra, di lavorare al meglio».
Già, la sua
squadra… Se la conosci, faresti meglio a dirmela: io continuo a chiedergli di
fare nomi e cognomi; ma lui, come tutti gli altri candidati, continua a tacere.
«Da una parte hai ragione: sarebbe bello dividere e
condividere con il voto a Sindaco anche un’intera formazione di assessori. Però
occorre anche essere un po’ pragmatici e pensare che occorrerà aspettare il
voto e i suoi futuri equilibri per sapere da chi potersi far accerchiare».
Questo però è
un segnale di vero rinnovamento.
«Si, ribadisco, hai ragione, ma non si possono non fare i
conti con le percentuali e tirare a diritto. So per certo che Samuele, la sua
squadra, la comporrà a suo unico piacimento, senza dare peso a quelli che già
ora stanno provando a tirargli la giacca».
Con Bartoli,
però, ha perso una bellissima occasione, anzi due: la prima di democrazia, la
seconda di opportunità.
«Parli di un’altra persona alla quale sono legato da tempo da
stima reciproca. Dopo le Primarie, l’accordo tacito, ma nemmeno tanto, era
quello che gli sconfitti, chiunque fossero, avrebbero tirato la corsa al
vincitore. Roberto non ha fatto così. Mi dispiace sapere che si voglia ritirare
dalle scene: una persona degna e capace come lui non può che giovare. Alla
politica, ma non solo».
Progetti?
«Altri cinque anni di politica, che mi auguro impegnativi,
densi, importanti, faticosi, ma utili. Dopo, torno al mio lavoro, alla Coop».
Lo conosco, Andrea Betti, c’è da fidarsi.
È un ragazzo intelligente, duttile, onesto, ma anche
sufficientemente scaltro. Sa aspettare: una bella dote, in politica.
Perché si sa: in politica, come nella vita, del resto, non
si sa mai…
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[Mercoledì 25 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
Bertinelli l'uomo del rinnovamento. Ah, beh. Se lo dice Andrea Betti, allora...
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