PISTOIA. Il nostro solito e noto Lettore
Attento, seguendo le cronache cittadine e le propagande elettorali, s’è
imbattuto stavolta nella lettera autopromozionale che Giorgio Federighi sta
inviando agli elettori per chiedere il loro appoggio; una lettera in cui si
presenta per i suoi meriti e sostiene che…
Ma leggetevi
questa gustosa riflessione sulla carriera politica e i meriti di G.F.
Giorgio
Federighi: ovvero, per amici e non, Giorgione.
Non inganni il
vezzeggiativo: non è dovuto al phisique
appena appena poco snello.
L’origine è
molto più sofisticata: la delicata sottigliezza e complessità del suo eloquio,
culturale e politico, ricorda da sempre il tratto raffinato, inquieto e gravido
di attesa, del celebre pittore che ha immortalato “La Tempesta”.
Il suo
inconfondibile “o mi’ omo” squarcia di luce nuova ogni discussione, come
il lampo ne La tempesta, appunto.
Ne è rimasto
folgorato anche l’ex Ministro della Giustizia Mastella, tanto da nominarlo sùbito
Commissario di grandi gruppi industriali in crisi, con un sacrosanto compenso
milionario (in euro, non in lire: ma, comprenderete bene, si può forse lesinare
il denaro con un professionista di tal levatura?).
Tant’è che,
mentre ancora al Ministero si stavano chiedendo come la Repubblica Italiana
avesse sin d’ora potuto fare a meno delle eccelse capacità del commercialista
pistoiese (pare che qualcuno abbia perfino citato Sant’Agostino: “Tardi di ti
ho conosciuto…”), il buon Clemente, come sempre lesto ed intuitivo una tacca in
più di tutti, decide di non sprecare tutto quel talento solo per rimettere in
sesto qualche grande industria del paese e propone a Giorgione – pensate! – di
diventare suo ambasciatore personale in quel di Toscana, all’epoca in cui il
famoso “campanile” di Ceppaloni sembrava destinato a mietere fortune anche
dalle nostre parti e fare parecchia ombra anche alla Margherita (che Giorgione allora
lasciò, ricorderete, non senza sollevare da par suo, coram populo et Natione, dubbi ed interrogativi sui rivoli di
denaro, anche transalpini, che il suo occhio integerrimo aveva suo malgrado
dovuto vedere).
Uno con un curriculum
così, con uno spessore di tal fatta – mi direte, cari lettori – dove starà volgendo adesso le sue vele? A Passera?
Macché. Sorprendendo
tutti, ancora una volta, Giorgione si presenta in campo nella corrida per il
consiglio comunale pistoriense, balzando sulle barricate comiziali come la
Marianna rivoluzionaria con le puppe di fuori, in una lista tutta Liberté-Égalité-Fraternité:
una delle tante che portano acqua al libraio-filosofo sindaco in pectore
Berti-nelli.
Ma quel che più
sorprende e che turba i numerosi ammiratori (suoi e di Berti-nelli) è la
lettera di Giorgione che sta arrivando in questi giorni ai concittadini
pistoiesi chiamati alle urne.
Sapete qual è la
prima medaglia che il Giorgione si è voluto auto-attaccare al petto davanti ai
suoi concittadini, sventolandola come se fosse la coccarda della Marianna?
L’aver
contribuito a dar vita all’Apr, l’associazione bardelliana per la
riabilitazione, sbandierata come un fiore all’occhiello per tutto il popolo
elettore…
Molti, dicono
anche dalle parti del Berti-nelli, son rimasti un po’ così così.
Va bene cercare
voti in ogni consesso; e va bene pure cercarli nell’Apr bardelliana, dove il
Giorgione – pare – sia stato il fine stratega e l’impavido artefice di sottili
soluzioni giuridico-istituzionali...
Ma, vivaddìo,
tra tutti i grandi inusitati successi del genio giorgionesco, proprio quello va
a tirare fuori?
Proprio quello
che il Tribunale di Roma, appena pochi mesi fa, ha sancito essere una non
comune serqua di illegalità, tanto da sospendere ogni efficacia alle delibere
assembleari da cui è nata, appunto, l’Apr bardelliana?
Passi (tanto non
se ne ricorda nessuno, avrà pensato) che Giorgione, assieme ai suoi due
colleghi sindaci revisori (dell’Aias-Apr) Armato e Sala, non abbia mai voluto
dire una sola parola chiarificatrice sui cospicui passaggi di denaro, destinato
alla riabilitazione da e per i cittadini disabili, finito dalle
parti della Tvl di Luigi Egidio Bardelli & family (e sì che sotto i suoi occhi delicati qualche carta a
riguardo deve esser passata…).
Ma arrivare a
vantarsi di una illegalità platealmente sconfessata da un Tribunale (e che
Tribunale!) – proprio ora, in questo clima di difficile recupero, da parte
della “casta”, di una decente immagine minimamente legalitaria…
Berti-nelli,
niente da dichiarare?
Lettore Attento
P.S. – Vedere intervista
a Bertinelli sul Tirreno di oggi.
Domanda: Chi
butteresti giù dalla torre fra Roberto Bartoli e Cecilia Turco?
Risposta di
Bertinelli: Ogni voto è prezioso.
Quindi anche
quello di G.F., basta far cassa (Ponte alla Tavole insegna).
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 29
aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
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