sabato 28 aprile 2012

LEGAMBIENTE. PER UN VERO PROGRAMMA AMBIENTALISTA A PISTOIA


PISTOIA. Con la solita sua puntualità, Lorenzo Cristofani ci ricorda, oltre all'appuntamento di oggi (ore 15:30) con i candidati a sindaco, alla Biblioteca San Giorgio, anche le  richieste ai candidati consiglieri da parte di Legambiente su http://www.legambientepistoia.it/archives/748  
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Le proposte di Legambiente e WWF di Pistoia
per tutti i candidati a sindaco del comune di Pistoia

Premessa

Legambiente e WWF hanno inteso presentare una loro “lista delle cose da fare a Pistoia” a tutti i candidati a sindaco del nostro comune. Come verrà esplicitato nei dieci punti che seguono, il nostro interesse è quello di vedere una città migliore, dal punto di vista ambientale, sanitario e sociale.
A Pistoia come del resto in tutta Italia, intendiamo indicare i presupposti per la CRESCITA della QUALITÀ della vita, non di una crescita economica fondata esclusivamente sul Pil, strumento privo di senso se ignora una contabilità ecologica.

Del resto, anche nella nostra città, la questione ambientale coincide con quella economica. Ci sono settori importanti della nostra economia locale che pongono problematiche ambientali e sanitarie ormai irrinunciabili da affrontare, come nel caso specifico dell’attività vivaistica.
Noi crediamo fortemente che il futuro sindaco possa, anzi debba, porre come primo punto del proprio programma il bene comune, inteso come difesa dei bisogni essenziali di tutti (l’acqua) ma anche la difesa dell’ambiente che parte innanzitutto dal rispetto del territorio e della salute pubblica.

1) No alla terza corsia dell’A 11
La terza corsia autostradale della A11 non è una priorità né tanto meno un’opportunità secondaria: vogliamo che sia categoricamente abbandonata. Con l’impoverimento generalizzato dei cittadini a seguito della crisi, l’aumento del prezzo dei carburanti, nonché la loro progressiva riduzione, quest’opera rappresenterebbe infatti un dannoso spreco di risorse dei pistoiesi (e non solo).
Vogliamo che il comune mantenga solo la parte del protocollo regionale che prevede il secondo casello autostradale. Vogliamo invece il raddoppio ferroviario Pistoia – Lucca - Viareggio, magari realizzato soltanto con scambi ad alta tecnologia che consentano, come in Svizzera, il traffico di 90 convogli al posto dei nostri attuali 45, e vogliamo il potenziamento del trasporto pubblico locale, da anteporre a qualsivoglia infrastruttura al servizio della mobilità privata.
2) Ferrovia Porrettana
La strada ferrata Porrettana deve rimanere un servizio per i residenti della montagna e per il rilancio della attività produttive di quel territorio. Accettiamo la riduzione delle corse in cambio dell’accettazione delle proposte dei cittadini che lì risiedono e delle associazioni montane, il cui protocollo è ancora in attesa di risposta. Quindi rifiutiamo qualsiasi servizio sostitutivo su gomma, già rivelatosi peraltro fallimentare: chiediamo che siano rispettate le corse fondamentali nella riorganizzazione di questo servizio, per chiamarlo ancora in questo modo e per non precluderne la dismissione.
3) Territorio e Urbanistica
Stop al consumo di suolo, sì ad una edilizia di RECUPERO dell’esistente e di trasformazione delle aree dismesse. Ricostruire, come in tanti comuni, gli edifici vecchi. Oggi l’assalto al suolo non è giustificato da una crescita demografica come negli anni Settanta, ma è motivato da sole ragioni speculative: il comune di Pistoia ha subito in questi ultimi anni una cementificazione sconsiderata che deve cessare (la Costituzione tutela il paesaggio!). Abbiamo delle leggi sbagliate che cambiano il valore del suolo da agricolo a edificabile. Perciò l’area dell’Ospedale del Ceppo deve essere protetta da nuove costruzioni e valorizzata a verde: orto botanico, orticoltura urbana. Chiediamo che venga preso quanto prima l’impegno di vincolarla urbanisticamente così come tutto il centro storico. Vogliamo altresì che si dichiari la volontà concreta di riqualificare l’ampio spazio del campo di volo in cui sorge l’Ospedale nuovo. Ormai esiste, per questo urge bloccare ogni possibilità di ulteriore costruzione nella zona circostante e realizzare aree verdi anche con ricorso a privati.
Le periferie da “non luoghi” o al massimo quartieri dormitori, o zone commerciali, devono tornare ad essere spazi di relazione e socialità. Servono attrezzature ludiche e servizi, recupero di spazi. Vogliamo un giardino e un orto in ogni quartiere. Chiediamo dunque anche una mobilità al servizio dei quartieri, delle periferie, delle frazioni collinari, meglio se concertata con i cittadini. Attendiamo, per esempio, un percorso della salute in Bosco in città, prima citato, come dei progetti compensativi per il degrado e la cementificazione di viale Adua: quella è una zona satura, inutile negarlo. Chiediamo inoltre un occhio particolare per valorizzare Montesecco.
4) Mobilità e Spazi Urbani
Crediamo che sia urgente la creazione di un tavolo tra istituzioni e categorie di utenti, partecipato da interlocutori veri, per ripensare completamente il modo con cui cose e persone possano razionalmente spostarsi a Pistoia. Le premesse ovviamente sono la tutela delle categorie più svantaggiate, anziani e portatori di handicap, e il rispetto della piramide della mobilità che privilegia pedoni e ciclisti, incentiva il mezzo pubblico lasciando quello privato come residuale. L’ orizzonte cui tendere è poi quello di una centrale della mobilità per la rimodulazione del traffico, anche cambiando alcuni sensi di percorrenza, per l’informazione di utenti e per rendere più duttile e potenziare il trasporto pubblico. Coinvolgere eventualmente privati per cercare di far decollare il car sharing, anche questo diffuso in molte città. L’idea è quella che nessuna zona di Pistoia debba essere trasformata in parcheggio a cielo aperto: tutto lo spazio urbano, periferie incluse, è un bene comune, pertanto chiediamo una maggiore pedonalizzazione del centro e la creazione di strisce gialle per residenti nei quartieri limitrofi, proprio per scoraggiare abuso e invasione del mezzo privato. Nel dettaglio per il centro è opportuna la revisione sistematica dei permessi ZTL con forti disincentivi per i permessi alle seconde auto: la città murata fu costruita per le persone e per mantenere la qualità della vita tutti devono fare un piccolo sacrificio. Si tratta poi di pochi minuti a piedi e in tutta Europa è un fatto acquisito. La rivoluzione culturale parte anche da queste cose. Potenziare quindi i parcheggi scambiatori esistenti magari dotarli di bike sharing e abbandonare assurde idee di nuovi ed inutili parcheggi come quello di san Bartolomeo. L’area Pupilli, ora discarica di materiali elettromeccanici, si inserirebbe in questa logica strategica: lì, peraltro, un parcheggio superficiale è anche previsto.
Conseguentemente si potrà procedere nel favorire la mobilità ciclabile con rastrelliere e tanti piccoli parcheggi coperti per biciclette, gli unici che riteniamo utili in città. Ci preme rimarcare poi che buona parte delle attuali piste ciclabili di Pistoia non ha alcun senso, specialmente quelle che corrono nella zona settentrionale del Viale Adua (interrotte da posti auto, cassonetti e alberi). Non è sufficiente dire di avere le piste ciclabili: occorre farle bene per far sì che i cittadini le usino. Riteniamo inoltre indispensabile la costituzione di un fondo, finanziato dalle multe per l’abbattimento delle barriere architettoniche e segnaliamo che via Ciliegiole costituisce di fatto un ghetto urbano.
Vogliamo poi ribadire la necessità di un progetto per le mura urbane di Pistoia: sono state trascurate così a lungo che sono crollate. Il piano Cervellati prevedeva percorsi pedonali e ciclabili, parco fluviale in alcuni tratti lungo la Brana; è il momento di realizzare idee e rendere le mura quel gioiello che possono diventare.
5) Acquedotto e Risparmio Idrico
Vogliamo l’adeguamento fognario in città e in campagna. Tempi certi e ferrea volontà. Nel complesso “il Bosco in città” è stato costruito di tutto, case e strade faraoniche, fuorché quello che serviva per non avere ciò che oggi continuiamo a vedere: il Brusigliano trasformato in una fogna a cielo aperto! (un torrente che tra l’altro raccoglie gli scarichi di tutta Pistoia) Purtroppo anche Bure, Rio Diecine, Brana e anche l’ Ombrone hanno subito parzialmente la medesima e sciagurata sorte ed è necessario quindi intervenire con urgenza.
Vogliamo l’allacciamento idrico delle frazioni montane.
Vogliamo l’acquedotto per il risparmio idrico nel vivaismo, cisterne e raccoglitori di acqua piovana. Riduttori di flusso in impianti sportivi comunali. Vogliamo erogatori d’acqua di qualità in tutti gli edifici pubblici ad alta frequentazione e nelle scuole, anche come strumento pedagogico.
Nella gestione di questo bene comune vogliamo, come chiesto dal popolo italiano espressosi nel referendum di giugno, che siano introdotti elementi di partecipazione vera: è il presupposto per uscire dalla dicotomia publico-privato. È necessaria poi la volontà, da parte dell’ amministrazione, di controllare la tariffa idrica, che si basa sul principio del full recovery cost, perché è determinata a preventivo, ma non sempre i dati reali collimano con quelli previsti: il parametro MALL permette infatti di ricalibrare le bollette proporzionalmente agli investimenti effettuati e al rispetto dei piani d’ambito.
6) Rifiuti Solidi Urbani
È più che mai urgente creare le condizioni per un impianto di compostaggio a Pistoia coinvolgendo i cittadini, non ha senso portare a Montespertoli i sacchetti dell’organico.
Per quanto riguarda gli imballaggi, l’accordo quadro Anci-Conai garantisce le risorse per raggiungerne il recupero: niente più scuse quindi; è indilazionabile trovare forme e modalità. Il settore industriale delle materie prime seconde è nato in tante realtà, pertanto vogliamo che la selezione e la valorizzazione di questi imballaggi siano considerate strategiche.
La tariffa puntuale, pagare cioè l’indifferenziato che si produce, non è utopia: in due comuni serviti da Publiambiente è realtà! È impellente installare, come in tutta la Toscana, i raccoglitori di olio alimentare esausto da avviare al consorzio apposito. Sono necessarie stazioni ecologiche (ed è quindi necessario prevedere sin da subito dove collocarle) per incentivare il conferimento dei cittadini ed eventuali meccanismi incentivanti.
E, soprattutto, chiediamo con forza l’allargamento del sistema di raccolta differenziata porta-a-porta a tutta la città. Non ha senso mantenere dei quartieri “spot” (centro storico ed area commerciale di Sant’Agostino), oltretutto in zone non particolarmente antropizzate. La raccolta porta-a-porta (PAP) ha senso solo se attivata nell’intero comune; è inutile ed anzi rischia di essere controproducente, avere, nella stessa città, cassonetti stradali in alcune zone e raccolta PAP in altre. Questo provoca fenomeni di migrazione indesiderata e dannosa (rifiuti che vengono portati altrove). Inoltre, come chiederà il prossimo Piano Interprovinciale di Area Vasta (A.T.O. Toscana Centro), tutti i comuni dell’area Firenze-Prato-Pistoia devono attivarsi per una raccolta differenziata massiccia (i termini attuali sarebbero stati quelli del 65% entro il 2012 ma è pura utopia) attraverso la generalizzazione della PAP. Per Pistoia – che attualmente ha una raccolta assestata sul 40% con il sistema dei cassonetti stradali- restare indietro sarebbe deleterio. La raccolta dei rifiuti attraverso la PAP comporta un’intercettazione puntale, famiglia per famiglia, che può e deve avere riscontri economici positivi in termini di Tia.
Auspichiamo la prassi del riuso e del risparmio, quindi grande distribuzione organizzata, negozi, ambulanti del mercato e clienti devono usare per gli acquisti le sporte riutilizzabili: a Capannori ci sono riusciti, è semplice, lo facevano i nostri genitori, lo possiamo fare anche noi, basta volerlo.
7) Impronta Ecologica
L’amministrazione comunale deve pubblicare ogni 6 mesi i risultati conseguiti in termini di acquisti verdi, cioè i prodotti che ri-utilizzano la materia proveniente dalla raccolta differenziata e che sono obbligatori per legge. Devono essere pubblici anche gli acquisti fatti conseguire alla galassia delle aziende pubbliche e pubblico-private specificando quantitativi di compost, attrezzature in plastica e carta riciclata acquistata.
Chiediamo che tutti gli anni sia pubblicato e consultabile il bilancio dell’elettricità e del gas consumati negli edifici pubblici e che siano evidenziati i risparmi conseguiti annualmente. Si impongono, infatti, il taglio degli sprechi e il risparmio energetico, a parità di servizi: occorrono soluzioni intelligenti, domotica, Led ai semafori e nelle rotonde, ricaricabili con batterie solari. Sono alcune delle principali azioni da intraprendere su questa strada.
Vogliamo i servizi sociali siano fondati sulla responsabilità sociale d’impresa sul Last Minute Market, una organizzazione di derivazione universitaria ed esperienza già praticata con successo in molte città: anche il volontariato deve essere partecipe dell’economia reale.
8) Energia e Fonti Rinnovabili
La dipendenza energetica del nostro territorio è imbarazzante. Lo sviluppo e l’implementazione delle biomasse per produzioni energetiche da affiancare al distretto forestale da un lato e risparmio energetico dall’altro, sono le linee guida per la nostra realtà.
Tecnologia led, sperimentazione di costruzioni in legno, coibentazione diffusa degli edifici, minireti di teleriscaldamento anche in pianura al servizio dei distretti scolastici e sportivi, sono solo alcuni esempi.
Grazie alla sostituzione delle coperture con impianti fotovoltaici possiamo provare a liberarci dall’amianto in 5 anni coinvolgendo i cittadini con forme di azionariato diffuso. Partiamo dai cantieri comunali e dall’area ex Martinelli, quest’ultima adatta a esser riqualificata, con destinazione manifatturiera. Ugualmente è opportuno riconvertire, bonificare, riqualificare, dove possibile, i capannoni della zona sud, ex Lipidol in primis, e tanti altri sparsi sul territorio.
Il sogno: dalla città del verde alla città dei 1000 tetti verdi perché un minor scetticismo ed una maggiore competenza possono celebrare il matrimonio tra esigenze energetiche e bellezza del territorio
9) Agroalimentare, Zootecnia e Orti
Vogliamo incentivare filiere locali ed allevamenti estensivi. Parallelamente al distretto vivaistico e a quello forestale vogliamo un distretto agroalimentare montano: è un fallimento culturale quello di una società che vede nell’agricoltura qualcosa di marginale e di non moderno per lo sviluppo economico. Prevenzione del rischio idrogeologico, politiche precise per la “custodia” dei boschi e per la pulizia dei fiumi.
Parallelamente vogliamo che Pistoia ritorni città degli ORTI: inventario di tutti i terreni urbani e marginali, pubblici e privati. Favorire orti per anziani, didattici e sociali in consorzio con privati e cooperative. Investire cioè davvero nell’orticoltura urbana anche come approvvigionamento ortofrutticolo e recupero dei frutti antichi locali. Coinvolgere la Curia in questi progetti: ha la proprietà di tanti terreni che rischiano di diventare parcheggi, precludendo così un valore aggiunto a Pistoia. Ritornino belli e coltivati come al tempo dei frati che li custodivano!
10) Biodiversità e Vivaismo
Investire nella biodiversità, specialmente per quanto riguarda la valorizzazione delle aree montane del comune di Pistoia, con l’istituzione di vere aree protette, nel senso moderno di questo termine: creazione di reti di sentieri, trekking e ippovie, con preventiva pulizia dei boschi (via Francigena e antiche vie di valico) e di prodotti DOC (castagne) che fungano da attrattiva turistica sostenibile. Crediamo che i tempi siano maturi per una nuova riflessione sulle politiche territoriali anche alla luce della decisione della Regione Toscana che, applicando la metodologia di Conservazione Ecoregionale proposta dal WWF Italia, ha deliberato di dotarsi di un ampio programma regionale per la conservazione della biodiversità. Per una corretta tutela della biodiversità, è altresì indispensabile la necessità di una limitazione immediata all’utilizzo di anticrittogamici e geodisinfestanti nel settore vivaistico.. Non è più rinviabile un piano del verde (censimento e interventi di ri-piantumazione): l’ordine degli agronomi ne aveva presentato uno, gratuitamente, è il caso di riprenderlo in considerazione. Alla luce poi della creazione del distretto forestale, vorremmo che il comune si doti di un piano di un piano di utilizzazione boschiva che diffonda una filiera del legno secondo lo standard FSC. È urgente infine rispettare la legge Rutelli, fino ad oggi disattesa: un albero per ogni nuova nascita, dire però dove e cosa si pianta.
Ultimo, ma non certo per importanza, il vivaismo per le nostre due associazioni è e rimane un settore economicamente rilevante della nostra Provincia, ma deve essere considerato alla stregua di una attività industriale o commerciale e pertanto ne deve essere monitorato attentamente l’impatto ambientale.
A parere di queste Associazioni, infatti, le aziende vivaistiche sono profondamente cambiate negli ultimi anni e la necessità di superfici semi-impermeabilizzate, piazzali di carico e serre, le fa somigliare sempre più ad imprese industriali. Aver chiesto ed ottenuto, fino al 2001, dal Comune di Pistoia un Osservatorio sul Vivaismo è stato un nostro successo come peraltro lo è stato l’apertura dello Sportello Biologico a Quarrata. Purtroppo ci sono ancora questioni impellenti da portare all’attenzione dell’opinione pubblica: il consistente utilizzo di diserbanti, disseccanti e geodisinfestanti; l’aumento della vasetteria, che ha fatto crescere il fabbisogno idrico con la proliferazione di pozzi privati e il conseguente abbassamento della falda idrica; la prospettiva di vedere l’infiltrazione delle acque superficiali sature di residui chimici in quelle più profonde, utilizzate per finalità idropotabile.
Si è sempre discusso molto poco di questo tema sia perché il vivaismo, come già detto, è la principale attività economica dell’ area pistoiese, sia perché mancano o non sono divulgati dati tecnici che permettono di inquadrare compiutamente il fenomeno. L’obiettivo delle nostre due Associazioni non è la sterile polemica, ma vorremmo confrontarci disponendo di precisi dati di riferimento affinché non ci si debba affidare più a percezioni.
Legambiente Circolo Pistoia
Comitato per il WWF di Pistoia

LE INDICAZIONI

Comunque tu la pensi, vota il Cigno
associazione ambientalista trasversale

LEGAMBIENTE sostiene ed invita a votare i candidati al Consiglio Comunale di Pistoia di tutte le liste iscritti all’associazione che si dichiareranno motivati a lavorare attivamente sui seguenti profili, qui brevemente ma concretamente indicati:
Porrettana. Rimodulazione del servizio ripristinando le corse dei treni ed eliminando quelle dei pullman. Attivazione di un collegamento Firenze-Pistoia-Porretta-Bologna, con uno snodo centrale a Pracchia. Tutelare la Porrettana significa anche rilanciare la montagna con tutte le sue attività:  filiera del legno, turismo sostenibile, zootecnia e raccolta dei prodotti del sottobosco. Nel 1° anno.
Acqua. Rispetto dell’esito referendario – come da sentenza della Corte Costituzionale- attivando tutte le procedure per avviare la ripubblicizzazione del servizio idrico ed assicurando immediatamente che sia effettivamente eliminato il 7% dalla tariffa di Publiacqua, dei cittadini e degli enti pubblici. Installazione in luoghi e uffici pubblici di erogatori di acqua potabile e creazione di acquedotti ad uso dei vivai che riutilizzino le acque reflue come misure per il risparmio idrico. Subito.
Ospedale. Pianificazione al campo di volo di interventi che evitino ulteriori cementificazioni ma prevedano un parco urbano in quella zona, attuando la previsione urbanistica di un parco all’interno dell’area dell’ex-campo di volo secondo quanto previsto dal progetto vincitore del bando nazionale indetto dal Comune. Stop al consumo di territorio e no a nuovi volumi nell’area del Ceppo: si dovrà costruire solo recuperando il patrimonio edilizio esistente. Monitoraggio continuo. Pensare al futuro: restituiamo ettari alla terra!
Mobilità/Viabilità. Istituzione di un fondo dalle entrate delle multe per finanziare opere per il superamento delle barriere architettoniche. Mini parcheggi per le biciclette e nuove rastrelliere nelle piazze e luoghi nevralgici. Nuovo piano della mobilità ed estensione della ZTL, anche nelle periferie, dove necessario. Limite di 30km/h alle auto nelle zone residenziali. No al parcheggio in San Bartolomeo ma sì ad un parcheggio sostenibile all’area Pupilli. Restituzione al trasporto pubblico il ruolo di servizio, degno di questo nome. Costituzione di una rete territoriale di piste ciclabili che dalle zone periferiche consenta di raggiungere il centro della città in modo da integrarle con le aree a traffico limitato od assente del centro storico. Iniziare appena insediati.
Rifiuti. Rispetto del protocollo sottoscritto dal comune nel 2008 su:  riduzione degli imballaggi generati dalla piccola e grande distribuzione, predisposizione degli acquisti verdi. Estensione della raccolta differenziata “Porta a Porta” a tutto il comune e parallela individuazione di almeno tre isole ecologiche. Attivazione della TIA (tariffa igiene ambientale) PUNTUALE:  si paghi solo l’indifferenziato conferito, come previsto dall’Europa. Riconsiderare la fattibilità di un impianto di compostaggio. Liberare la fantasia al fine di produrre meno rifiuti. Nel 1° anno.
Verde. Elaborazione di un piano del verde con la collaborazione dell’ordine dei dottori agronomi e forestali e dell’ordine degli architetti. Accordi con privati per la predisposizione di un arredo urbano in città anche come promozione di Pistoia. Piantiamo insieme 5000 alberi in 5 anni nei quartieri più urbanizzati del territorio comunale, ponendo particolare attenzione alle piante melliflue. Certificazione ambientale di tutti i vivaisti. Riqualificazione degli spazi verdi pubblici esistenti e creazione di nuovi parchi e giardini in città e nella periferia affinché Pistoia possa essere conosciuta come città del verde non solo di quello privato ma anche di quello pubblico. Nei 5 anni. 1000 alberi l’anno.
Orti Sociali Urbani. Attuazione del regolamento comunale ed individuazione di aree pubbliche e/o private da destinare al progetto dislocate in quattro zone strategiche dell’immediata periferia nord, est, sud ed ovest della città. Nei primi 6 mesi.
Energia. Bonifica della copertura dei capannoni, anche dismessi, sostituendo l’eternit con moduli fotovoltaici. Elaborazione di un piano di risparmio energetico dei consumi dell’Ente e pubblicazione dei risultati conseguiti. Nel 1° anno, dopo 5 anni aver dimezzato le spese energetiche dell’Ente.
Partecipazione. Messa in atto di processi partecipativi strutturati che coinvolgano concretamente gli abitanti nelle decisioni e nei progetti che riguardano interventi strategici e di rilevanza pubblica per la città ed il territorio comunale. Creazione di una nuova commissione consiliare composta dai 5 consiglieri comunali più giovani, indipendentemente dalla loro collocazione politica, al fine di creare un canale di comunicazione istituzionale con le nuove generazioni. Inserire nello statuto comunale il diritto al divertimento in ogni età. Nel 2° anno.

I candidati che hanno sottoscritto il documento sono:

Monica Bani (PD)
Franca Baldini (IDV)
Ilaria Ballotti (Insieme per Pistoia)
Alessio Bartolini (Per un’altra Pistoia)
Alessio Bartolomei (Pistoia Futura)
Andrea Betti (IDV)
Laura Biggi (Federazione della Sinistra)
Rosalia Billero (Federazione della Sinistra)
Riccardo Chelucci (Insieme per Pistoia) 
Leonardo Ciuti (Pistoia Futura)
Andrea Fusari (Verdi Arcobaleno)
Fabrizio Geri (SEL)
Massimo Lissa (PDL)
Lorenzo Lombardi (Verdi Arcobaleno)
Franco Matteoni (Un’altra Pistoia)
Rita Monari (Federazione della Sinistra)
Giampaolo Pagliai (Per il Terzo polo)
Daniela Sgambellone (IDV)
Alessandro Tomasi (PDL)

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[Sabato 28 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Trovo emblematico che il sindaco Bertinelli, abbandonate le ecologiche biciclette, abbia adottano per la fine della campagna elettorale un inquinante bus a due piani bandito da anni da Londra. La grancassa val bene qualche rinuncia per il maggior scopo. Bottegone docet......

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MODERAZIONE DEI COMMENTI

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Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
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