giovedì 26 aprile 2012

COMUNITÀ MONTANA. QUALCUNO AVEVA DETTO E SCRITTO, MA NON È STATO ASCOLTATO


Una lettera inviata a ‘La Nazione’ per puntualizzare sull’intervento del Presidente della Provincia Fratoni – La storia dei ‘maestri di sci’

PISTOIA. Inizia qui un viaggio intorno alla Comunità Montana e ai suoi misteri: un percorso che intende aprire – forse per la prima volta – un vero e proprio dibattito pubblico su un guaio da meno 10 milioni di euro di denaro pubblico spariti nel nulla.
Cominciamo con un cittadino, che non gradisce essere citato per esteso, ma che ci ha fatto avere questa lettera inoltrata alla Presidente della Provincia Federica Fratoni e contemporaneamente alla Nazione.
Non è il caso di aggiungere nessun commento allo scritto, perché il narratore parla da sé e si assume tutto il carico delle proprie parole; lo è, però, di chiarire che, alla lettera – di cui si parla nel testo – furono allegati anche altri documenti che il nostro uomo dice non essere mai stati letti dalla Presidente Fratoni.
Questi documenti sono il ricorso al Tar della Toscana del 2002, il ricorso al Consiglio di Stato del 2003 e una lunga lettera inviata a Fassino nel 2008.
Ma ci sono anche, oltre a questi, altre note, una delle quali indirizzata allo stesso Bersani.
Il cittadino che ha inviato le lettere, sostiene – come vedrete – di avere le ricevute delle raccomandate; e traccia un quadro non molto edificante del mondo della politica pistoiese che ruotava e ruota intorno alla Comunità Montana.
In séguito pensiamo di pubblicare anche le lettere inviate a Fassino e a Bersani, e vari altri documenti riguardanti la vicenda.
Perché crediamo che sapere sia più importante di passare tutto sotto silenzio: un’atmosfera di cui pare che Pistoia inizi ad essere stufa…
Q/n

Dott.ssa Fratoni buongiorno,
ho letto con attenzione il Suo scritto su La Nazione di oggi dal titolo Una mala gestione ben orchestrata. La politica non poteva scoprirla (vedi).
Io non sono d’accordo con Lei e questo mi porta a pensare che Lei lo scritto e gli allegati che Le ho inviato il 24 Aprile 2011 non li abbia letti. Trova lo scritto di seguito (lo pubblicheremo domani – n.d.r.).
Oltre agli scritti e agli allegati, che non si sia neppure fatta relazionare dall’Avvocato Paola Pupino e dall’Assessore Provinciale alla Formazione Professionale, Istruzione e Sviluppo Economico, Prof. Paolo Magnanensi, con i quali mi sono incontrato e [ho] discusso approfonditamente sia del caso mio personale riferito alla selezione per maestri di sci e a tutto quanto riportato nel mio scritto “Lettera a Fassino” il giorno lunedì 11 aprile alle ore 10:00.
La conferma dell’appuntamento mi era stata inviata via mail dall’Ing. Valentina Corsini il 29 Marzo 2011 ore 11,20.
Nello scritto che Le avevo inviato, precedentemente mandato all’On. Bersani il 3 novembre 2010 c’erano gli allegati che trova anche nel presente, se è interessata ad avere le ricevute di ritorno dei precedenti due inviati nel 2007 e nel 2008 non ho problemi ad inviare le copie.
I politici sapevano che in Comunità Montana succedevano cose poco chiare, sulle quali era il caso di approfondire invece di inveire con me quando li portavo a conoscenza. Non ci sono solo parole al vento, ci sono denunce.
Credo che una Sua tempestiva iniziativa, a seguito della lettura di quanto inviato lo scorso anno, avrebbe contribuito ad accelerare le indagini.
Ci sono stati incontri in Provincia che chiamarli ridicoli è poco, tipo quello con la Dott.ssa Giovanna Roccella quando ci informò dell’intenzione della Provincia di approvare una delibera per dare a mio figlio l’attestato per partecipare al corso finale di una selezione. Ci elenco in modo dettagliato tutti i politici dei vari schieramenti che avevano fortemente caldeggiato la delibera, li riporto in ordine esatto: Vannino Chiti, poi Venturi e Morelli, ma soprattutto Ceccarelli Carluccio, Montagna Giuseppe, Seghi Moreno e Nesti Graziano, quindi tutti, dall’estrema destra all’estrema sinistra. Ci disse che il loro interesse era quello di alleggerire le tensioni che si percepivano sulla Montagna. Gli chiesi se si era interessato anche il Dott. Roberto Barontini, mi disse di no e io a questo punto l’ho fatto una battuta ironica che la fece molto irritare, se questo interessamento l’aveva manifestato anche il Dott. Massimo Braccesi nel suo testamento.
L’irritazione della Dott.ssa Roccella aumentò ulteriormente quando mio figlio gli disse che Chiti l’aveva scritto dettagliatamente quello che doveva dire e Lei aveva recitato solo la parte. Quando dopo averglielo detto più volte che non si sarebbe accettato quanto la provincia si accingeva a deliberare e che nel caso l’avesse fatto l’avremmo fatto scrivere da un avvocato, cosa che poi abbiamo fatto, si lasciò andare ad affermazioni tipo: “avete messo in piedi tutta questa vicenda solo per protagonismo e smodata ambizione” e per finire ci disse che si era degli INGRATI.
Come spesso faccio, anche in quella circostanza mi sono appuntato tutto e, anche questo fu motivo di polemica con la Dott.ssa Roccella.
Non mi dilungo oltre, avrei tante altre cose da dire che se lo ritiene opportuno possa farlo personalmente. Volevo comunque dirLe che quando questo scritto iniziò a circolare tra le mani di alcune persone, ne iniziarono a parlare cani, porci, galline, solo quattro gatti non riuscivano a trovarlo, quindi io, preoccupato per la loro ansia che non sfociasse in depressione, pensai personalmente a darglielo fin dal dicembre 2008.
Invio questo scritto per conoscenza anche al Giornale La Nazione che Le ha dato lo spazio per pubblicare l’articolo.
Con questa mia mail non intendo aprire dibattiti e dare seguito a scritti, Le assicuro che non sono mosso da sete e voglia di protagonismo e smodata ambizione.
Distinti saluti
f.c.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 26 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Mi chiedo,se fosse vero,poichè dovrò chiedere riscontro alla Roccella,quello che ha scritto Il Sig. F.C. con quale diritto e soprattutto con quale autorizzazione la Signora Roccella ha fatto il mio nome, come colui che insieme ad altri caldeggiava una delibera della provincia per far dare un attestato di partecipazione a un corso finale per la selezione dei maestri di sci.
    Queste sono calunnie belle e buone.
    Giuseppe Montagna

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