mercoledì 25 aprile 2012

COMUNITÀ MONTANA. IL GIORNO CHE ELLER VUOTÒ IL SACCO


di Felice De Matteis

Decenni senza controlli e oltre dieci milioni di euro di ammanchi – Un’intera istituzione in mano alle Arpìe – «E i controllori – chiede Eller – dov’erano?»

SAN MARCELLO. Tanta gente in sala, tanta sulle scale.
La Montagna si è svegliata. Il dott. Eller ha carpito l’attenzione e con abilità e durezza è andato al cuore del problema; tecnicamente, si intende, ma anche sottintendendo quei problemi che necessitano, penalmente, di una risposta veloce, rapida e definitiva.
Eller ha fatto sapere che:
- dal 7 al 9 Marzo 2011 è emerso un ammanco attraverso una denuncia interna e nessuno ha avuto la sensibilità/prontezza di fare intervenire le forze dell’ordine lasciando che il tipo (non lo ha mai nominato) potesse andarsene indisturbato senza più tornare;

- esistono problemi di incompatibilità con gli avvocati essendo stati, gli stessi, anche avvocati dell’Ente;
- le risorse messe a disposizione per l’indagine sono scarse e l’indagine non è potuta essere celere;
- deve ringraziare chi gli ha dato un aiuto significativo e non ringraziare chi non l’ha dato. C’è dunque una frecciata polemica: chi non ha aiutato Eller?
- vanno ringraziati i dipendenti che, timorosi (eufemismo?) di correre dei rischi, hanno comunque deciso di dare un contributo dicendo tutto quello che sapevano;
- vanno ringraziati tutti coloro – tanti – che hanno cercato di tenere viva l’attenzione sul fatto ed hanno collaborato;
- va ringraziata l’informazione, talvolta prima sulla notizia che non sempre lui è riuscito ad avere;
- c’è tanta aria puzzolente (ha detto proprio così) e la Magistratura sta dando importanza a questo anche se non tanta come se ci fosse stato coinvolto un Vip;
- all’interno dell’Ente “posso dire senza essere smentito” c’era una posizione in molti ruoli minimalista (traduzione personalissima: molti se ne fregavano o peggio ancora non volevano vedere niente);
- al tipo, che non può più toccare una lira in alcun istituto di credito italiano, sono state aperte (da chi?) tutte le autostrade per scappare, mentre a volte chi ruba una mela per fame viene pesantemente condannato;
- mancano i registri di riscossione e i moduli essenziali, previsti dalla legge, non sono mai stati compilati;
- ammanchi negli ultimi due anni con cifre a cinque zeri, anche più volte l’anno. Moltiplicate per gli anni e valutate, dice Eller. È necessario valutare che questo atteggiamento del tipo e di chi doveva controllare soldi ed attività lavorativa, sempre del tipo, ha creato grossi problemi allo sviluppo ed alla crescita, difficilmente quantificabili e non facilmente colmabili se non in un lungo corso di anni.
Fatte queste considerazioni, che evidentemente non sono stupidaggini, il dott. Eller, chiaramente riscaldato dall’attenzione dei convenuti, butta giù una serie di interrogativi inquietanti:
- chi doveva controllare?
- chi ha cercato di prendere delle iniziative per capire come operava il tipo, anche a seguito della vicenda del concorso (fasullo) maestri di sci e conseguente rinvio a giudizio?
- chi ha cercato di capire come si muoveva il tipo dopo che c’erano insistenti voci su altre sottrazioni in altri suoi incarichi?
Dice Eller che il tempo dedicato dal tipo alla Comunità Montana era orientato soprattutto alla sottrazione ed alla distrazione di fondi e non all’interesse della Comunità e della Collettività (come qualcuno, anche nelle delibere, aveva voluto sottolineare – ndr).
Si chiede, Eller:
- i presidenti e gli assessori si accorgevano di questo?
- per decenni, molti che hanno lavorato nell’Ente, non si sono accorti di nulla?
È bene che qualcuno cominci a tremare, dice Eller: questo scuoterà anche altri.
Eller si arrabbia e ci va duro: i controllori erano di semolino. E ancora: Manca chi indaga, vorrei fosse chiaro…
Fino a qui la relazione per sommi capi.
Ci torneremo sopra, punto per punto, perché parecchi tipi, al momento  sono defilati: ma salteranno fuori.
Come dicevamo all’inizio è stata un’assemblea molto partecipata; gli interventi dei politici, in numero di quattro, hanno detto poco o nulla, ma una eccezione s’ha da fare: riguarda l’ex presidente (o vice) della C.M., nonché ex assessore della stessa, nonché ex sindaco di Piteglio che ha preteso, con certo antiquato rigore da Botteghe Oscure, di dare lezioni di etica politica augurando pene senza appello ai vari innominabili.
Ma non sempre l’asino va dove il padrone vuole. La brava Signora Graziella, seduta accanto ad un altro ex (G. Nesti, ex assessore C.M. ed ex sindaco di Cutigliano), infischiandosene della liberale norma (!) che in assemblee di questo tipo impone che solo gli eletti possano parlare, cioè i politici, e non l’umile plebe, puntando il suo index ha invitato costoro a levarsi dai piedi: tutti quanti nessuno escluso.
Brava signora Graziella!

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[Martedì 25 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012] 

2 commenti:

  1. Anche la Comunità Montana è un organismo delicato che deve essere protetto in un ambiente "esclusivo", da conservare scrupolosamente. E' stato giusto assicurare il più necessario e adeguato "Basso Profilo" alle azioni di controllo, mancate ad ogni livello. Ieri è stato avviato un processo contro un prestigioso sindaco revisore, il Dott. Andrea Bonechi. Spero che sia solo il primo della lunga serie disponibile (a chi la vuol vedere...), qualora ricercata! Ma perchè stupirsi: That's Pistoia!
    MDB

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  2. Monsieur:
    i revisori dei conti non sono stati per ora toccati e nemmeno Eller li nomina.Fatto è che il d.Lgl. 267/2000,all'art.239,assegna loro funzione di vigilanza amministrativa attraverso la fedele annotazione delle scritture contabili,le verifiche di cassa e le verifiche straordinarie a seguito del mutamento del Presidente.Gli assegna inoltre la vigilanza contabile e gestionale.Vigilanza e non funzione ispettiva;ne consegue che la responsabilità penale è solo degli amministratori,a meno che non si dimostri la mala fede ed il favoreggiamento.Su questo distinguo la giurisprudenza è molto divisa.Ecco perchè in Italia c'è sempre un usciolino aperto e nesuuno paga!C'è sempre una via d'uscita!
    f.d.m.

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