domenica 22 aprile 2012

FORNERO & PROFUMO, UOVA DI PASQUA UN PO’ IN RITARDO


Alla fine sono arrivate. In ritardo, ma ancora, più o meno, in clima pasquale.
Sto parlando delle uova per il signor Profumo e per la signora Fornero, il ministro che pianse, ma che poi si ravvide e che portò dignitosamente a termine le sue operazioni di ‘macelleria’ scientifica del mondo del lavoro e delle pensioni.
Non sto dicendo cose assurde. Lei stessa ha ribadito più volte che ‘loro’, i salvatori della patria, sono stati chiamati lì a compiere opera di chirurgia sommaria per condurre in porto (più realisticamente: al cimitero) questo Paese di santi, navigatori e poeti.

E come, allora, poter sperare che questi grandi uomini, piovùtici da Marte e accolti da tutti a braccia aperte (tanto che perfino il Pd è riuscito, più o meno, ad andare d’accordo con il Pdl) piacciano? Che la gente – quella del Paese reale, quella che lotta per la pagnotta, quella che perde pensioni e lavoro e vede il trattamento riservato agli esodati – possa amare personaggi come questi, che nuotano, come zio Paperone, nel loro deposito d’oro, ma fanno nuotare gli altri nel bidet di casa propria?
Si meraviglia, la stampa, che, nella loro città, Fornero e Profumo non siano stati accolti bene o comunque civilmente. Sarebbe meglio meravigliarsi meno e pretendere maggior rigore da questi aggiustatori dei disastri dell’antipolitica dei partiti.
Giunti per fare, si sono seduti e ascoltano le dritte dei partiti stessi: non fanno nulla, né niente hanno fatto, se non finire di schiacciare la gente con un cumulo di tasse che provocano (nel sociale) la stessa micidiale tensione che si crea lungo una faglia, quando due continenti si pigiano a vicenda, finché non schianta un terremoto devastante.
Difficile non ricordare i suicidi dei disperati. E non pensare che chi ha una seconda casa debba entrare nell’ordine di idee che presto dovrà s-vendere per il famelico bisogno di uno Stato mangione e senza rispetto per nessuno.
Difficile pensare che questi cittadini della classe media, della media borghesia, non siano stati sbeffeggiati da un Governo di dazieri (i giovani non ricordano cos’erano, ma i sopravvissuti come me sì) dopo che, con l’investimento dei propri risparmi, dal 60 all’80, hanno tenuto in moto l’economia della nazione acquistando seconde case e facendo girare il settore delle costruzioni, con benefìci per tutti. Non solo: ma hanno pagato più tasse, più luce, più telefono e perfino la nettezza urbana per tutto l’anno, pur abitando solo pochi mesi nelle loro seconde case del tempo libero, oggi prese selvaggiamente di mira.
Non lo saranno altrettanto le case dei palazzinari e delle grandi proprietà immobiliari: e questa è la giustizia equitativa di Monti e della signora Fornero, che può portarsi a casa le sue uova di Pasqua in piena soddisfazione.
La situazione è un macello. Non va niente e altro ci aspetta con il signor SuperMario: lo sappiamo e lo sanno tutti, anche se tutti tacciono. Tutti quelli che fanno il bagno nel deposito di Paperone e non nel bidet di casa propria.
Si sarebbe dovuto scegliere il taglio del superfluo e la vendita del patrimonio statale.
Si è battuta la via opposta: sovraccaricare di tasse (regola che fu assai cara anche al Pd di Padoa-Schioppa), secondo l’ottica del bottegaio di quartiere.
Perché questo governo è, sostanzialmente, un Forn(ero) di idee da massaie, che mette molta carne al fuoco, ma che, alla fine, altro non è che tanto (Pro)fumo e niente arrosto.
Edoardo Bianchini
P.S. – Ma la Fornero lo sa cosa significa umiltà?

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[Domenica 22 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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