MONTALE-PIANA. Il Comitato registra l’ennesima contraddizione e reticenza propalata
sulle autentiche minacce portate dall’impianto di incenerimento di Montale che,
in modo silente, espone l’intero territorio della piana a un impercettibile, ma
costante inquinamento della catena alimentare.
L’iniziativa della Coldiretti “Campagna
Amica” è la dimostrazione della sconsideratezza dell’Amministrazione che, pur
di attenuare gli effetti dei processi di biomagnificazione
dei microinquinanti sul territorio (POP’s), non esita a promuovere delle
iniziative che avrebbero certo altro giudizio di merito, qualora non fossimo in
un contesto di conclamata “emergenza sanitaria”.
Il Comitato esprimerebbe piena
condivisione al sostegno dello sviluppo di una filiera “corta” ma ciò,
purtroppo, non è possibile a causa della pesante ipoteca ecologica indotta dall’incenerimento
dei rifiuti.
La denuncia di pericolosità non è un
mero e libero parere del Comitato. Essa è stata bene e specificamente
argomentata dallo stesso relatore di ASL 3 Dott. Roberto Biagini nella
relazione tenuta il 2 Dicembre a Pistoia nel convegno sull’incenerimento dei
rifiuti.
Si veda il link, consultando le prime e
ultime due slide, con conclusioni ben dirimenti sulla circostanza: http://www.provincia.pistoia.it/AMBIENTE/INIZIATIVE_AMBIENTE/ConvegnoImpantiIncenerimento_2-3dic2011/programma/BIAGINI_slide.pdf
E dunque, dopo aver denunciato la
pericolosità delle coltivazioni tenute sul territorio e l’intossicazione dovuta
dal consumo degli animali da cortile
diffusi tra le nostre comunità, i cittadini restano sbalorditi di fronte a
questa ennesima sconsiderata iniziativa, priva di ogni prudenza e cautela.
Ricorre altresì l’esigenza opposta di dover limitare, anzi proibire con
apposite ordinanze sindacali, il consumo di alimenti dimostratamente
intossicati dai cosiddetti POP’s.
È solo con la chiusura dell’impianto di
via Tobagi e la bonifica delle aree inquinate che la piana potrà recuperare la
tradizionale capacità di coltura di terreni e l’autoconsumo alimentare di
ortaggi, prodotti caseari e avicolture indenni da inquinanti.
A distanza di un anno dalla denuncia d’inquinamento
delle colture di rape, spinaci e bietole nella prossimità dell’impianto, che sono causa della
persistente esposizione dei cittadini all’assunzione di diossine, furani e
policlorobifenili, tutto continua.
Il Comitato ricorda infine che i
cittadini residenti fuori dalle aree di ricaduta dei POP’s, non potranno
ritenersi esclusi dal processo di trasmissione che colpisce la catena
alimentare tutta, senza il controllo della qualità dei prodotti alimentari
locali, trasportati certamente anche fuori dai Comuni esposti come prodotti
derivati.
Comitato per la chiusura
dell’inceneritore
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 20 aprile 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.