sabato 28 aprile 2012

COMUNITÀ MONTANA. RACCOMANDATE SU RACCOMANDATE: E NESSUNO SAPEVA CHE QUALCOSA NON ANDAVA, VERO…?


Cronistoria di un concorso per maestri di sci – «Su questa triste vicenda potrei scrivere un libro. Non avrei mai creduto che si potesse arrivare a tanto, un conto è sentirne parlare da altri, altro è viverla sulla propria pelle e non solo per le vicende strettamente legate al fatto ma per tutte le subdole provocazioni a contorno del fatto»

PISTOIA. Ecco il testo della raccomandata che fu spedita a Piero Fassino il 20 settembre del 2007 (5 anni fa) e, di nuovo, il 10 luglio 2008.
La riportiamo così come ci è arrivata.
La ricostruzione dei fatti è tutta a carico del suo autore, il quale, però, non essendo mai stato trascinato in giudizio per falsità o altro, ma avendo avuto in più casi ragione (anche su certi comportamenti censurabili, seppur non censurati per prescrizione dei termini, del ‘reo confesso’ di certi ammanchi della Comunità Montana che escono dall’analisi di Eller), ha per lo più tutta l’aria di aver riferito le cose per come realmente potessero stare.

La lettera è stata spedita a Fassino, si ripete, nel 2007 e 2008, ma si tenga ben presente che, su questo tema – i maestri di sci –, la faccenda e le segnalazioni erano partite fino dalla fine degli anni ’90, cioè dal 1997 in poi.
Onestamente l’impressione che se ne riceve è quella di una allucinazione vera e propria, di una storia più adatta a regimi di paesi sottosviluppati che non della ‘civilissima’ e democratica Pistoia.
Ovviamente Fassino non seppe mai nulla.
Q/n

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Via *****
51100 Pistoia

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***** 20/09/2007  RACCOMANDATA A/R
Nuovo invio 10/07/08
Onorevole
Piero Fassino
Via Palermo 1200
184 Roma

Onorevole Piero Fassino,
Le invio uno scritto relativo ad una vicenda vissuta da mio figlio. Credo che questo scritto non arriverà mai nelle sue mani, ma non fa nulla, ci stiamo battendo per avere chiarimenti e non esagero a dire giustizia da 10 anni, sono state scritte decine di lettere e nessuno ha mai risposto, tutti si sono battuti strenuamente, ma perché non si arrivasse a far luce su questa vicenda, quindi anche se non ho risposte, ci sono abituato. Credo che non ci arriverò mai, ma tutti sognamo e uno dei sogni sarebbe quello di conoscere la verità e i nomi delle persone che hanno avuto comportamenti scorretti, se così si possono chiamare in questa vicenda.
Scrivo a Lei perché non so per quale ragione ma il Suo modo di fare, il Suo atteggiamento, per come dimostra di avere a cuore l’interesse del paese mettendo in secondo piano la pura ricerca di visibilità, la sensazione che sia ostile e si batta contro le logiche corporative e i gruppi di interesse, che non alimenta ad arte una opposizione che sembra guerriglia politica e non ultimo il fatto che quando la sento parlare e la vedo in televisione non mi sembra cinico e falso come di fatto lo sono il 95% dei politici, da chi ricopre incarichi nelle Associazioni, alle piccole Amministrazioni fino a chi ha incarichi nel governo del paese.

Credo quindi indipendentemente di avere risposte o meno, di fare cosa utile perché certe situazioni non abbiano a ripetersi di nuovo, di informarLa come operano molti amministratori Toscani che hanno e avevano una collocazione politica nel partito del quale Lei è Segretario Nazionale e che purtroppo, contro la aspettative dei cittadini onesti, Lei non ha ritenuto opportuno candidarsi alla segreteria del nuovo Partito Democratico.

Il partito del quale Lei è Segretario Nazionale anche se dai primi anni ’90 ad oggi ha avuto vari passaggi che non potevano non tener conto dei mutamenti della società, non solo Italiana ma degli effetti della globalizzazione, ha avuto tra gli uomini che l’hanno contraddistinto e che hanno permesso a questo paese di superare passaggi drammatici, personaggi che si sono battuti per la moralizzazione del paese, contro le politiche clientelari e contro ogni tipo di corruzione, primo tra tutti quello che è stato l’uomo politico che più ho ammirato, Enrico Berlinguer, forse anche perché era all’apice della sua carriera politica quando ero giovane, periodo nel quale si vivono con più intensità le passioni e le emozioni. Credo che molti che oggi aderiscono al Suo partito non abbiano rispetto per la sua memoria e per quello che ha lasciato.
Molti dovrebbero rileggersi, pochi degli attuali dirigenti del partito del quale Lei è segretario credo che l’abbiano fatto e riflettere sull’intervista rilasciata da Berlinguer a Eugenio Scalari su La Repubblica del 28 Luglio 1981.

Senta non so neppure io perché avevo per Berlinguer questa ammirazione, un motivo c’era sicuramente, forse, per “quel suo modo di essere uomo” come scrisse Giorgio Bocca il giorno successivo al malore che lo colse a Padova nel 1984. Ci tengo a dirLe che il 13 Giugno 1984 a Roma c’ero anch’io con un mio collega di lavoro di Arezzo.

Ci sono 4 motivi che mi hanno spinto a scriverLe:

  1. il primo è che se pur passati 10 anni questa vicenda brucia ancora sotto la cenere, ci sono ancora dei regolamenti di conti aperti, questo perché i politici che nei vari incarichi che si sono succeduti, nulla hanno fatto per arrivare a conoscere la verità, che doveva per non arrivare fino a questo punto venir fuori subito. ‘Amministrazione Provinciale di Pistoia, doveva subito, o dopo la prima sentenza del TAR Regionale della Toscana dell’Ottobre 1998 annullare tutta la selezione e far ripetere l’intera prova con selezionatori tutti nuovi e, a tutti i 350/400 partecipanti che avevano fatto le prove eliminatorie e successivamente la prova finale e non solo quella finale come è stato fatto. Non solo mio figlio è stato penalizzato, ma molti altri.

  1. il secondo perché non essendo ancora arrivata la sentenza dell’ultimo ricorso al Consiglio di Stato crea in alcuni uno stato di agitazione che li porta costantemente ad intraprendere azioni provocatorie.

  1. il terzo perché credo che queste situazioni vanno sempre denunciate, io l’ho fatto ma non ho avuto mai nessuna risposta, quindi devo trovare chi ascolta questa mia protesta e mi aiuta a far chiarezza su questa vicenda a meno che, dopo le continue provocazioni, ma non credo di essere capace, mi faccia giustizia da me.

  1. il quarto perché non accetto di sentire affermazioni di pura propaganda come quelle fatte a me personalmente da Vannino Chiti tra l’altro attuale ministro della Repubblica.

Mi sono incontrato con Vannino Chiti a Pistoia il 12 Febbraio 2001 in Viale Gramsci nella sede dei DS. Mi disse che nella sua lunga attività politica aveva preteso e si era fatto carico che i cittadini avessero nel 100% dei casi risposte chiare ed esaurienti per problemi che riguardavano il coinvolgimento/operato di Amministrazioni nelle quali aveva dirette responsabilità e anche del partito del quale faceva parte.
Credo che a chi lo incontra adesso, non possa dare questa ambiziosa percentuale di risposte chiare ed esaurienti che sono state date a chi si è rivolto a lui.
Io sono ancora in attesa di una sua risposta, la quale mi assicurò mi sarebbe stata data in tempi brevi e personalmente da lui, dopo aver consultato i vari responsabili dell’Amministrazione Provinciale di Pistoia del momento e quella precedente.

Sicuramente nei giorni successivi a questo nostro incontro ha avuto problemi che l’hanno distolto.
Il figlio di Vannino Chiti e due suoi amici se non sbaglio Albanesi, furono fermati dalla Polizia vicino ad una discoteca, portati in Questura a Pistoia e i due Albanesi picchiati dai poliziotti.
Si interessarono al fatto tutti i giornali e i TG non solo sulle cronache regionali. Ricordo una lunga intervista dell’allora Ministro Bianco e altre interviste a importanti uomini politici.

Comunque dopo le solenni promesse che mi erano state fatte, non credo che superato quel periodo non si sia più ricordato del fatto. So per certo che successivamente si è interessato più volte a questo problema in ambito Provinciale e ne ha parlato con molte persone che abitano o hanno interessi all’Abetone e tra queste un certo Boris Colò, ma non con il diretto interessato.

L’incontro con Vannino Chiti è stato abbastanza “duro”, l’ho manifestato in più passaggi che agli appunti che prendeva aveva già tutti gli elementi per darsi le risposte, fece alcuni riferimenti a persone e fatti che chi non era più che informato non poteva fare. Sono tuttora convinto che nella borsa aveva tutte le lettere e la documentazione relativa alla vicenda.
Ne ero uscito però convinto che dopo tutti gli appunti presi e la solenne promessa di un successivo incontro, avrei avuto i chiarimenti, ma purtroppo non è stato così.

Vengo ai fatti:

l’11 e il 12 Aprile 1997, si sono svolte all’Abetone due prove eliminatorie e il 13 la prova finale di una selezione per maestri di sci discipline alpine.
Lo stesso giorno hanno affisso la classifica ufficiosa dei 29 concorrenti ammessi al corso.
È stato chiaro non solo a me, fin da quel momento che molti dei concorrenti che dovevano uscire selezionati erano già stati individuati ancora prima delle prove di selezione.

Il 19/04/1997 mi trovavo con mio figlio *** in attesa che aprisse il negozio *** e per caso passa uno dei selezionatori della prova, S*** M*** (tra l’altro cugino di primo grado di una concorrente alla selezione, S*** I***) il quale dopo aver salutato mio figlio gli dice di essere dispiaciuto del fatto che non è stato ammesso al corso per maestri di sci, ma per fugare eventuali dubbi che potrebbe avere nei suoi confronti gli dice che per quanto lo riguarda l’ha dato in tutte e tre le prove il massimo dei voti, ma purtroppo non è bastato e continua dicendo che spesso in queste selezioni non sono quelli che effettivamente sanno sciare a superare l’esame. Mio figlio gli chiede per quale motivo fa queste affermazioni, S*** M*** gli dice che non vuole che in futuro ci siano da parte sua dei dubbi sul suo operato e se ne va. Torna poco dopo una seconda volta riprendendo lo stesso discorso, a questo punto intervengo io, gli faccio presente che sono interessato a far chiarezza e che richiederò tutta la documentazione relativa alle votazioni e ai giudizi dati ai concorrenti di questa selezione. S*** M*** cambia completamente atteggiamento, inizia ad inveire verbalmente contro di me che sono un ambiguo e un malfidato perché non mi fido di quanto mi sta dicendo.
Nutrendo seri dubbi, ancora prima di questo incontro sull’operato della commissione e soprattutto dopo le affermazioni di S*** M***, mio figlio decide di chiedere a norma della legge 241/1990 alla Provincia di Pistoia l’acquisizione di tutti i documenti.

Il 12/07/1997 l’Ufficio della Formazione Professionale della Provincia di Pistoia (Allegato N° -1-) gli consegnava soltanto delle schede forate dei selezionatori, ci sono concorrenti che invece di un foro su AMMESSO o NON AMMESSO hanno tre e anche quattro fori e altri, esempio la concorrente numero 20 che su quindici voti (5 voti per selezionatore per 3 prove) ha quindici forature su NON AMMESSO e nella classifica risulta ammessa e le tre videocassette relative alle tre prove pratiche di esame sugli sci, curve strette, curve larghe e prova di gigante. In quella circostanza non veniva consegnato né la graduatoria ufficiale né i giudizi con le valutazioni dei concorrenti.
Una impiegata visto che manca la classifica ufficiale e i giudizi, telefona al responsabile della formazione, Gori Mauro il quale gli dà la disponibilità per fissare un incontro per la settimana successiva.
Nel frattempo oltre a controllare le schede forate, abbiamo fatto vedere a due allenatori non Toscani le videocassette, senza dare nessuna indicazione che gli permettesse di identificare mio figlio e altri concorrenti che potevano conoscere.
I risultai dati dai 2 allenatori erano praticamente uguali, uno ne confermava 18 su 29 ufficiosamente ammessi, l’altro 20, ma su 7 la bocciatura era così secca/categorica per tutti e due i selezionatori che nei giudizi un allenatore aveva scritto principianti.
All’incontro con Gori, per impegni di mio figlio sono andato io, ma quando la stessa impiegata avvisa il Gori Mauro che sono arrivato, questi inizia quando non sono ancora entrato nel suo ufficio a gridare che lui “non deve dare né classifiche né giudizi né tanto meno spiegazioni sull’operato dei selezionatori e della Provincia di Pistoia e se abbiamo dei dubbi di rivolgerci ai Carabinieri o alla Procura della Repubblica”.
Questa impiegata cerca di farlo ragionare e al tempo stesso gli dice che è stato lui a darci l’appuntamento, ma Gori dice che non ha tempo da perdere, che ha degli appuntamenti urgenti e va via.
La stessa impiegata, molto turbata dall’atteggiamento del Gori, telefona in Provincia e chiede alla segretaria dell’assessore alla formazione un appuntamento con il Dott. Roberto Barontini, al momento Assessore Provinciale
In data 02/08/1997 ci siamo incontrati con il Dott. ROBERTO BARONTINI, Assessore Provinciale alla Formazione Professionale, il quale, in maniera piuttosto irritata, chiedeva cosa pretendeva visto che gli era stato consegnato tutto quello [che] mio figlio aveva richiesto.
A tal proposito mio figlio gli faceva vedere la lettera sulla quale era indicato ciò che effettivamente gli avevano consegnato in data 12/07/1997  ( Allegato N° -1-); meravigliato da quanto visto chiamava nel suo ufficio il legale della Provincia Avv. PAOLA PUPINO alla quale faceva vedere la lettera.
Dopo essersi consultato con l’Avv. PUPINO telefonava all’Ufficio della Formazione Professionale chiedendo che gli venisse immediatamente portato l’elenco ufficiale degli ammessi con i relativi giudizi.
Dopo circa un’ora e mezzo un impiegato consegnava all’Assessore Barontini solamente l’elenco degli ammessi, ma non i giudizi dati ad ogni partecipante perché non erano stati fatti. (Allegato N° -2-).
Successivamente visto che anche le risposte relative ai giudizi promessi da Barontini per la fine di Agosto non arrivavano, ci siamo rivolti al DIFENSORE CIVICO REGIONALE che ha manifestato interessamento al fatto ed ha più volte scritto alla Provincia di Pistoia avendo solo risposte senza significato. ( Allegato N° -2A-).
Il 12/11/1997 l’Avv. PAOLA PUPINO del Servizio Legale della Provincia di Pistoia ci convoca in Provincia e ci consegnava copia del verbale della riunione fatta dalla Commissione esaminatrice tenutasi a Pistoia in data 06/11/1997 (7 mesi dopo lo svolgimento della prova) relativa alla formulazione dei giudizi dei 68 concorrenti ammessi alla prova finale del 13/04/1997. Ci fu assicurato che in quella circostanza furono riviste anche le videocassette; questa è una ulteriore conferma che molti dei nominativi che dovevano essere ammessi erano già stati decisi ancora prima della selezione del 13/04/1997. Vedere per credere, non importa essere esperti di questo sport per poter dare anche da profani un giudizio.

Alla data del 12/11/1997 quando gli furono consegnati i giudizi e la Provincia non aveva ancora firmato la delibera dell’inizio del corso, i 29 concorrenti ufficiosamente ammessi avevano già effettuato con inizio il 21 Settembre 1997 in località del nord Italia degli stages tecnici per i corsi di qualificazione per i quali i partecipanti sostengono di aver speso 5 milioni a testa (di vecchie lire – n.d.r.).

Chi aveva autorizzato questi stages?
Quale potere di ricatto hanno avuto nella ripetizione della prova?

Il 14 Novembre 1997 abbiamo fatto ricorso al Tribunale Amministrativo regionale della Toscana.

Successivamente tre Consigli Provinciali si sono interessati al fatto, quello del 17/11/1997, del 09/12/1997 e quello del 22/12/1997 nel quale veniva deciso la non validità e l’annullamento della prova del 13 Aprile 19987. Prot. 85137 del 22/12/1997. Abbiamo tutti i verbali di tutti e 3 i Consigli Provinciali.

Successivamente con delibera N° 5 del 27/01/1998 non viene approvata la graduatoria finale della selezione del 13 Aprile 1997 e viene stabilito di dar luogo ad una nuova procedura di selezione limitatamente ai 68 concorrenti della prova finale. A mio avviso, la prova doveva essere fatta ripetere a tutti i concorrenti non solo a quelli che avevano fatto la prova finale del 13 Aprile 1997.

Oltre alla decisione del Consiglio Provinciale del 22/12/1997 c’è stata anche la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana la N° 484 del 23 Ottobre 1998 che chiedeva la stessa cosa, l’annullamento della prova delegittimando di fatto l’operato della commissione esaminatrice e disponendo che tale prova fosse ripetuta.

Nel maggio 1998 uscirono alcuni articoli sui giornali nei quali veniva riportata la protesta dei concorrenti ammessi al corso che dopo aver speso 5 milioni per partecipare agli stages iniziati il 21 Settembre 1997, l’Amministrazione Provinciale aveva annullato il corso.( allegato N° -3- del giornale il Tirreno e altri articoli di giornali).
Ci fu sul giornale il Tirreno il 26 Maggio 1998 (Allegato N° -4- ) una intervista all’allora presedente della Provincia, Aldo Morelli che sosteneva che i criteri per la selezione erano poco trasparenti e che la Provincia non aveva mai autorizzato l’inizio del corso e, se qualcuno l’ha fatto doveva assumersene la totale responsabilità. Nessuno dell’Amministrazione si è comunque attivato per chiarire questi aspetti. Tra l’altro quello che dice Morelli non è vero, i corsi/stages erano iniziati come già segnalato il 21 Settembre 1997 e c’era presente anche un funzionario della Provincia di Pistoia come indicato nei verbali delle riunioni del Collegio Regionale dei Maestri di sci. Ho la copia dei verbali di tutte le riunioni dal 27 Giugno 1997 all’8 Novembre 2000. (Allegato N° - 5-).
A pag. 4, 5 e 6 dei verbali della riunione del 26 Agosto 1997 del Collegio Regionale dei Maestri di sci viene indicato che il primo modulo dal 21 Settembre all’1 Ottobre 1997 si terrà allo Stelvio e viene fissato all’Hotel Thoni 3000 per tutti i partecipanti 35 persone, i 29 ragazzi, 4 istruttori 1 videomen e 1 funzionario della Provincia. Viene altresì indicato che i partecipanti al corso prima della partenza dovranno versare 1.400.000 Lire.
A smentire quanto affermava Morelli che il corso non era mai iniziato, è quanto riportato a pag. 10 del verbale della riunione del 3 Novembre 1977; dove viene riportato “si sono svolti i primi due moduli del corso e il terzo si terrà all’Abetone dal 9 al 21 Dicembre 1997”.

Nei verbali delle riunioni ci sono altri passaggi significativi che Morelli e Venturi e altri assessori Provinciali dovrebbero leggere.

Addirittura la Provincia di Pistoia mantiene ferma la sua posizione sugli stages fatti nel 1997 quando non era stata firmata nessuna delibera di inizio dei corsi e totalmente in contrasto con quanto indicato anche nei verbali del Collegio Regionale dei Maestri in una lettera inviata il 9 Maggio 2003 prot. 57505. ( Allegato N° - 6_). Mi dica Lei dopo atteggiamenti del genere da parte di politici di primo piano, se uno se la sente di dare una preferenza e un mandato a tali personaggi che pretendono di far passare da scemi e da stupidi tutti quelli che pretendono rispetto e chiarezza e non atteggiamenti clientelari e oltre…
Questa lettera è stata scritta a seguito di una richiesta suggerita dall’Avvocato che ha fatto i vari ricorsi per avere una ulteriore conferma dell’insolvenza dell’Amministrazione Provinciale di Pistoia, se era ancora necessaria una ulteriore conferma…

Su questa triste vicenda potrei scrivere un libro. Non avrei mai creduto che si potesse arrivare a tanto, un conto è sentirne parlare da altri, altro è viverla sulla propria pelle e non solo per le vicende strettamente legate al fatto ma per tutte le subdole provocazioni a contorno del fatto.
Adesso ritorno ai fatti.

Nell’ottobre del 1998 (ancora prima che il collegio Regionale dei Maestri di sci mandasse la lettera del 27/11/98 con la quale imponeva la commissione di esame per la ripetizione della prova) venuto a conoscenza che l’Amministrazione Provinciale stava per rendere l’incarico agli stessi selezionatori, mi rivolsi al Difensore Civico della Montagna Pistoiese il quale scrisse in data 26/10/98 alla Provincia di Pistoia ( Allegato N° - 7- ) affinché cambiassero i membri della commissione.
Pure mio figlio scrisse una lettera il 21/11/1998 chiedendo la sostituzione di tutti i componenti della commissione esaminatrice. (Allegato – N° - 8-).
Nessuno ha tenuto conto di quanto richiesto e nessuno ha risposto a queste lettere.

Con lettera del 27/11/98 avente come oggetto “nomina commissione test di selezione” inviata alla Provincia di Pistoia il Collegio Regionale Maestri di Sci della Toscana diceva:
“facendo seguito alla nostra precedente lettera del 12/11/98 si comunica quanto segue: il Collegio Regionale Maestri di sci della Toscana non è in grado di comunicare ulteriori nominativi per la nomina della commissione giudicatrice del test di selezione per maestri di sci, in quanto non ha nel proprio albo altri tecnici che abbiano le caratteristiche richieste per la nomina di cui all’articolo 6 della Legge Regionale N° 83/96”. (Allegato N° -9-).

In una successiva lettera alla COMUNITÀ MONTANA ZONA I-2 AMIATA SENESE via Grossetana 1 53025 PIANCASTAGNAIO SIENA datata 08 Febbraio 1999 il Collegio Regionale Maestri di sci della Toscana forniva un’ampia rosa di nominativi fra i quali scegliere i selezionatori della selezione che si è svolta sul Monte Amiata il 3, 4 e 5 Marzo 1999. (Allegato N° -10-).
Questo a dimostrazione che di selezionatori ce n’erano in abbondanza, ma in questa occasione era indispensabile imporre gli stessi selezionatori delle prove dell’Aprile 1997.

Io sono venuto a conoscenza di questa lettera nei minimi dettagli dopo che si era già ripetuta la prova. da un allenatore di sci di La Thuile, Lelio Granir che aveva allenato degli atleti Toscani negli anni ’80 e che era rimasto in contatto con molti maestri di sci e albergatori tra l’altro miei parenti della zona.
In merito a questo incontro più avanti riporterò dettagliatamente altre cose dette da questo allenatore.

La certezza che veniva dato l’incarico a una commissione esaminatrice in contrasto con quanto indicato all’articolo 6 della Legge Regionale 83/96 oltretutto delegittimata da una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana e dalla decisione del Consigli Provinciale del 22/12/97 è chiara se si legge il DECRETO PRESIDENZIALE di NOMINA della PROVINCIA di PISTOIA del 05/12/1998 protocollo N° 88899 (Allegato N° -11) per la ripetizione della prova, nella quale dopo aver indicato i nomi dei selezionatori si tiene a specificare:

tenuto conto poi della nota del 27/11/98 con la quale il Collegio dei Maestri di Sci della Toscana comunica quanto segue: = il Collegio dei Maestri di Sci della Toscana non è in grado di comunicare ulteriori nominativi per la nomina della commissione giudicatrice del test di selezione per maestri di sci, in quanto non ha nel proprio albo altri tecnici che abbiano le caratteristiche richieste per la nomina di cui all’articolo 6 della Legge Regionale N° 83/96.=”

Se non si fosse riconfermata la stessa commissione di esame e non fossero stati nuovamente ammessi al corso i 29 concorrenti giudicati idonei nella selezione del 13/04/1997 successivamente annullata dalla sentenza del T.A.R, chi avrebbe reso ai concorrenti che non superavano la prova i 5 milioni spesi per gli stages effettuati nell’autunno del 1997 quando la Provincia di Pistoia non aveva ancora firmato la convenzione per l’inizio del corso?
Su questo punto avevano assicurato di far chiarezza sia l’assessore Dott. ROBERTO BARONTINI che l’ex presidente della Provincia di Pistoia Dott. ALDO MORELLI, ma nessuno ha fatto nulla.

La Provincia di Pistoia si sarebbe dovuta opporre alla nomina di una commissione nella quale non c’era possibilità di scelta e accertarsi se quanto detto rispondeva al vero ed eventualmente chiedere spiegazioni ma non l’1/12/1999 quando il corso stava finendo, ma mesi prima. (Allegato N°-12-).
In effetti non era vero, basta leggere la lettera con la rosa dei nominativi inviata alla COMUNITÀ MONTANA di PIANCASTAGNAIO e la risposta del Collegio dei Maestri di sci del 14/12/99 inviata alla Provincia di Pistoia.

Il 20 Dicembre 1998, mio figlio viene convocato dal nuovo funzionario della Provincia che ha l’incarico per l’organizzazione della ripetizione della prova Graziano Tonini. La Provincia ha ritenuto opportuno sostituire il Sig. Marco Luchetti, il funzionario della Provincia della prima selezione del 13 Aprile 1997 ma non i 5 selezionatori, Maestri di sci e allenatori.
Gli comunica che la prova si ripeterà all’Abetone il 9 Gennaio 1999, con gli stessi selezionatori ma utilizzando tutti quelli strumenti, dalle videocassette ai giudizi al tipo di votazione per poter fugare tutti i dubbi.

Il 9 Gennaio 1999 si ripete all’Abetone la prova, di fatto non si è ripetuta, perché ci sono dei concorrenti che non hanno neppure fatto le prove, (ho conferme non solo di questo ma anche di molti altri particolari successi prima e dopo da più concorrenti che non potevano essere bocciati perché vincitori di più campionati Italiani, Giochi della Gioventù, e finali internazionali del Pinocchio Sugli Sci, vero e proprio campionato mondiale giovani) e che l’hanno superata. A differenza di quanto assicurato, non sono state fatte le riprese video e i 5 selezionatori erano tutti insieme in un unico punto del percorso.
Come prevedevamo, sono risultati idonei su 67 concorrenti partecipanti gli stessi 29 della prima volta… sono stato chiaro…

Nel mese di Maggio del 1999 facciamo ricorso al Consiglio di Stato.

Il Consiglio di Stato con sentenza della Seconda Sezione del 31 Gennaio 2001 Sezione 2209/99 formalizzata il 5 Giugno 2001 stabilisce la non validità e l’annullamento della ripetizione della prova del 9 Gennaio 1999. (Allegato N° -13-).

Contro questa sentenza del Consiglio di Stato, c’è stato un nuovo ricorso al TAR della Toscana da parte dei concorrenti nel frattempo diventati Maestri di sci e a supporto e sostegno di questi, invece di rimanere indipendente anche della Provincia di Pistoia che fa ricorso ad ADIUVANDUM il 12 Dicembre 2001 contro la sentenza del Consiglio di Stato del 31 Gennaio 2001. (Allegato N° -14-).

Il TAR della Toscana emette la sentenza il 14 Giugno 2002 N° sentenza 3159, Registro sentenze 1236 chiedendo l’annullamento della prova dando ragione alla posizione di mio figlio e confermando la sentenza del 2001 del Consiglio di Stato. (Allegato N° -15-).

Dopo questa sentenza c’è stato un nuovo ricorso al Consiglio di Stato nel 2003 tuttora in attesa di giudizio. Questi sono gli estremi: Registro Generale 7777/2003. Registro Ordinanze 5596/2003. ( Allegato N° -16-).

È dopo la prima sentenza del consiglio di Stato del 2001 e dell’incontro avuto con Chiti che l’atteggiamento e le iniziative dell’Amministrazione Provinciale e dei vari politici che nulla hanno fatto perché si facesse chiarezza su questa vicenda anzi, hanno cercato il più possibile di coprire le malefatte, ha raggiunto il punto più basso e meschino, non trovo altre parole per descriverlo.

Nel Febbraio del 2002 mi telefona una addetta alla segreteria della Provincia di Pistoia per fissare un incontro in Provincia con l’assessore Giovanna Roccella.

A questo incontro oltre a mio figlio ci vado pure io, questa Roccella esordisce dicendo che dietro pressioni di politici della Provincia e della Regione Toscana c’è l’interesse di chiudere questa vicenda e a giorni verrà presa la decisione e fatta la delibera di far partecipare mio figlio direttamente al corso per maestri di sci senza fare nessuna selezione.

Mio figlio gli dice che non è interessato a partecipare a questo corso e tra l’altro pretende che non vengano prese iniziative del genere, quanto gli stanno proponendo lo ritiene offensivo.
Altre dovevano essere le iniziative intraprese dalla Provincia, prima tra tutte quella che fosse fatta chiarezza e dato risposte alle decine di lettere che aveva inviato.
Non era questa la strada che intendeva percorrere per arrivare ad avere l’attestato per maestro di sci. Dopo vari battibecchi con un linguaggio poco consono ad un Assessore che rappresenta un’Amministrazione Provinciale, la Roccella gli dice che è un ingrato visto l’interesse manifestato sia dalle varie Amministrazioni che dai politici che ne hanno l’incarico di presidenza.
Ci sono stati momenti drammatici nei quali ci ha accusato che abbiamo messo in piedi tutta questa vicenda solo per protagonismo e smodata ambizione.

La Provincia di Pistoia è comunque andata avanti e ha mandato una prima lettera il 5 Agosto 2002 (Allegato N° - 17 -) alla quale ha risposto l’avvocato che ha portato avanti i vari ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato. (Allegato N° - 18-).
Sono seguite altre lettere dove si comunicava luogo e date alle quali presentarsi per l’inizio dei corsi, l’ultima il 19 Aprile 2004 che indicava come data lo stesso giorno che mio figlio discuteva la tesi e si laureava in ingegneria. (Allegato N° -19-) Mio figlio non si è presentato.

Ho avuto varie conferme da più persone dell’operato di tutti coloro che hanno avuto a che fare con questa vicenda: questa è una:
nel mese di Marzo, Aprile 1999, vado con dei conoscenti di Torino dove al momento mi trovavo per lavoro a una cena a La Thuile dove per caso trovo un istruttore Nazionale di Sci, Lelio Granier che era stato alcuni anni in Toscana per allenare degli sciatori nel paese di 300 anime dove sono nato e parlando scopriamo che conosce molti miei paesani con i quali si incontra periodicamente e alcuni di questi sono anche dei parenti stretti.
Parlando, tra le altre cose mi chiede se sono informato su una contestazione con vari ricorsi riguardo a una selezione per maestri di sci. In un primo momento cerco di farlo parlare senza dirgli che chi ha fatto la “contestazione” è mio figlio.
Mi racconta tutta una serie di retroscena che non sapevo, la più importante è quella che i maestri di sci quando hanno presentato la rosa dei nominativi per la ripetizione della prova, l’hanno blindata perché se non facevano passare gli stessi 29 della prima prova avrebbero corso dei rischi non da poco e mi fece presente che in una successiva lettera per una selezione mandata all’Amministrazione Provinciale di Siena avevano dato una rosa di nominativi completamente diversa (Quella che ho segnalato precedentemente). Mi disse che suoi conoscenti che erano stati presenti sia alla prima selezione che alla ripetizione della prova il 9 Gennaio 1999 la quale è stata una vera e propria farsa, l’avevano riportato che almeno 10 dei concorrenti ammessi erano poco più che dei principianti e che non ci sta che come per incanto gli stessi 29 ammessi la prima volta si riconfermino nella seconda. Era più che convinto che per come si erano svolti i fatti e da confidenze fatte da conoscenti erano circolate mazzette pesanti.

Non fece delle affermazioni “leggere”, mi disse che se si fosse trovato lui in questa situazione qualcuno dei selezionatori sarebbe andato sicuramente al pronto soccorso se non…
Solo dopo gli dissi che era mio figlio che aveva fatto questi ricorsi.
Mi parlò anche di un imminente regolamento di conti all’interno del Collegio Regionale dei maestri di sci della Toscana per il sospetto di consistenti ammanchi economi ***.
Dopo questo incontro, chiesi all’Amministrazione Provinciale di Siena la lettera della rosa dei nominativi per la selezione fatta sul monte Amiata ed ebbi la conferma che la Rosa dei selezionatori era completamente diversa da quella blindata imposta all’Amministrazione Provinciale di Pistoia.

È stato denunciato questo e molti altri fatti nel corso del 1999 dopo la ripetizione della prova del 9 Gennaio 1999 sia alla Provincia di Pistoia con conoscenza anche alla Regione Toscana, ancora prima che ci fosse la prova di abilitazione a Maestro di Sci all’Abetone il 16 e 17 Dicembre 1999, ma nessuno ne ha tenuto conto e non è arrivata nessuna risposta.

La stessa Provincia di Pistoia era consapevole del fatto che la commissione esaminatrice della ripetizione della prova del 9 Gennaio 1999 era illegittima e aveva avuto tutto il tempo per bloccare la prova finale di abilitazione del 16 e 17 Dicembre 1999, basta leggere lo scritto che ci ha inviato la Provincia di Pistoia prot. 79996 dell’11 Novembre 1999, (Allegato N° - 20-) dove scrive: non sono stati fatti accertamenti sulla veridicità di quanto affermato dal Collegio Regionale Maestri di Sci della Toscana in quanto non avevamo motivo di mettere in dubbio ciò che il Collegio afferma nella lettera” . Questa come altre è una presa in giro, erano mesi che mandavamo scritti che la commissione era illegittima e non poteva quindi essere validato il risultato. Poi con questa disinvoltura la Provincia sostiene che non aveva motivo di dubitare! La Provincia aveva il dovere di fare tutti gli accertamenti necessari per fare chiarezza su questa vicenda e visto che dalla data di questa lettera alla prova finale mancavano ancora 50 giorni aveva tutto il tempo di bloccare la prova finale, ma così non è stato.

Addirittura in Regione Toscana non risultano né protocollate né arrivate dopo che sono ritornate tutte le ricevuta di ritorno firmate, come indicato nelle lettere della Regione Toscana del 10 Luglio e del 22 Settembre del 2000. (Allegato N° -21-).

Come ho già detto, più concorrenti ammessi erano perfettamente a conoscenza dei risvolti di questa vicenda e ci avevano avvisato sia delle date di inizio dei corsi di stages quando la Provincia non aveva ancora firmato la delibera nel 1997, sia degli incontri successivi tra chi aveva partecipato agli stages e i selezionatori e pretendeva garanzie sull’esito favorevole della ripetizione della prova del 9 Gennaio 1999 dopo quanto speso.
Per dare un’idea della disinvoltura, l’arroganza e le coperture con la quale si sono mossi i selezionatori, voglio riportare quanto in modo sprezzante hanno detto il primo giorno che i selezionatori si sono incontrati con i concorrenti ammessi per l’inizio del corso dopo la ripetizione della prova del 9 Gennaio 1999:
“avevate dei dubbi che non si sarebbe riusciti a far passare gli stessi della prima selezione, vi abbiamo dimostrato che possiamo fare quello che vogliamo e che l’andicappato, (il riferimento è a mio figlio) l’abbiamo inchiappettato ancora”.
So per certo che dopo quanto detto c’è stata una forte protesta da parte di più di un selezionato per l’atteggiamento e le parole usate dai selezionatori.

Ho fatto nel 1999 anche altre proteste all’allora sindaco del comune di San Marcello Pistoiese Moreno Seghi che al momento aveva un incarico di responsabilità nella Comunità Montana riguardo all’utilizzo del fax di questa Comunità da parte di Sichi Giuliano, dipendente della Comunità Montana e allo stesso tempo Presidente del Collegio dei Maestri di sci della Toscana, lo stesso che ha mandato le lettere alla Provincia con i nominativi dei selezionatori, dal quale partivano documenti inviati sia alla Provincia di Pistoia e ad altri enti in merito a questa selezione ma soprattutto, pacchi di documenti indirizzati ai vari Collegi Regionali dei maestri di sci che nulla avevano a che vedere con la Comunità Montana.
Dal numero di telefono di questa Comunità Montana, non partivano solo fax ma anche telefonate di vario contenuto… non ho la certezza di chi l’abbia fatte, ma credo le potesse fare solo chi aveva accesso a questi strumenti ed era interessato al fatto.
Anche in questo caso, il Seghi in modo sprezzante mi disse che il problema dell’utilizzo degli strumenti della Comunità Montana non mi riguardava. Mi disse comunque che mi avrebbe dato una risposta che aspetto tuttora anche se in uno sporadico e casule incontro ho avuto modo di sollecitarla, non è mai arrivata.

Visto la certezza che l’incarico dato ai selezionatori per la ripetizione della prova del 9 Gennaio 1999 con il DECRETO PRESIDENZIALE di NOMINA della PROVINCIA di PISTOIA del 05/12/1998 protocollo N° 88899 non era regolare, il 23 Gennaio 2002 decisi di sporgere denuncia alla Procura della Repubblica di Pistoia. (Allegato N°- 22-).

Successivamente i Carabinieri sequestrarono nella sede del Collegio Regionale dei Maestri di Sci a Piano Degli Ontani l’albo con tutti i nominativi dei maestri di sci iscritti all’albo che potevano essere inseriti nella rosa dei nominativi tra i quali la Provincia avrebbe dovuto scegliere i selezionatori.
Così come detto da Lelio Granir, molti erano quelli riportati su quell’albo che avevano le caratteristiche ed erano abilitati per fare i selezionatori, ma in quella circostanza per poter riconfermare gli stessi 29 della prima prova, blindarono la rosa mandata alla Provincia di Pistoia.

Lo stesso Collegio regionale dei maestri di Sci ( Allegato N° - 23-) ha inviato dopo il cambio del presidente uno scritto nel quale sostiene che “le comunico che in data 27 Novembre 1998, i Maestri di sci che potevano far parte della Commissione del Test di selezione erano tutti quelli regolarmente iscritti al nostro collegio”.

A seguito di questa denuncia e degli accertamenti fatti, il presidente del Collegio regionale all’epoca dei fatti Sichi Giuliano, è stato rinviato a giudizio il 4 Maggio 2004 (allegato N° - 24-) e io vengo identificato come persona offesa.
Già nella prima udienza dal GUP il 14/12/2004 veniva rilevata una incongruenza, non dovevo essere io citato come parte offesa ma doveva essere la Provincia di Pistoia e il Collegio Regionale dei Maestri di sci. L’assistente al GUP fece presente che avevano già richiesto alla Provincia di Pistoia e al Collegio dei Maestri di sci di costituirsi, ma nessuno dei due l’ha fatto.
Questa è una ulteriore dimostrazione della volontà dell’Amministrazione Provinciale di Pistoia di non voler far chiarezza su questa vicenda.
Ci sono state altre 4 udienze e nell’ultima è stato dichiarato per decorrenza dei termini in prescrizione.

Come anticipato da Lelio Granier, all’interno del Collegio regionale dei maestri di sci, sono arrivati a fine 1999 al regolamento dei conti, non solo per i problemi legati alla gestione della selezione per maestri di sci, so per certo che in una drammatica riunione furono chieste le dimissioni dell’allora presidente Sichi Giuliano il quale si oppose strenuamente ma messo di fronte a fatti gravi, non ha potuto fare a meno che rimetterle immediatamente.
I problemi all’interno del Collegio non sono stati subito “sistemati”, hanno lasciato passare un po’ di tempo che si calmassero le acque per poi affrontarli.

Il riacutizzarsi di provocazioni, che non ho capito il motivo per il quale mi coinvolgono di nuovo, l’ho messe in relazione al regolamento di conti tuttora aperto all’interno del Collegio Regionale dei Maestri di Sci, dove i problemi tuttora aperti dovrebbero essere risolti con passaggi immobiliari che non so bene per quale intoppo non avvengono.

Credo che se non ci fossero state continue e ripetute subdole provocazioni, sempre nei momenti dei passaggi fondamentali di questa vicenda avrei abbandonato da tempo questa battaglia, ma queste mi hanno così provocato che non potevo fare a meno di reagire.

Mi sono rivolto a Lei affinché riesca a fare azioni sui politici che avevano e hanno responsabilità delle Amministrazioni interessate, in considerazione del fatto che hanno e avevano una collocazione politica nel partito del quale Lei e segretario Nazionale.

Oltre alla voglia di conoscere chi ha sbagliato e il perché c’è stata questa latitanza o meglio collaborazione delle Amministrazioni con i vari personaggi per fare in modo non si facesse luce su questa vicenda, il far chiarezza credo porterebbe in primo luogo a una giusta attribuzione delle responsabilità e successivamente al venir meno nei miei confronti di quelle azioni subdole e provocatorie che a 10 anni di distanza non sono ancora finite.

I politici che a vario titolo si sono trovati ad aver a che fare con questa vicenda, con tutti gli evidenti giochi sporchi e le corruzioni che ci sono state, o sono scemi o non possono non essersi accorti…
Immagino cosa non succede dove ci sono in gioco interessi molto grossi e non banali come questa mia vicenda. Dagli ultimi esami universitari per l’accesso ai corsi di laurea alle grandi opere.
Quanta ricchezza di questo paese viene sperperata e rubata, poi alle categorie più deboli come nel caso di mia madre, gli viene data una elemosina, una tantum di 262 €.

Oltre ai 24 allegati che Le invio, ho borse di documenti che posso mettere a disposizione di chiunque me li chieda. Non ho problemi a confrontarmi su questa vicenda con nessun politico che ha e aveva incarichi nell’Amministrazione Provinciale e comunque collegato a questa vicenda.

La invito a tener presente che con questo scritto non chiedo nessun aiuto per mio figlio, ma solo di far chiarezza su questa vicenda.

Mi scusi se ci sono errori e per l’esposizione che per poter riportare tutti i fatti principali potrebbe non essere chiara, ma questo scritto l’ho fatto in due notti, sono comunque a Sua disposizione in ogni momento e dove lo ritenesse opportuno per darLe tutte le informazioni e chiarirLe i vari passaggi.

Cordiali saluti e buon lavoro
f.c.
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[Sabato 28 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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