venerdì 27 aprile 2012

COMUNITÀ MONTANA. LE RIFLESSIONI DI DAVIDE COSTA E LE INUTILI MAIL A PIER LUIGI BERSANI E FEDERICA FRATONI


PISTOIA. Commenta, stamattina sulla Nazione, Davide Costa:

Quel mare di fango
ci riguarda tutti

Un «buco» così grosso non se l’aspettava nemmeno lui. Basta sfogliare le oltre 400 pagine che compongono la relazione di Luca Eller Vainicher sugli ammanchi in Comunità montana per rendersi conto dello stupore dello stesso consulente, incaricato di far luce in quasi tre decenni di bilanci «allegri» dell’ente. Ma la meraviglia di Eller non è solo per i 13 milioni di euro che sarebbero spariti dalle casse della Comunità. Anzi. La vera perplessità che emerge tra le righe della relazione è un’altra: com’è possibile che in tutti questi anni nessuno abbia mai colto in fallo «G.S.», come lo chiama lui?
Che l’ex economo abbia potuto fare tranquillamente il bello e il cattivo tempo? Possibile che a nessuno dei dirigenti della Comunità sia suonato un campanello d’allarme neppure dopo che nel 2004 a Sichi fu contestato il reato di falsità ideologica per una storia che riguardava una selezione per maestri di sci? «Perché – si domanda Eller, e noi con lui – non è stata posta maggior attenzione sul soggetto?». E ancora: quanto è credibile che, in questo mare di fango che scende dalla nostra montagna, rimanga imbrattata una sola persona? E infine: è giusto che i nostri politici si giustifichino affermando che «le entrate non erano registrate» e quindi «non potevamo sapere»?

Ed è sull’ultima domanda che intendo richiamare l’attenzione dei lettori.
Essa riguarda, infatti, sia pure indirettamente, l’intervento della Presidente della Provincia, Federica Fratoni, che ha detto quanto sia facile, per chi vuole fregare, eludere il controllo degli amministratori – di coloro, cioè, che sono lì apposta, proprio per fare un controllo – , quando le voci in bilancio non sono regolarmente registrate (vedi).
Voglio richiamare l’attenzione anche su un altro interrogativo di Costa: sul perché non sia stato monitorato il reo confesso dopo la storia oscura delle selezioni dei maestri di sci.
E a questo proposito invito i lettori a rivedere il post precedente, la lettera inviata alla Presidente Fratoni da f.c. (vedi).
Lo faccio con lo specifico intento di ribadire un concetto che va avanti su questo blog (che presto si trasformerà in testata) fino da quando è nato: in questa città e, per estensione in questa provincia, c’è un fenomeno palpabile, misurabile, concreto che domina e si espande su tutto e su tutti, ed è quello della reticenza e del silenzio.
Nessuno vede nulla, nessuno ascolta nulla, nessuno analizza e osserva nulla, creando un muro di gomma dinanzi a chi, vittima di questo sistema, continua a scrivere, urlare, documentare e quant’altro, nell’assoluta impossibilità di ottenere ascolto: perché appena si toccano certi punti, certi centri di potere, certe situazioni, sembra che ci sia una legge feroce – come direbbe Primo Levi del Lager – che impone, a chi il potere lo esercita, di mummificarsi entro un bozzolo imperforabile e di rendersi, seduta stante, sordomuto.
Eppure questa è, per antonomasia, la terra della legalità e della trasparenza, della partecipazione e della chiarezza: e questo si ripete a ogni festa nazionale come quella da poco passata del 25 Aprile.
Si intitolano strade, piazze e giardini a uomini che hanno combattuto contro le piaghe peggiori d’Egitto (mafia, camorra, ‘ndrangheta) e poi, dinanzi al ‘fiume di fango che scende alla nostra montagna’, come scrive Costa, ci si chiede come sia stato possibile che nessuno si sia accorto del disastro, che 13 milioni di euro abbiano preso il volo (26mila milioni delle vecchie lire!), e come un semplice operaio della Comunità, senza diploma, sia riuscito a salire, come una mosca, sugli specchi e abbia preso in mano la leva più importante: il timone dei soldi (e quanti!) della Comunità.
A questo punto, magari, si scopre che qualche povero Cristo lo aveva detto e aveva scritto e che aveva avvertito – oltre Fassino, oltre Bersani – anche la signora Federica Fratoni, anch’essa caduta nel silenzio, ma non, forse, quello degli innocenti.
E se non credete a questo, leggetevi le mail che furono inviate alla Presidente e a Bersani: la riportiamo apposta in diretta, perché non se ne perda memoria.
La lettera a Fassino la pubblicheremo più tardi, dopo la digestione di questi mattoni senza senso, murati dinanzi ai piedi degli amministratori e dei politici, ma, sostanzialmente, bene ignorati da tutti.
È allora il caso di concludere con Costa: «è giusto che i nostri politici si giustifichino affermando che “le entrate non erano registrate” e quindi “non potevamo sapere”»?

Edoardo Bianchini

FEDERICA, NESSUNA RISPOSTA

----Messaggio originale----
Da: f***_c***@tiscali.it
Data: 24/03/2011 7.37
Ogg: I: Copia di uno scritto inviato all'Onorevole Fassino per avere chiarimenti dell'operato dei presidenti della provincia di Pistoia quando era Segretario dei DS.

Nel corso degli anni per una serie di motivi cercavo collaborazione affinché sulla vicenda venisse scritta la parola FINE anche se non era a mio figlio favorevole. Ho provato in tutti i modi, ma non sono mai riuscito a trovare nessuno.
La storia di questa triste vicenda è dettagliatamente riportata nel file “lettera a Fassino”. Non sto a dilungarmi oltre, è tutto indicato nella mail inviata a Bersani e nei files allegati ai quali non ho mai ricevuto risposte.
Distinti saluti
f.c.

PIER LUIGI, SILENZIO ASSOLUTO

----Messaggio originale----
Da: f***_c***@tiscali.it
Data: 03/11/2010 9.41
Ogg: Copia di uno scritto inviato all’Onorevole Fassino per avere chiarimenti dell’operato dei presidenti della provincia di Pistoia quando era Segretario dei DS.

Egr. Onorevole Pier Luigi Bersani,
scrivo a Lei in qualità di Segretario del Partito Democratico per invitarLa a fere in modo che nessuno venga a trovarmi nel “porta a porta – abbiamo bisogno di te per un risveglio Italiano” che il PD ha promosso, per presentare il programma e chiedere il consenso e l’adesione dei cittadini al progetto del PD, fintanto che l’Onorevole Vannino Chiti o chi per lui non mi avrà dato le risposte che mi aveva solennemente promesso in un incontro del 12 Febbraio 2001.
L’argomento sul quale l’Onorevole Vannino Chiti mi aveva assicurato di darmi dettagliati chiarimenti è riportato nel file che Le invio e che ho già inviato altre 2 volte per posta all’Onorevole Piero Fassino, quando era segretario dei DS, la prima volta il 20 Settembre 2007 all’indirizzo di via Palermo 12 00184 Roma, la seconda volta, quando non era più segretario, il 10 Luglio 2008 in via Sant’Andrea delle Fratte 16 00187 Roma. Sono sicuro che sono arrivate perché ho le ricevute di ritorno delle raccomandate.
Non ho mai ricevuto né una risposta né una telefonata.
Ho parlato più volte nel 2007 con una certa Sig.ra Pina allo 06 6711260 che doveva passare lo scritto alla Commissione Nazionale dei Garanti.
Successivamente ho parlato con la Sig.ra Antonella Giorgetti allo 06 69532240, sapeva di questo scritto, ma purtroppo era chiuso nel cassetto della scrivania della Sig.ra Pina che al momento era in maternità, mi consigliò di inviarlo di nuovo al nuovo indirizzo.
L’ho telefonato nei mesi successivi, l’aveva ricevuto ma non sapeva a chi darlo perché il vecchio partito si era sciolto e non c’era più lo staff della vecchia segreteria di Fassino, mi consigliò di parlare con il Dott. Giampiero Sestini della Commissione di Garanzia allo 06 695191. Questo Dott. Sestini mi disse che questo scritto non l’aveva mai ricevuto, ma anche nel caso gli venisse inoltrato se non c’era nulla di rilevante a carico di amministratori non avrebbe potuto far nulla e poi dovevo essere io a fare eventuali denunce agli organi competenti. Lui aveva cose e problemi più importanti ai quali pensare.
Lei si domanderà perché dopo tanti anni Le invio questo scritto, i motivi sono due: il primo perché Le voglio segnalare il modo di operare di amministratori ancora in carica e rappresentanti in Parlamento che hanno aderito al progetto del nuovo PD, nel quale sono migrati tutti i vari personaggi politici dei DS e dai vari passaggi dal vecchio e glorioso PCI di Enrico Berlinguer, almeno quelli della Provincia di Pistoia.
Il secondo e più importante, perché negli ultimi mesi ho notato le solite subdole e provocatorie iniziative e atteggiamenti da parte degli appellanti al ricorso al Consiglio di Stato Num. Reg. Gen. 7777/2003 e di alcuni (non di tutti) maestri di sci che hanno fatto queste selezioni. In allegato invio il file che ho trovato sul sito del Consiglio di Stato. Ho cercato di indagare e il motivo del riacutizzarsi di queste iniziative dipende dal fatto che il Consiglio di Stato che dal 2003 ad oggi non ha ancora emesso la sentenza, (ne aveva già emessa una precedente al ricorso al TAR a mio figlio favorevole) come indicato nel file allegato, ha richiesto il 12 Aprile 2010 al legale degli appellanti nuovi documenti e nel caso non venissero inviati, dovrebbe essere applicata la sentenza del TAR 1236 del 14 Giugno 2002 della quale trova il file in allegato, favorevole a mio Figlio C*** E***.
Nel caso ci sia un interesse per approfondire i fatti con l’aiuto dei numerosi documenti originali indicati come allegati nello scritto, (centinaia di pagine) sono disponibile ad incontrarmi dove lo ritiene opportuno con un Vostro incaricato. L’interesse è di far chiarezza su questa vicenda e non quella di avere vantaggi o aiuti.
Nonostante tutto questo, ho continuato a votare per la sinistra dal PCI fino all’attuale PD alle ultime votazioni del 28 e 29 Marzo, ma sarà sicuramente l’ultima volta. Ho continuato a farlo solo per un senso di attaccamento ai vecchi valori del PCI, pensando che prima o poi arrivasse qualcuno che ci credesse ancora e avesse la forza e la determinazione di rivalorizzarli, ma ormai questa è una pura illusione. Dicendo questo, non significa che darò il mio voto ad altri partiti, a chi lo potrei dare? Ormai dai deputati ai senatori fino agli amministratori locali e ai vari portaborse e servi scemi, nessuno sa cosa significhi la parola coerenza, correttezza, dignità, rispetto, rispetto per le regole… e tante altre cose che non c’è bisogno che mi dilunghi ulteriormente. L’unica cosa che gli interessa e il potere e una poltrona, che sia in una amministrazione o in una municipalizzata o in una ASL poco importa. Onorevole Bersani ormai siamo solo dei sudditi, non dei cittadini.
Se Lei vuole ne possiamo discutere approfonditamente. Per motivi di lavoro conosco molto bene l’Italia e i suoi problemi più gravi e assillanti, dal nord, fino a Bagheria, al quartiere Zen di Palermo, a Terzigno, alla Locride, a Gela (all’Amministrazione Provinciale di Pistoia non per lavoro)… e sempre per motivi di lavoro ho partecipato come fornitore di sistemi a progetti finanziati dalla Comunità Europea nella tracciabilità alimentare e nelle energie rinnovabili. Come responsabili di progetto, sia che fossero professori universitari o semplicemente esperti di un settore specifico, c’erano personaggi che avevano sempre un mandato sotto la “copertura” di un partito. In un caso anche il fratello di un ministro del precedente Governo Prodi. Non hanno mai litigato sulle soluzioni tecnologiche da adottare ma solo sulla suddivisione delle loro parcelle. Le varie riunioni (alle quali non sempre tutti erano presenti, o presenti solo in parte, anche se poi nei verbali della riunione…) erano solo atti formali senza significato dove le decisioni erano già prese altrove.
Mi permetto per finire di darLe un consiglio, di pretendere che tutti coloro che hanno già aderito al PD e tutti quelli che lo faranno in futuro, che leggano e sottoscrivano come impegno di “vita” l’intervista rilasciata da Enrico Berlinguer a Eugenio Scalfari su La Repubblica del 28 Luglio 1981 che sicuramente Lei avrà letto più volte con grande attenzione.
Le rinnovo l’invito che nessuno venga a trovarmi e mi vengano inviati opuscoli pubblicitari fintanto che non mi saranno date le risposte che aspetto e, perché questo non avvenga e non ci siano pertanto equivoci, Le invio il mio indirizzo: C*** F***, domiciliato in *** *** *** – 51100 Pistoia – Residente in **** *****.
Distinti saluti
f.c.
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[Venerdì 27 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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