PISTOIA. Commenta, stamattina sulla Nazione, Davide Costa:
Quel mare di fango
ci riguarda tutti
Un «buco» così grosso non se l’aspettava
nemmeno lui. Basta sfogliare le oltre 400 pagine che compongono la relazione di
Luca Eller Vainicher sugli ammanchi in Comunità montana per rendersi conto
dello stupore dello stesso consulente, incaricato di far luce in quasi tre
decenni di bilanci «allegri» dell’ente. Ma la meraviglia di Eller non è solo
per i 13 milioni di euro che sarebbero spariti dalle casse della Comunità.
Anzi. La vera perplessità che emerge tra le righe della relazione è un’altra:
com’è possibile che in tutti questi anni nessuno abbia mai colto in fallo
«G.S.», come lo chiama lui?
Che l’ex economo abbia potuto fare tranquillamente
il bello e il cattivo tempo? Possibile che a nessuno dei dirigenti della
Comunità sia suonato un campanello d’allarme neppure dopo che nel 2004 a Sichi
fu contestato il reato di falsità ideologica per una storia che riguardava una
selezione per maestri di sci? «Perché – si
domanda Eller, e noi con lui – non è stata posta
maggior attenzione sul soggetto?». E ancora: quanto è credibile che, in questo
mare di fango che scende dalla nostra montagna, rimanga imbrattata una sola
persona? E infine: è giusto che i nostri politici si giustifichino affermando
che «le entrate non erano registrate» e quindi «non potevamo sapere»?
Ed è sull’ultima domanda che intendo
richiamare l’attenzione dei lettori.
Essa riguarda, infatti, sia pure
indirettamente, l’intervento della Presidente della Provincia, Federica
Fratoni, che ha detto quanto sia facile, per chi vuole fregare, eludere il
controllo degli amministratori – di coloro, cioè, che sono lì apposta, proprio
per fare un controllo – , quando le voci in bilancio non sono regolarmente
registrate (vedi).
Voglio richiamare l’attenzione anche su
un altro interrogativo di Costa: sul perché non sia stato monitorato il reo
confesso dopo la storia oscura delle selezioni dei maestri di sci.
E a questo proposito invito i lettori a
rivedere il post precedente, la lettera inviata alla Presidente Fratoni da f.c.
(vedi).
Lo faccio con lo specifico intento di
ribadire un concetto che va avanti su questo blog (che presto si trasformerà in
testata) fino da quando è nato: in questa città e, per estensione in questa
provincia, c’è un fenomeno palpabile, misurabile, concreto che domina e si
espande su tutto e su tutti, ed è quello della reticenza e del silenzio.
Nessuno vede nulla, nessuno ascolta
nulla, nessuno analizza e osserva nulla, creando un muro di gomma dinanzi a chi,
vittima di questo sistema, continua a scrivere, urlare, documentare e quant’altro,
nell’assoluta impossibilità di ottenere ascolto: perché appena si toccano certi
punti, certi centri di potere, certe situazioni, sembra che ci sia una legge
feroce – come direbbe Primo Levi del Lager – che impone, a chi il potere lo
esercita, di mummificarsi entro un bozzolo imperforabile e di rendersi, seduta
stante, sordomuto.
Eppure questa è, per antonomasia, la
terra della legalità e della trasparenza, della partecipazione e della
chiarezza: e questo si ripete a ogni festa nazionale come quella da poco
passata del 25 Aprile.
Si intitolano strade, piazze e giardini
a uomini che hanno combattuto contro le piaghe peggiori d’Egitto (mafia,
camorra, ‘ndrangheta) e poi, dinanzi al ‘fiume di fango che scende
alla nostra montagna’, come scrive Costa, ci si chiede come sia stato possibile
che nessuno si sia accorto del disastro, che 13 milioni di euro abbiano preso
il volo (26mila milioni delle vecchie lire!), e come un semplice operaio della
Comunità, senza diploma, sia riuscito a salire, come una mosca, sugli specchi e
abbia preso in mano la leva più importante: il timone dei soldi (e quanti!)
della Comunità.
A questo punto, magari, si scopre che
qualche povero Cristo lo aveva detto e aveva scritto e che aveva avvertito – oltre Fassino, oltre Bersani – anche
la signora Federica Fratoni, anch’essa caduta nel silenzio, ma non, forse,
quello degli innocenti.
E se non credete a questo, leggetevi le
mail che furono inviate alla Presidente e a Bersani: la riportiamo apposta in
diretta, perché non se ne perda memoria.
La lettera a Fassino la pubblicheremo
più tardi, dopo la digestione di questi mattoni senza senso, murati dinanzi ai
piedi degli amministratori e dei politici, ma, sostanzialmente, bene ignorati
da tutti.
È allora il caso di concludere con
Costa: «è giusto che i nostri politici si giustifichino affermando
che “le entrate non erano registrate” e quindi “non potevamo sapere”»?
Edoardo Bianchini
FEDERICA, NESSUNA RISPOSTA
----Messaggio originale----
Da: f***_c***@tiscali.it
Data: 24/03/2011 7.37
Ogg: I: Copia di uno scritto inviato
all'Onorevole Fassino per avere chiarimenti dell'operato dei presidenti della
provincia di Pistoia quando era Segretario dei DS.
Nel corso degli anni per una serie di
motivi cercavo collaborazione affinché sulla vicenda venisse scritta la parola
FINE anche se non era a mio figlio favorevole. Ho provato in tutti i modi, ma
non sono mai riuscito a trovare nessuno.
La storia di questa triste vicenda è
dettagliatamente riportata nel file “lettera a Fassino”. Non sto a dilungarmi
oltre, è tutto indicato nella mail inviata a Bersani e nei files allegati ai
quali non ho mai ricevuto risposte.
Distinti saluti
f.c.
PIER LUIGI, SILENZIO ASSOLUTO
----Messaggio originale----
Da: f***_c***@tiscali.it
Data: 03/11/2010 9.41
Ogg: Copia di uno scritto inviato
all’Onorevole Fassino per avere chiarimenti dell’operato dei presidenti della
provincia di Pistoia quando era Segretario dei DS.
Egr. Onorevole Pier Luigi Bersani,
scrivo a Lei in qualità di Segretario
del Partito Democratico per invitarLa a fere in modo che nessuno venga a
trovarmi nel “porta a porta – abbiamo bisogno di te per un risveglio Italiano”
che il PD ha promosso, per presentare il programma e chiedere il consenso e
l’adesione dei cittadini al progetto del PD, fintanto che l’Onorevole Vannino
Chiti o chi per lui non mi avrà dato le risposte che mi aveva solennemente
promesso in un incontro del 12 Febbraio 2001.
L’argomento sul quale l’Onorevole
Vannino Chiti mi aveva assicurato di darmi dettagliati chiarimenti è riportato
nel file che Le invio e che ho già inviato altre 2 volte per posta
all’Onorevole Piero Fassino, quando era segretario dei DS, la prima volta il 20
Settembre 2007 all’indirizzo di via Palermo 12 00184 Roma, la seconda volta,
quando non era più segretario, il 10 Luglio 2008 in via Sant’Andrea delle
Fratte 16 00187 Roma. Sono sicuro che sono arrivate perché ho le ricevute di
ritorno delle raccomandate.
Non ho mai ricevuto né una risposta né
una telefonata.
Ho parlato più volte nel 2007 con una
certa Sig.ra Pina allo 06 6711260 che doveva passare lo scritto alla
Commissione Nazionale dei Garanti.
Successivamente ho parlato con la
Sig.ra Antonella Giorgetti allo 06 69532240, sapeva di questo scritto, ma
purtroppo era chiuso nel cassetto della scrivania della Sig.ra Pina che al
momento era in maternità, mi consigliò di inviarlo di nuovo al nuovo indirizzo.
L’ho telefonato nei mesi successivi,
l’aveva ricevuto ma non sapeva a chi darlo perché il vecchio partito si era
sciolto e non c’era più lo staff della vecchia segreteria di Fassino, mi
consigliò di parlare con il Dott. Giampiero Sestini della Commissione di
Garanzia allo 06 695191. Questo Dott. Sestini mi disse che questo scritto non
l’aveva mai ricevuto, ma anche nel caso gli venisse inoltrato se non c’era
nulla di rilevante a carico di amministratori non avrebbe potuto far nulla e
poi dovevo essere io a fare eventuali denunce agli organi competenti. Lui aveva
cose e problemi più importanti ai quali pensare.
Lei si domanderà perché dopo tanti anni
Le invio questo scritto, i motivi sono due: il primo perché Le voglio segnalare
il modo di operare di amministratori ancora in carica e rappresentanti in
Parlamento che hanno aderito al progetto del nuovo PD, nel quale sono migrati
tutti i vari personaggi politici dei DS e dai vari passaggi dal vecchio e
glorioso PCI di Enrico Berlinguer, almeno quelli della Provincia di Pistoia.
Il secondo e più importante, perché
negli ultimi mesi ho notato le solite subdole e provocatorie iniziative e
atteggiamenti da parte degli appellanti al ricorso al Consiglio di Stato Num.
Reg. Gen. 7777/2003 e di alcuni (non di tutti) maestri di sci che hanno fatto
queste selezioni. In allegato invio il file che ho trovato sul sito del Consiglio
di Stato. Ho cercato di indagare e il motivo del riacutizzarsi di queste
iniziative dipende dal fatto che il Consiglio di Stato che dal 2003 ad oggi non
ha ancora emesso la sentenza, (ne aveva già emessa una precedente al ricorso al
TAR a mio figlio favorevole) come indicato nel file allegato, ha richiesto il
12 Aprile 2010 al legale degli appellanti nuovi documenti e nel caso non
venissero inviati, dovrebbe essere applicata la sentenza del TAR 1236 del 14
Giugno 2002 della quale trova il file in allegato, favorevole a mio Figlio C***
E***.
Nel caso ci sia un interesse per
approfondire i fatti con l’aiuto dei numerosi documenti originali indicati come
allegati nello scritto, (centinaia di pagine) sono disponibile ad incontrarmi
dove lo ritiene opportuno con un Vostro incaricato. L’interesse è di far
chiarezza su questa vicenda e non quella di avere vantaggi o aiuti.
Nonostante tutto questo, ho continuato
a votare per la sinistra dal PCI fino all’attuale PD alle ultime votazioni del
28 e 29 Marzo, ma sarà sicuramente l’ultima volta. Ho continuato a farlo solo
per un senso di attaccamento ai vecchi valori del PCI, pensando che prima o poi
arrivasse qualcuno che ci credesse ancora e avesse la forza e la determinazione
di rivalorizzarli, ma ormai questa è una pura illusione. Dicendo questo, non
significa che darò il mio voto ad altri partiti, a chi lo potrei dare? Ormai
dai deputati ai senatori fino agli amministratori locali e ai vari portaborse e
servi scemi, nessuno sa cosa significhi la parola coerenza, correttezza,
dignità, rispetto, rispetto per le regole… e tante altre cose che non c’è
bisogno che mi dilunghi ulteriormente. L’unica cosa che gli interessa e il
potere e una poltrona, che sia in una amministrazione o in una municipalizzata
o in una ASL poco importa. Onorevole Bersani ormai siamo solo dei sudditi, non
dei cittadini.
Se Lei vuole ne possiamo discutere
approfonditamente. Per motivi di lavoro conosco molto bene l’Italia e i suoi
problemi più gravi e assillanti, dal nord, fino a Bagheria, al quartiere Zen di
Palermo, a Terzigno, alla Locride, a Gela (all’Amministrazione Provinciale di
Pistoia non per lavoro)… e sempre per motivi di lavoro ho partecipato come
fornitore di sistemi a progetti finanziati dalla Comunità Europea nella
tracciabilità alimentare e nelle energie rinnovabili. Come responsabili di
progetto, sia che fossero professori universitari o semplicemente esperti di un
settore specifico, c’erano personaggi che avevano sempre un mandato sotto la
“copertura” di un partito. In un caso anche il fratello di un ministro del
precedente Governo Prodi. Non hanno mai litigato sulle soluzioni tecnologiche
da adottare ma solo sulla suddivisione delle loro parcelle. Le varie riunioni
(alle quali non sempre tutti erano presenti, o presenti solo in parte, anche se
poi nei verbali della riunione…) erano solo atti formali senza significato dove
le decisioni erano già prese altrove.
Mi permetto per finire di darLe un
consiglio, di pretendere che tutti coloro che hanno già aderito al PD e tutti
quelli che lo faranno in futuro, che leggano e sottoscrivano come impegno di
“vita” l’intervista rilasciata da Enrico Berlinguer a Eugenio Scalfari su La
Repubblica del 28 Luglio 1981 che sicuramente Lei avrà letto più volte con
grande attenzione.
Le rinnovo l’invito che nessuno venga a
trovarmi e mi vengano inviati opuscoli pubblicitari fintanto che non mi saranno
date le risposte che aspetto e, perché questo non avvenga e non ci siano
pertanto equivoci, Le invio il mio indirizzo: C*** F***, domiciliato in *** ***
*** – 51100 Pistoia – Residente in **** *****.
Distinti saluti
f.c.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 27 aprile 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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