Pessima gestione dei rifiuti – A
Pistoia la situazione è più grave degli sforamenti registrati alla centralina
di Montale
Caro Bianchini,
mi ricollego alla domanda finale di un suo recente articolo sull’inceneritore di Montale e
su tutte le inenarrabili criticità ad esso collegate. Nello specifico, noi del
cigno verde pistoiese, abbiamo i bilanci – regolarmente richiesti alla Camera
di Commercio e ottenuti – di alcuni recenti anni d’esercizio del CIS (l’azienda
che gestisce appunto l’inceneritore), e dobbiamo riconoscere che vari aspetti,
patrimoniale, contabile, ambientale e legislativo, meriterebbero un’attenta e
dettagliata lettura.
Tuttavia abbandono l’argomento CIS per parlare della
situazione dei rifiuti di Pistoia, visto che sabato p.v. ci sarà un confronto
trai candidati a sindaco organizzato da Legambiente e WWF.
Ora, a Pistoia la situazione è grave, più degli
sforamenti registrati alla centralina di Montale; grave perché qua manca la
consapevolezza, politica e culturale sulla tematica, là il problema è noto.
Come spesso succede infatti, anche per i rifiuti, il
problema non sta nelle cose, sta più nel sistema delle persone. Osserviamo per
un attimo la situazione pistoiese, partendo ad esempio dalla gerarchia, europea e quindi nazionale sui
rifiuti, quella delle «3 R», riduzione, riutilizzo e riciclo. Esiste anche
qualche variazione sul tema, come questa che introduce il rifiuta, riferito alla
pratica dell’usa e getta. Da anni noi cerchiamo di demistificare l’idea che la
raccolta differenziata coincida con il riciclaggio: si tratta appunto di due
fasi distinte del ciclo integrato dei rifiuti e la prima è finalizzata
all’effettivo riciclaggio.
Molte volte abbiamo combattuto l’inquinamento
lessicale – senza voler essere professori, ce lo passi – ingenerato anche da
amministratori, per i quali sembra che la raccolta differenziata sia il fine e
non il mezzo. In verità è evidente (e non lo dice Krugman o un altro premio
Nobel per l’economia, sono i concetti insegnati da Legambiente ai bambini delle
elementari !) che riciclare permette di evitare l’impiego di materie prime
vergini (sempre più scarse e costose) nei cicli produttivi.
Per il nostro paese poi, che non ha petrolio, legna e
minerali, e dipenderebbe dall’estero per l’approvvigionamento di plastica,
carta, alluminio e acciaio nelle rispettive filiere, il riciclo è il vero
motore della sviluppo nazionale, il settore industriale che può e che deve
crescere, per usare le parole dei cultori dell’ideologia della crescita
perenne.
Non a caso il sistema manifatturiero è già organizzato
per premiare le amministrazioni che conferiscono le forniture alle aziende del
riciclo.
In altre parole per ogni tonnellata di frazione
merceologica, raccolta separatamente e in maniera omogenea (carta, vetro,
alluminio, plastica…), i comuni ricevono dei soldi, i corrispettivi,
mentre se avviano i rifiuti in una discarica devono invece pagare il costo di
smaltimento! Per questo diciamo spesso che essere ambientalisti conviene,
economicamente parlando! Reiterate sono state le sollecitazioni di Legambiente
a questa amministrazione su questo fronte, e non chiedevamo certo una prova di
spiccata cultura politica o un valore aggiunto, semplicemente di rispettare
leggi e protocolli esistenti.
Siamo megalomani? Ci è mancato forse di andare per vie
legali. Ribadiamo ancora che altri comuni serviti da Publiambiente – la società
che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti a Pistoia – hanno invece rispettato
le leggi sulle percentuali di raccolta differenziata e i sindaci
“ virtuosi” hanno trasformato, nei sempre più ridotti bilanci comunali, voci di
uscita in voci di entrata. Grave che questo non sia stato recepito a Pistoia
come grave è anche il fatto che non sia stata attivata la tariffa puntuale, quella che premia i
comportamenti sostenibili. Ultima nota (dolente): gli acquisti verdi.
In pratica le amministrazioni che professano e
praticano le raccolte differenziate sono per legge obbligate a ri-acquistare i
prodotti realizzati con i materiali derivati dalle raccolte, ad esempio compost
per il verde pubblico, carta igienica e per fotocopie negli uffici, arredamenti
per esterni e oggettistica in plastica. Ebbene ci siamo sempre sentiti rispondere
che tali forniture “costano troppo”, rispetto ai prezzi di mercato: dal
momento, tuttavia, che ci sono incentivi regionali milionari, non sappiamo se
metterci a ridere o a piangere, o se, semplicemente, ci hanno voluto prendere
in giro!
Confidiamo dunque che la prossima amministrazione
faccia meglio, sui rifiuti, di quella uscente: peggio è impossibile!
Lorenzo Cristofani
Direttivo Legambiente Pistoia
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[Lunedì 23 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
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