lunedì 23 aprile 2012

LEGAMBIENTE. «CONFIDIAMO DUNQUE CHE LA PROSSIMA AMMINISTRAZIONE FACCIA MEGLIO»


Pessima gestione dei rifiuti – A Pistoia la situazione è più grave degli sforamenti registrati alla centralina di Montale

Caro Bianchini,
mi ricollego alla domanda finale di un suo recente articolo sull’inceneritore di Montale e su tutte le inenarrabili criticità ad esso collegate. Nello specifico, noi del cigno verde pistoiese, abbiamo i bilanci – regolarmente richiesti alla Camera di Commercio e ottenuti – di alcuni recenti anni d’esercizio del CIS (l’azienda che gestisce appunto l’inceneritore), e dobbiamo riconoscere che vari aspetti, patrimoniale, contabile, ambientale e legislativo, meriterebbero un’attenta e dettagliata lettura.

Tuttavia abbandono l’argomento CIS per parlare della situazione dei rifiuti di Pistoia, visto che sabato p.v. ci sarà un confronto trai candidati a sindaco organizzato da Legambiente e WWF.
Ora, a Pistoia la situazione è grave, più degli sforamenti registrati alla centralina di Montale; grave perché qua manca la consapevolezza, politica e culturale sulla tematica, là il problema è noto.
Come spesso succede infatti, anche per i rifiuti, il problema non sta nelle cose, sta più nel sistema delle persone. Osserviamo per un attimo la situazione pistoiese, partendo ad esempio dalla gerarchia, europea e quindi nazionale sui rifiuti, quella delle «3 R», riduzione, riutilizzo e riciclo. Esiste anche qualche variazione sul tema, come questa che introduce il rifiuta, riferito alla pratica dell’usa e getta. Da anni noi cerchiamo di demistificare l’idea che la raccolta differenziata coincida con il riciclaggio: si tratta appunto di due fasi distinte del ciclo integrato dei rifiuti e la prima è finalizzata all’effettivo riciclaggio.
Molte volte abbiamo combattuto l’inquinamento lessicale – senza voler essere professori, ce lo passi – ingenerato anche da amministratori, per i quali sembra che la raccolta differenziata sia il fine e non il mezzo. In verità è evidente (e non lo dice Krugman o un altro premio Nobel per l’economia, sono i concetti insegnati da Legambiente ai bambini delle elementari !) che riciclare permette di evitare l’impiego di materie prime vergini (sempre più scarse e costose) nei cicli produttivi.
Per il nostro paese poi, che non ha petrolio, legna e minerali, e dipenderebbe dall’estero per l’approvvigionamento di plastica, carta, alluminio e acciaio nelle rispettive filiere, il riciclo è il vero motore della sviluppo nazionale, il settore industriale che può e che deve crescere, per usare le parole dei cultori dell’ideologia della crescita perenne.
Non a caso il sistema manifatturiero è già organizzato per premiare le amministrazioni che conferiscono le forniture alle aziende del riciclo.
In altre parole per ogni tonnellata di frazione merceologica, raccolta separatamente e in maniera omogenea (carta, vetro, alluminio, plastica…), i comuni ricevono dei soldi, i corrispettivi, mentre se avviano i rifiuti in una discarica devono invece pagare il costo di smaltimento! Per questo diciamo spesso che essere ambientalisti conviene, economicamente parlando! Reiterate sono state le sollecitazioni di Legambiente a questa amministrazione su questo fronte, e non chiedevamo certo una prova di spiccata cultura politica o un valore aggiunto, semplicemente di rispettare leggi e protocolli esistenti.
Siamo megalomani? Ci è mancato forse di andare per vie legali. Ribadiamo ancora che altri comuni serviti da Publiambiente – la società che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti a Pistoia – hanno invece rispettato le leggi sulle percentuali di raccolta differenziata e i sindaci “ virtuosi” hanno trasformato, nei sempre più ridotti bilanci comunali, voci di uscita in voci di entrata. Grave che questo non sia stato recepito a Pistoia come grave è anche il fatto che non sia stata attivata la tariffa puntuale, quella che premia i comportamenti sostenibili. Ultima nota (dolente): gli acquisti verdi.
In pratica le amministrazioni che professano e praticano le raccolte differenziate sono per legge obbligate a ri-acquistare i prodotti realizzati con i materiali derivati dalle raccolte, ad esempio compost per il verde pubblico, carta igienica e per fotocopie negli uffici, arredamenti per esterni e oggettistica in plastica. Ebbene ci siamo sempre sentiti rispondere che tali forniture “costano troppo”, rispetto ai prezzi di mercato: dal momento, tuttavia, che ci sono incentivi regionali milionari, non sappiamo se metterci a ridere o a piangere, o se, semplicemente, ci hanno voluto prendere in giro!
Confidiamo dunque che la prossima amministrazione faccia meglio, sui rifiuti, di quella uscente: peggio è impossibile!
Lorenzo Cristofani
Direttivo Legambiente Pistoia

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[Lunedì 23 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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