PISTOIA. Con un suo arguto
intervento, stamattina Cristina Privitera scriveva:
Non vorremmo prendercela ancora con i vigli urbani – è quasi
sparare sulla Croce rossa – ma negli ultimi giorni
due maximulte da 700 e 800 euro ci sono sembrate particolarmente assurde.
Ma quale altro aggettivo si può usare per una
contravvenzione fatta a un automobilista accusato di “favoreggiamento di
parcheggiatore abusivo” perché aveva chiesto a una conoscente di pagare di
nuovo la sosta, se non tornava in tempo a prendere l’auto? Alla giovane donna
in questione, di colore, gli agenti hanno chiesto spiegazioni sul compito che
le era stato affidato.
Poi l’hanno portata (insieme alle chiavi dell’auto) al
comando ed è scattata la multa da oltre 700 euro per l’automobilista. I suoi
amici hanno avviato una raccolta di soldi su Facebook: se il ricorso avrà esito
positivo, i soldi andranno proprio alla giovane donna che è senza lavoro.
Oggi invece raccontiamo nella nostra cronaca di un padre
venuto da fuori in città a prendere il figlio disabile. Impegnato a
raccapezzarsi sul percorso da seguire, non ha notato gli «occhi» elettronici e
ha violato i varchi per ben quattro volte. Totale 800 euro e la possibilità
sfumata di ottenerne l’annullamento delle multe. La burocrazia ci ha messo di
nuovo lo zampino, perché il ricorso fatto non è stato accolto: l’ha presentato
come trasgressore, perché guidava lui, e invece avrebbe dovuto farlo la moglie,
proprietaria del veicolo.
Il problema non è tanto sparare sulla Croce rossa o meno,
quanto, piuttosto, il dover constatare che quasi ogni giorno succede qualcosa
che trascina i vigili urbani agli onori della cronaca e, quindi, sulla bocca di
tutti.
Mi viene in mente una battuta del poeta latino Marziale che,
rivolgendosi a un certo Postumo, sempre profumato, a un certo punto esclama: non
bene olet qui bene semper olet, non profuma chi è sempre profumato; come
dire che essere troppo spesso alla ribalta – specie per certe brillanti
decisioni come queste delle due maximulte – non è che dia particolare lustro e
aura di intelligentia rerum.
Non dubito che nella legge ci sia scritto tutto: come non c’è
da dubitare che ci sia anche scritto il contrario di tutto. E ogni giorno lo
vediamo.
Sta proprio qui quel requisito che di solito si cita come il
prudente apprezzamento del giudice…
e.b. blogger
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[Domenica 22 aprile 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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