venerdì 20 aprile 2012

COMUNITÀ MONTANA. ANALISI E MISEREVOLI CONFRONTI


Moralismo, parole, ipocrisia e una giustizia sostanzialmente inefficiente


Mi viene per caso sott’occhio – e non lo dico per fare scena: è proprio così – la delibera 27 del 30 novembre scorso.
Vi chiederete cosa aggiunge a quello che già sappiamo. Non aggiunge niente, ma ne parlo ugualmente, convinto che a parlare della verità e di certe verità il tempo non sia mai buttato via.

Potete divertirvi a leggere tutto quello che dice l’esperto, il dottor Luca Eller Vainicher (uno dei cognomi sembra un oracolo: a Pisa-Livorno i soldi si chiamano appunto vaìni), ma molto di più – credo – potreste divertivi a seguire certe ‘amene’ considerazioni del consigliere Montagna, che puntualizza (ma leggetevi tutto):
1. il reo confesso ragioniere-economo doveva essere aiutato da gente di fuori della struttura della Comunità Montana
2. nessuno della Comunità si è mai accorto di nulla
3. la Comunità si è sempre distinta perché, per risolvere i problemi della Montagna, può avere anche operato al di fuori dei protocolli, ma, per questo, occorre distinguere tra operazioni irregolari ma buone, e vere e proprie ‘operazioni di pirateria’
4. la colpa è tutta di uno solo di cui tutti si sono ciecamente fidati.
Allora, seguendo alcuni di questi profili di ragionamento, forse sarebbe il caso di invitare gentilmente Mastrapasqua, presidente dell’Inps, a pagare le pensioni agli esodati a prescindere: perché, senza dubbio e comunque, farebbe opera buona, ancorché illecita. Ed è questo, in buona sostanza, il ragionamento del consigliere Montagna.
C’è da chiedersi – non senza una buona dose di scandalo – come amministratori pubblici possano non accorgersi di un monte di soldi (quanti quelli rubati) che viene loro sfilato di sotto il culo; e c’è da domandarsi anche come si possa arrivare a difendere l’operato di amministratori pubblici, che vengono mandati lì apposta per amministrare, ma che si fidano così ciecamente di un ‘manovratore’ al punto di non vedere niente di niente.
Cosa faremmo se la Comunità Montana non fosse pubblica, ma fosse una nostra azienda? Se all’improvviso venissimo a sapere che il nostro consiglio di amministrazione non si è mai avvisto di quel che accadeva e se si fossero volatilizzati dai 4 ai 10 milioni di euro? Gli batteremmo una mano sulla spalla e gli daremmo una pacca amichevole, oppure trascineremmo tutti dinanzi a un tribunale per omesso controllo solo perché in buonafede (o dabbenaggine o, peggio ancora, idiozia) si sono fidati ciecamente di chi aveva la chiave della cassa?
Ma ci stiamo prendendo in giro?
Innanzitutto, se fossero persone serie, i consiglieri dovrebbero dimettersi: perché essere stati lì solo a ruminare senza aver mai visto niente, potrebbe essere concesso solo a gente che fa parte dell’Unione Italiana Protei Carsici, animali notoriamente senz’occhi.
In secondo luogo i consiglieri dovrebbero pensare a spiegarci come possano essere considerati credibili se, per anni, si sono solo fidati al punto da lasciarsi sfilare il portafoglio di tasca giorno per giorno.
Ma l’Italia è anche questa. Un’Italia che condanna a due mesi per un furto di 36 euro (vedi il ritaglio dal Tirreno di Montecatini) e che parla e basta su tutti questi milioni che ci sono stati scippati – anche se il reo confesso si è pentito e ha detto di voler rimettere tutto a posto…
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 20 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

6 commenti:

  1. CAro Direttore,
    grazie per il post. Siamo ancora di fronte all'evidenza di una gestione truffaldina della cosa pubblica e colpisce pesantemente che ci sia stata una quantità di sindaci "indifferenti".
    Il problema è culturale. Tali sindaci devo essere "comformati e conformisti" e quindi non posso porre eccezioni, richieste di chiarimenti o note di critica.Questa è la consuetudine! La Virtù sarebbe subito stigmatizzata e considerata come ostracismo e alienazione del comune "modus operandi" che vuol dire DABBENAGGINE. E' giunta l'ora che questi politici, sia di Centro sx che di centro dx, siano spediti a raccogliere patate e servire alle mense pubbliche dei cittadini più poveri.
    Questè sarebbe la loro giusta pena, potrebbero così riflettere sulla pesantezza della loro ignavia che ci ha portati alla voragine di un enorme debito pubblico.
    Grazie ancora per il Tuo servizio MDB

    RispondiElimina
  2. E' cosa degna e giusta continuare ad insistere su questo problema, anche perchè la stampa cartacea ha i suoi limiti.Si pensi al quotidiano "La Nazione",ieri in sciopero per la più che probabile cancellazione di alcune importanti redazioni locali nonchè la sostituzione improvvisa del suo direttore in ventiquattro ore perchè al boss M.P.Siena non è affatto piaciuto un articolo di fondo dello stesso ex direttore sulle banche nell'attuale momento economico.Non disturbate il manovratore! Ed allora W i blog liberi,unico spazio,dove ancora si può dibattere.Il Prof.Bianchini,nel suo articolo,va giù duro: E fa bene,perchè il cuore del problema, al di là del vulnus economico prodotto,riguarda una certa classe che osa dirsi politica;se questi signori rappresentano la pòlis,il dato è tratto;presto i forconi si metteranno in moto,non per bassa demagogia,ma per sana,giustificata e giustificabile ribellione verso colui/coloro che - nel caso specifico -della Montagna hanno fatto strame.
    La storia politico/amministrativa della Montagna,come i furti in C.M.,parte da lontano;dai corsi fasulli per maestri di sci (dove il reo confesso è stato parte attiva e dove ancora pende un ricorso al Consiglio di Stato) al comparto energia (dove il reo confesso ad oggi lavora bellamente), passando per Energreen e Italbrevetti.Se ne avremo la possibilità,ne riparleremo.Ad oggi appare chiaro che i sigg:ri Chiti e Verdini/Matteoli hanno politicamente imposto ai loro badanti locali il famoso silenzio assordante sulla vicenda Comunità Montana e forse anche il tacito consenso ad operazioni estremamente discutibili di cui andremo a narrare.Intanto gli indigeni della momtagna,invece di piagnucolare sulle loro disgrazie,che sono anche le nostre,pretendano chiarezza e si convincano che chi li rappresenta non rappresenta i loro interessi.Sindaco di Piteglio,Claudio Gaggini,vorresti darcela una spiegazioncina sul tutto?Tu che sei fuori dal "giro" lo puoi fare.Fallo.

    RispondiElimina
  3. Egregio Direttore,
    ho visto che ha pubblicato alcune dele mie dichiarazioni inerenti il caso Sichi e la gestione della Comunità Montana.
    In primo luogo, complimenti per la battuta degli "esodati" ma credo che sono stato frainteso e mi preme far presente il contesto in cui sono state fatte le effermazioni che Lei riporta al numero 3 che riporto di seguito: (la Comunità si è sempre distinta perché, per risolvere i problemi della Montagna, può avere anche operato al di fuori dei protocolli, ma, per questo, occorre distinguere tra operazioni irregolari ma buone, e vere e proprie ‘operazioni di pirateria’)
    Mi riferivo ad opere come la funivia cutigliano/doganaccia, opera per cui i soldi non se li è intascati nessuno visto che la medesima è stata realizzata, in quella situazione il protocollo di cui mi riferivo era dovuto ad una delibera di consiglio comunitario dove c'erano errori amministrativi, dove, nel caso in cui, fosse stato contestato l'errore non sarebbe stato possibile ricevere il finanziamento dovuto, visto l'imminente scadenza che incombeva sul bando regionale, per cui l'assunzione di responsabilità dell'intero consiglio, compreso il mio lo chiamata situazione irregolare ma buona, tenga presente che successivamente il consiglio in sede di autotutela (istituto di legge consentito per l'amministrazione pubblica) ha potuto sanare l'irregolarita.
    Giuseppe Montagna

    RispondiElimina
  4. Comunque io non sono stato a ruminare, poichè le mie interrogazioni,interpellanze, esposti e interventi li ho fatti,e in alcuni casi sono andati a buon fine come quello dell'assessore che si faceva rimborsare i viaggi, credo che la causa sia ancora pendente....
    sono in comunità montana dal 1992 fino a marzo del 2012circa 20 anni ho rivestito per 5 mesi tra il 1994/1995 il ruolo di assessore all'assetto del territorio nella giunta capaggiata da Ziani Elio, e vice presidente per otto mesi con delega la personale e assetto del territorio nella giunta dei sindaci capeggiata da strufaldi Carla, dove ho portato la revisone dell'assetto organizzativo del personale approvata anche in sede di concertazione con i sindacati dove il ruolo dell'economo e del ragioniere erano distinti, poi ci sono state l'elezioni amministrative ed io che ero ormai al secondo mandato di sindaco non potevo più candidarmi alla stessa carica, successivamente nel 2009 si è insedata la nuova giunta composta anche quella dai sindaci che non ha mai portato all'approvazione il nuovo riassetto organizzativo del personale, ecco, mi chiedo il motivo del perchè non è stata portata all'approvazione, Lei provi a chiedere chi era l'assessore al personale e le motivazioni di questa negligenza oppure non volontà...mi sono speso più volte a chiedere di portare all'approvazione il riassetto ma come saprà sicuramente, io ero all'opposizione di tale maggioranza,oserei dire l'unico, visto che era ed è composta da sinistra centro e destra (tipo governo Monti).
    Giuseppe Montagna

    RispondiElimina
  5. Caro Montagna, prima di tutto grazie per la sua precisazione.
    Sì, è possibile che io abbia equivocato riguardo ai protocolli non ortodossi; ma deve tenere presente una cosa, importante: che all’origine io vengo dalla carriera degli enti locali, dove, nel 1975, mi ero guadagnato l’idoneità alla figura contrattuale Cat. 2/A, quella che in séguito si trasformò in dirigenza.
    Ho dunque l’occhio molto attento alle ‘difformità’, che, di per sé mi restano molto, molto antipatiche.
    Per il resto, sono convinto che lei capisce che, da giornalista, sto lavorando per fare luce – ammesso che sia possibile – su tanta ombra che avvolge la nostra bella Pistoia e Provincia (con la P maiuscola e minuscola al tempo stesso).
    Per quello che non ho capito da me – e potrebbe essere molto, anche perché entrare di botto in certi terreni è, di per sé, rischioso e problematico – spero vivamente che lei possa essermi utile ed esserlo, al tempo stesso, alla nostra collettività che ha tutto l’interesse alla chiarezza.
    Con i più cordiali saluti.

    Edoardo Bianchini

    RispondiElimina
  6. Caro Direttore,
    sono a sua disposizione.

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.