sabato 28 aprile 2012

QUARRATA. UN BILANCIO SANISSIMO E UNA CITTÀ CON LE TOPPE


Il punto di vista dei cinque (meno uno) candidati a Sindaco – Preoccupante silenzio di Mazzanti

QUARRATA. Il 26 aprile scorso Il Tirreno ha pubblicato la notizia dell’attivo di cassa del bilancio del Comune di Quarrata. Con squilli di trombe e rulli di tamburo.
Abbiamo chiesto ai candidati, che corrono per la poltrona di primo cittadino, un loro punto di vista: abbiamo chiesto loro un massimo di 30 righe, anche se poi qualcuno ha risposto in maniera più ristretta (Noci) o addirittura non ha risposto affatto, come Mazzanti.

E sì che abbiamo dato a Mazzanti tutto il tempo di cui poteva aver bisogno, perché prima gli avevamo chiesto di rispondere entro venerdì 27 alle 17, poi, visto il silenzio, gli abbiamo esteso il termine fino ad oggi, 28, sempre ore 17. Ma niente.
Si può ben capire l’imbarazzo di un assessore che per 5 anni ha risposto in un solo modo: «Non abbiamo soldi per fare i lavori». Ma questo non giustifica il suo silenzio, perché, se ogni volta che è imbarazzato Mazzanti non risponde, il Comune, nel caso che lui diventi il nuovo sindaco, non sarà, più che la casa del discutere, il cimitero dei silenzi…?
Leggetevi le risposte degli altri.
e.b. blogger
* * *
BERINI: «Se fosse vero sarebbe davvero positivo per la città»

Apprendo dalla stampa che il comune di Quarrata chiude l’esercizio finanziario 2011 in pari, pertanto l’avanzo di amministrazione è già stato impegnato.
La cosa appare positiva, però mi permetto di osservare che i bilanci hanno una prerogativa, vanno dove li tira il compilatore, quindi prima di un giudizio è bene prenderne visione attentamente.
Purtuttavia se la notizia fosse vera o quasi, una prima felice considerazione: se il comune dopo l’impegno per i Piuss ed i noti sprechi è in pari vuole dire che, con una gestione più oculata è possibile fare qualcosa di positivo per Quarrata
a) si può mantenere l’Imu all’aliquota minima per la 1° casa e le attività commerciali, imprenditoriali ed agricole (il maggiore introito si potrà investire in infrastrutture viarie, oltre al raccordo con Prato Ovest, la circonvallazione Sud della città ed il collegamento con l’Empolese);
b) la deequitalizzazione del comune attraverso un protocollo con la regione Toscana affinché le somme da recuperare siano gestite dal comune, senza iscrizioni ipotecarie sui beni.
Il maggiore recupero si potrebbe destinare ad un piano quinquennale delle opere per i servizi primari (acqua-metano e fogne), la cui priorità verrà decisa dai cittadini.
Tale pianificazione andrà affrontata in tre step:
1. aggiornamento della mappatura costringendo Publiacqua e Toscana Energia a fornire on line i lavori eseguiti negli ultimi anni
2. rimodulazione dei contratti con le due aziende, di cui sopra, tenendo conto che ci sono valide alternative come Consiag e Fiorentina Acqua per avere una calmierizzazione dei costi da destinare a maggiori investimenti. Non concepiamo che aziende pubbliche creino i loro guadagni a scapito della popolazione
3. la pianificazione partirà dalle colline per arrivare su tutta la piana.
Quanto sopra se ci sarà il pieno rispetto dei piani Piuss perché, visto le cose come stanno andando, se dovesse saltare l’intera impalcatura dei Piuss e Quarrata dovesse sostenere per intero gli investimenti avremmo un collasso finanziario ed il territorio coperto da scheletriche opere che non serviranno a nessuno.

CIALDI: «La buona amministrazione si contraddistingue dalla capacità di spendere bene e spendere tutte le risorse disponibili»

Davanti ad una situazione di particolare pesantezza per la città, con le aziende che chiudono, con le famiglie che affrontano difficoltà crescenti, fare i “monticini” è di una miopia devastante.
Onestamente non riesco a trovare un buon motivo perché i cittadini di Quarrata dovrebbero gioire alla notizia che avanzano i quattrini di tutti. I bisogni segnalati mi pare siano davvero tanti.
Se si vuole che Quarrata si risollevi, c’è bisogno di più attenzione e di maggiore lungimiranza.
C’è bisogno che le risorse siano indirizzate in maniera oculata e non disperse.
C’è bisogno di sapersi muovere nei meandri normativi e nelle anfratti dei bilanci propri e altrui per portare a casa “il risultato” per la città, sfruttando al massimo tutte le opportunità che si presentano.
Scorciatoia troppo facile e troppo abusata addebitare al patto di stabilità le difficoltà.
Amministrare i soldi di tutti è una grande responsabilità e richiede capacità gestionale e visione politica.
Capacità gestionale vuol dire monitorare costantemente durante l’anno l’andamento del bilancio per sfruttare le risorse disponibili nei modi e nei tempi giusti.
Visione politica significa indirizzare le risorse disponibili sugli interventi programmati avendo capacità di individuare le priorità significative dando risposte congrue.
Il Comune non è una società per azioni e l’utile da conseguire non è di tipo patrimoniale ma di benessere, di servizi erogati, di soddisfazione delle esigenze dei propri cittadini, di coesione sociale.
La buona amministrazione si contraddistingue dalla capacità di spendere bene e spendere tutte le risorse disponibili. Quale virtuosismo sarebbe farsi avanzare un milione e mezzo di euro?
Ora, come giustifica Mazzanti, vicesindaco in questi ultimi cinque anni, i dinieghi dati al Consiglio Comunale ogniqualvolta venivano rappresentate urgenze di intervento e le necessità che i cittadini ci segnalavano?
Strade piene di buche da riasfaltare (in città e nei paesi... praticamente quasi tutte, a rifarsi da quella che collega Montemagno), lampioni mancanti, parcheggi da fare, i marciapiedi da sistemare, le pertinenze delle piazze da realizzare (vedi Ferruccia) i servizi non portati nelle frazioni (l’elenco le coinvolgerebbe tutte), gli interventi sugli edifici scolastici da mettere a norma, i contributi alle famiglie in difficoltà o agli anziani… tutte questioni rimandate in attesa dei… soldi.
«Non ci sono soldi!» e si fa cassa con le multe. E si aumentano le tariffe dei servizi.
E così da una parte ci si lamenta che le risorse assegnate dallo Stato e dalla Regione sono state ingiustamente tagliate, gridando a gran voce che ne occorrerebbero assai di più perché abbiamo grandi idee e grandi progetti da realizzare e poi, alla resa dei conti non solo non siamo in grado si spendere neppure quelle che abbiamo in bilancio, ma ci gloriamo del gruzzoletto accantonato.
Non mi paiono azioni particolarmente virtuose né soluzioni di grande prestigio.
L’augurio che mi faccio e faccio ai cittadini di Quarrata, di cuore, è che si possa credere che un altro modo di amministrare sia possibile, con altra gente e soprattutto con altro respiro e senso di responsabilità. Questo è il nostro impegno.

MAZZANTI: Assente

Mazzanti non ha risposto, ma come si può vedere dall’immagine, aveva avuto la richiesta e l’aveva anche letta.
È comunque colpevole – se non altro politicamente – di cosciente reticenza sul tema.
E questo non è affatto bello.



NOCI: «Tanti soldi in eccedenza dovevano in parte essere utilizzati»

È giusto e doveroso che le amministrazioni locali rispettino il patto di stabilità imposto dal governo. Analizzando le entrate si nota che solo le infrazioni rilevate ed emesse dalla Polizia municipale sono citate a bilancio, non si rileva altre entrate ma solo spese in negativo per i servizi pubblici, come per la gestione della mensa scolastica e per la gestione del teatro. Non essendo a conoscenza di come si è arrivati ad avere un esercizio finanziario del 2011 in avanzo, riteniamo doveroso constatare che i tanti soldi in eccedenza dovevano in parte essere utilizzati in aiuti a famiglie che alla Lega di Quarrata risultano essere in difficoltà economica e non hanno avuto ascolto e aiuti da parte del Comune!

PIERAGNOLI: «Con questi soldi potevano evitare di tagliare la mensa scolastica, potevano agevolare le imprese con tagli fiscali, potevano…»

Quando ho saputo qualche giorno fa del risultato di bilancio del comune di Quarrata sono rimasto allibito. Sì, perché un bilancio pubblico non può permettersi di essere in attivo per cifre di questa portata: significa non essere in grado di gestire un ente pubblico, significa aver dato meno servizi ai cittadini.
Rimasto allibito anche perché, essendo stato uno dei membri della Commissione per la Partecipazione, sono stato presente a tutte le fasi dell’ultimo percorso partecipativo “Contiamo Tutti” organizzato dal Comune di Quarrata nel gennaio-febbraio 2011, che aveva come oggetto i tagli agli Enti Locali imposti dalla nuova legge finanziaria, e che, dunque, si trovava a “dover far fronte ad un ridimensionamento della spesa corrente che andrà direttamente ad incidere sui servizi al cittadino”.
Ebbene sia nelle sedute della Commissione e sia durante il coinvolgimento dei cittadini si faceva presente a più riprese che non c’erano i soldi e che far quadrare i conti sarebbe stato difficilissimo. Insomma una situazione disperata. Questo rende ancora più amaro il bilancio approvato con un attivo di un milione e quattrocentomila euro.
Con questi soldi potevano evitare di tagliare la mensa scolastica, potevano agevolare le imprese con tagli fiscali, potevano essere messi a disposizione di corsi di formazione per riqualificare i disoccupati che sono sempre più numerosi ed, infine, potevano cominciare a fornire i servizi essenziali ai cittadini che ancora nel 2012 non ne hanno.
Molti, in questi anni, avevano chiesto a me e a Daniele Manetti (altro membro della Commissione) di spingere sul Comune per avere l’acqua ed il metano, ma l’assessore ai lavori pubblici e vice sindaco uscente ci ha sempre detto che non c’erano soldi per poter fare i lavori e che comunque solo poche case erano rimaste senza i servizi. Su questo punto, tra l’altro, i dati del comune sulla rete dell’acquedotto e delle fognature sono in “aggiornamento” e quindi non completamente attendibili (http://sit.quarrata.gis3w.it/map.phtml?config=qc3).
Quindi la necessità primaria è fare subito delle assemblee dove i cittadini indicheranno proposte, esporranno i problemi presenti nella loro frazione o che riguardano l’intera collettività. Da questa votazione scaturirà una lista di priorità sugli interventi da fare, che noi ci impegnamo a rispettare rigorosamente: eseguiremo prima i lavori che, sia per le singole frazioni che per l’intera città, avranno ottenuto il maggior consenso rigorosamente e che andranno a formare sia il successivo bilancio annuale, che l’aggiornamento del Piano generale di sviluppo e del relativo bilancio pluriennale. Solo così si può togliere i clientelismi che si sono creati in questi anni, i disagi di tante persone che non hanno ancora oggi i servizi essenziali e fare di un amministrazione un ente terzo nei confronti di tutti.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 28 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012] 

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