Il punto di
vista dei cinque (meno uno) candidati a Sindaco – Preoccupante silenzio di
Mazzanti
QUARRATA. Il 26 aprile scorso Il Tirreno ha
pubblicato la notizia dell’attivo di cassa del bilancio del Comune di Quarrata.
Con squilli di trombe e rulli di tamburo.
Abbiamo chiesto
ai candidati, che corrono per la poltrona di primo cittadino, un loro punto di
vista: abbiamo chiesto loro un massimo di 30 righe, anche se poi qualcuno ha
risposto in maniera più ristretta (Noci) o addirittura non ha risposto affatto,
come Mazzanti.
E sì che abbiamo
dato a Mazzanti tutto il tempo di cui poteva aver bisogno, perché prima gli
avevamo chiesto di rispondere entro venerdì 27 alle 17, poi, visto il silenzio,
gli abbiamo esteso il termine fino ad oggi, 28, sempre ore 17. Ma niente.
Si può ben
capire l’imbarazzo di un assessore che per 5 anni ha risposto in un solo modo: «Non abbiamo soldi per fare i lavori». Ma questo non giustifica il suo
silenzio, perché, se ogni volta che è imbarazzato Mazzanti non risponde, il
Comune, nel caso che lui diventi il nuovo sindaco, non sarà, più che la casa
del discutere, il cimitero dei silenzi…?
Leggetevi le risposte
degli altri.
e.b. blogger
* * *
BERINI: «Se
fosse vero sarebbe davvero positivo per la città»
Apprendo dalla
stampa che il comune di Quarrata chiude l’esercizio finanziario 2011 in pari,
pertanto l’avanzo di amministrazione è già stato impegnato.
La cosa appare
positiva, però mi permetto di osservare che i bilanci hanno una prerogativa,
vanno dove li tira il compilatore, quindi prima di un giudizio è bene prenderne
visione attentamente.
Purtuttavia se
la notizia fosse vera o quasi, una prima felice considerazione: se il comune
dopo l’impegno per i Piuss ed i noti sprechi è in pari vuole dire che, con una
gestione più oculata è possibile fare qualcosa di positivo per Quarrata
a) si può
mantenere l’Imu all’aliquota minima per la 1° casa e le attività commerciali,
imprenditoriali ed agricole (il maggiore introito si potrà investire in
infrastrutture viarie, oltre al raccordo con Prato Ovest, la circonvallazione Sud
della città ed il collegamento con l’Empolese);
b) la
deequitalizzazione del comune attraverso un protocollo con la regione Toscana affinché
le somme da recuperare siano gestite dal comune, senza iscrizioni ipotecarie
sui beni.
Il maggiore
recupero si potrebbe destinare ad un piano quinquennale delle opere per i
servizi primari (acqua-metano e fogne), la cui priorità verrà decisa dai
cittadini.
Tale
pianificazione andrà affrontata in tre step:
1. aggiornamento
della mappatura costringendo Publiacqua e Toscana Energia a fornire on line i
lavori eseguiti negli ultimi anni
2. rimodulazione
dei contratti con le due aziende, di cui sopra, tenendo conto che ci sono
valide alternative come Consiag e Fiorentina Acqua per avere una
calmierizzazione dei costi da destinare a maggiori investimenti. Non concepiamo
che aziende pubbliche creino i loro guadagni a scapito della popolazione
3. la
pianificazione partirà dalle colline per arrivare su tutta la piana.
Quanto sopra se
ci sarà il pieno rispetto dei piani Piuss perché, visto le cose come stanno
andando, se dovesse saltare l’intera impalcatura dei Piuss e Quarrata dovesse
sostenere per intero gli investimenti avremmo un collasso finanziario ed il
territorio coperto da scheletriche opere che non serviranno a nessuno.
CIALDI: «La buona amministrazione si
contraddistingue dalla capacità di spendere bene e spendere tutte le risorse
disponibili»
Davanti ad una
situazione di particolare pesantezza per la città, con le aziende che chiudono,
con le famiglie che affrontano difficoltà crescenti, fare i “monticini” è di
una miopia devastante.
Onestamente non
riesco a trovare un buon motivo perché i cittadini di Quarrata dovrebbero
gioire alla notizia che avanzano i quattrini di tutti. I bisogni segnalati mi
pare siano davvero tanti.
Se si vuole che
Quarrata si risollevi, c’è bisogno di più attenzione e di maggiore
lungimiranza.
C’è bisogno che
le risorse siano indirizzate in maniera oculata e non disperse.
C’è bisogno di
sapersi muovere nei meandri normativi e nelle anfratti dei bilanci propri e
altrui per portare a casa “il risultato” per la città, sfruttando al massimo
tutte le opportunità che si presentano.
Scorciatoia
troppo facile e troppo abusata addebitare al patto di stabilità le difficoltà.
Amministrare i
soldi di tutti è una grande responsabilità e richiede capacità gestionale e
visione politica.
Capacità
gestionale vuol dire monitorare costantemente durante l’anno l’andamento del
bilancio per sfruttare le risorse disponibili nei modi e nei tempi giusti.
Visione politica
significa indirizzare le risorse disponibili sugli interventi programmati
avendo capacità di individuare le priorità significative dando risposte
congrue.
Il Comune non è
una società per azioni e l’utile da conseguire non è di tipo patrimoniale ma di
benessere, di servizi erogati, di soddisfazione delle esigenze dei propri
cittadini, di coesione sociale.
La buona
amministrazione si contraddistingue dalla capacità di spendere bene e spendere
tutte le risorse disponibili. Quale virtuosismo sarebbe farsi avanzare un
milione e mezzo di euro?
Ora, come
giustifica Mazzanti, vicesindaco in questi ultimi cinque anni, i dinieghi dati
al Consiglio Comunale ogniqualvolta venivano rappresentate urgenze di
intervento e le necessità che i cittadini ci segnalavano?
Strade piene di
buche da riasfaltare (in città e nei paesi... praticamente quasi tutte, a
rifarsi da quella che collega Montemagno), lampioni mancanti, parcheggi da
fare, i marciapiedi da sistemare, le pertinenze delle piazze da realizzare
(vedi Ferruccia) i servizi non portati nelle frazioni (l’elenco le
coinvolgerebbe tutte), gli interventi sugli edifici scolastici da mettere a
norma, i contributi alle famiglie in difficoltà o agli anziani… tutte questioni
rimandate in attesa dei… soldi.
«Non ci sono
soldi!» e si fa cassa con le
multe. E si aumentano le tariffe dei servizi.
E così da una
parte ci si lamenta che le risorse assegnate dallo Stato e dalla Regione sono
state ingiustamente tagliate, gridando a gran voce che ne occorrerebbero assai
di più perché abbiamo grandi idee e grandi progetti da realizzare e poi, alla
resa dei conti non solo non siamo in grado si spendere neppure quelle che
abbiamo in bilancio, ma ci gloriamo del gruzzoletto accantonato.
Non mi paiono
azioni particolarmente virtuose né soluzioni di grande prestigio.
L’augurio che mi
faccio e faccio ai cittadini di Quarrata, di cuore, è che si possa credere che
un altro modo di amministrare sia possibile, con altra gente e soprattutto con
altro respiro e senso di responsabilità. Questo è il nostro impegno.
MAZZANTI: Assente
Mazzanti non ha
risposto, ma come si può vedere dall’immagine, aveva avuto la richiesta e l’aveva
anche letta.
È comunque
colpevole – se non altro politicamente – di cosciente reticenza sul tema.
E questo non è
affatto bello.
NOCI: «Tanti
soldi in eccedenza dovevano in parte essere utilizzati»
È giusto e
doveroso che le amministrazioni locali rispettino il patto di stabilità imposto
dal governo. Analizzando le entrate si nota che solo le infrazioni rilevate ed
emesse dalla Polizia municipale sono citate a bilancio, non si rileva altre
entrate ma solo spese in negativo per i servizi pubblici, come per la gestione
della mensa scolastica e per la gestione del teatro. Non essendo a conoscenza
di come si è arrivati ad avere un esercizio finanziario del 2011 in avanzo,
riteniamo doveroso constatare che i tanti soldi in eccedenza dovevano in parte
essere utilizzati in aiuti a famiglie che alla Lega di Quarrata risultano
essere in difficoltà economica e non hanno avuto ascolto e aiuti da parte del
Comune!
PIERAGNOLI: «Con
questi soldi potevano evitare di tagliare la mensa scolastica, potevano
agevolare le imprese con tagli fiscali, potevano…»
Quando ho saputo
qualche giorno fa del risultato di bilancio del comune di Quarrata sono rimasto
allibito. Sì, perché un bilancio pubblico non può permettersi di essere in
attivo per cifre di questa portata: significa non essere in grado di gestire un
ente pubblico, significa aver dato meno servizi ai cittadini.
Rimasto allibito
anche perché, essendo stato uno dei membri della Commissione per la
Partecipazione, sono stato presente a tutte le fasi dell’ultimo percorso
partecipativo “Contiamo Tutti” organizzato dal Comune di Quarrata nel
gennaio-febbraio 2011, che aveva come oggetto i tagli agli Enti Locali imposti
dalla nuova legge finanziaria, e che, dunque, si trovava a “dover far fronte ad
un ridimensionamento della spesa corrente che andrà direttamente ad incidere
sui servizi al cittadino”.
Ebbene sia nelle
sedute della Commissione e sia durante il coinvolgimento dei cittadini si
faceva presente a più riprese che non c’erano i soldi e che far quadrare i
conti sarebbe stato difficilissimo. Insomma una situazione disperata. Questo
rende ancora più amaro il bilancio approvato con un attivo di un milione e
quattrocentomila euro.
Con questi soldi
potevano evitare di tagliare la mensa scolastica, potevano agevolare le imprese
con tagli fiscali, potevano essere messi a disposizione di corsi di formazione
per riqualificare i disoccupati che sono sempre più numerosi ed, infine,
potevano cominciare a fornire i servizi essenziali ai cittadini che ancora nel
2012 non ne hanno.
Molti, in questi
anni, avevano chiesto a me e a Daniele Manetti (altro membro della Commissione)
di spingere sul Comune per avere l’acqua ed il metano, ma l’assessore ai lavori
pubblici e vice sindaco uscente ci ha sempre detto che non c’erano soldi per
poter fare i lavori e che comunque solo poche case erano rimaste senza i
servizi. Su questo punto, tra l’altro, i dati del comune sulla rete dell’acquedotto
e delle fognature sono in “aggiornamento” e quindi non completamente
attendibili (http://sit.quarrata.gis3w.it/map.phtml?config=qc3).
Quindi la
necessità primaria è fare subito delle assemblee dove i cittadini indicheranno
proposte, esporranno i problemi presenti nella loro frazione o che riguardano l’intera
collettività. Da questa votazione scaturirà una lista di priorità sugli interventi
da fare, che noi ci impegnamo a rispettare rigorosamente: eseguiremo prima i
lavori che, sia per le singole frazioni che per l’intera città, avranno
ottenuto il maggior consenso rigorosamente e che andranno a formare sia il
successivo bilancio annuale, che l’aggiornamento del Piano generale di sviluppo
e del relativo bilancio pluriennale. Solo così si può togliere i clientelismi
che si sono creati in questi anni, i disagi di tante persone che non hanno
ancora oggi i servizi essenziali e fare di un amministrazione un ente terzo nei
confronti di tutti.
Cliccare sull’immagine
per ingrandirla.
[Sabato 28
aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
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