PISTOIA. I 139 dimissionari che domani restituiranno la tessera
proprio quando arriva Bersani, stanno sconvolgendo la quieta e silenziosa
Pistoia: o, meglio, quella Pistoia in cui, manzonianamente, si tende, ad ogni
costo, a sopire e troncare, troncare e sopire ogni cosa.
Dopo la notizia che abbiamo pubblicato,
mutuata dal sito di Bartoli, Cristina Donati ha inserito nei commenti un
documento che (pur non posseduto da noi
in originale) dovrebbe essere la risposta congiunta, di Paolo Bruni e Marco
Niccolai, alla secessione dei bartoliani che, a questo punto, non possono che
rappresentare davvero a pieno diritto qualsiasi istanza e voglia di
rinnovamento del Pd.
Sembra opportuno, quindi, ripassare gli
interventi in un post a sé stante, senza lasciarli sepolti nell’area, meno
visibile, dei commenti.
Per estrema chiarezza, poi, e in
ossequio alla nostra decisione di far parlare le carte, pubblichiamo anche il
documento con cui alcuni, impegnati al seggio 11 di Ponte alle Tavole, invocarono
– inutilmente, visti i risultati – l’intervento della commissione elettorale
delle primarie dopo le lamentate irregolarità che si sarebbero verificate alle
urne.
È giusto che tutti possano vedere cosa
fu scritto.
Ad ogni modo, domani, sarà davvero un venerdì
13: non fortunatissimo né tantomeno sereno a prescindere da quanto sembrano
sostenere Bruni e Niccolai che ritornano «con la serenità e l’entusiasmo di
sempre a lavorare per la campagna elettorale, discutendo con i cittadini non
dei bizantinismi della politica ma dei problemi concreti che li riguardano da
vicino. È questo che ci chiedono i nostri iscritti ed i nostri elettori. Le
polemiche continueremo a lasciarle ad altri».
Contenti loro…
e.b. blogger
* * *
Cristina Donati – Apr 12, 2012 07:17 AM
12/04/2012 Apprendiamo con dispiacere –
si legge nel comunicato – che alcuni iscritti lasciano il partito e li
invitiamo a riconsiderare la loro decisione. Non conosciamo, allo stato, i
nominativi di molti di loro mentre dei venti firmatari, per completezza di
informazione, corre l’obbligo di ricordare che alcuni di essi si sono iscritti
a dicembre 2011, immaginiamo dunque principalmente per supportare la
candidatura di Roberto Bartoli, mentre altri non sono più iscritti da anni.
In queste settimane, per senso di
responsabilità, abbiamo evitato da parte nostra di alimentare una polemica
pubblica fine a sé stessa, incomprensibile vista la gravità della situazione
economica e sociale del Paese. Abbiamo, a differenza di altri, messo semmai
tutte le nostre energie nella campagna elettorale per una vittoria del Pd e del
centrosinistra, importante sia per un governo locale improntato alla crescita
ed alla coesione sociale, sia per il suo significato politico.
Questa volta ci sono state rivolte
accuse molto rilevanti, che chiamano in causa la dignità e la onorabilità
nostra e del partito che rappresentiamo. Veniamo definiti come svolgenti una “funzione
di salvaguardia unilaterale degli interessi, per lo più personali”, affermando
che vi è un utilizzo del partito “per tutelare interessi e ambizioni privati”.
Invitiamo l’estensore – prosegue il
comunicato – o gli estensori della lettera a dire con chiarezza, se li
conoscono, quali “interessi per lo più personali” tuteliamo. Nella lettera non
vi sono e, pertanto, queste insinuazioni sono gravi e inaccettabili, proprio
perché gratuite e infondate, tese ad un discredito allo stato puro di questo
partito, dei suoi iscritti e di chi lo dirige. Esse ritornano al mittente alla
stessa velocità di un boomerang.
Riteniamo che il Partito Democratico
sia tutto fuorché un far west, in cui sono normali, ad esempio, l’azione di “guerriglia”
a bassa o alta intensità che il consigliere Roberto Bartoli ha condotto per
cinque anni dai banchi del consiglio comunale verso l’amministrazione uscente,
che avrebbe invece dovuto sostenere lealmente come da mandato elettorale, od in
cui si mette in discussione l’onorabilità delle persone come strumento di lotta
politica.
Se mettere uno stop a questi
comportamenti è per qualcuno un titolo di demerito, siamo a ricordargli che
questa non è certo “buona politica” ma una politica vecchissima e logora,
sicuramente non più credibile. Fatta questa precisazione, – conclude il
comunicato – dovuta viste le affermazioni mosse contro il partito che rappresentiamo
e le nostre persone, ritorniamo con la serenità e l’entusiasmo di sempre a
lavorare per la campagna elettorale, discutendo con i cittadini non dei
bizantinismi della politica ma dei problemi concreti che li riguardano da
vicino. È questo che ci chiedono i nostri iscritti ed i nostri elettori. Le
polemiche continueremo a lasciarle ad altri.
Marco Niccolai, segretario provinciale Pd Pistoia
Paolo Bruni, segretario comunale Pd Pistoia
Si potrebbe anche continuare, se voi
foste anche un minimo obiettivi. Ma proprio non vi riesce di esserlo, quindi:
questa è la lettera dei segretari Comunale e Provinciale.
Tanti cari saluti.
Dora Tommei – Apr 12, 2012 08:06 AM
Inopportuno, inaccettabile, privo di
elementi di responsabilità ed affidabilità, capocorrente, rivendicatore di
posti, etc. etc. E queste sono solo alcune delle “carinerie” che il buon Bruni,
supportato da Niccolai, avevano detto sul conto di Bartoli.
Bruni farebbe meglio a tacere. Farebbe
più bella figura.
Mario Bonesi – Apr 12, 2012 08:18 AM
Inopportuno, inaccettabile ed
inaffidabile era stato definito Bartoli, il più giovane professore ordinario di
diritto penale d’Italia, dal buon segretario Paolo Bruni. Allora, cominciamo a
dire che cosa è davvero inopportuno ed inaccettabile:
- inopportuno
ed inaccettabile è un segretario di partito che, invece di fungere da
elemento di garanzia, si comporta come un tifoso allo stadio;
- inopportune
ed inaccettabili sono l’incontinente violenza verbale e la pochezza morale
delle argomentazioni utilizzate dai dirigenti di un (grande?) partito per
zittire e delegittimare la voce fuori dal coro (Bartoli);
- inopportuno
ed inaccettabile è divulgare, a mezzo stampa ed a fine primarie, falsi
sondaggi al solo fine di favorire il figlio naturale (il vincitore delle
primarie) contro quello adottivo (Bartoli), senza che il padre di entrambi
(il segretario comunale) chieda spiegazioni al maggiorente che li ha
divulgati;
- inopportuno
ed inaccettabile è l’irritante silenzio dei maggiorenti del PD sulla
vicenda delle gravissime irregolarità al seggio delle primarie di Ponte
alle Tavole (!);
- inopportuno
ed inaccettabile è infischiarsene delle migliaia di cittadini e delle
centinaia di iscritti al partito che hanno creduto in una visione diversa
di città;
- inopportuno
ed inaccettabile è avere il vincitore delle primarie che all’indomani del
voto, mentre magari già pensava l’esatto contrario, dichiarava: “da domani
dovremo lavorare tutti insieme per contendere la città al centrodestra.
Perché tutti insieme abbiamo scritto un’importante pagina politica”;
- inopportuna
ed inaccettabile è l’arrogante illusione che taluni individui hanno, di
credersi sufficientemente intelligenti da far passare come nero ciò che
non lo è;
- inopportuno
ed inaccettabile è questo PD.
- inopportuno
ed inaccettabile è il suo segretario. Anzi i suoi segretari: da oggi si è
voluto aggregare a quello comunale anche il segretario provinciale.
Avanti popolo, alla riscossa...
sguazz – Apr 12, 2012 08:34 AM
Cara Cristina,
continua l’opera di denigrazione della
persona di Roberto Bartoli. Adesso la illuminata dirigenza del PD ci mette al
corrente dell’“azione di “guerriglia” a bassa o alta intensità che il
consigliere Roberto Bartoli ha condotto per cinque anni dai banchi del
consiglio comunale verso l’amministrazione uscente, che avrebbe invece dovuto
sostenere lealmente come da mandato elettorale”. Curioso che non ce l’abbian
confidato prima delle primarie. Traduco: “Roberto Bartoli è l’unico che pensa
con la sua testa e per questo motivo abbiamo dovuto farlo fuori, costi che quel
costi (e le primarie, purtroppo non son bastate)”.
Inoltre dire che Roberto Bartoli non è
stato leale non è forse anche questo un modo “in cui si mette in discussione l’onorabilità
delle persone come strumento di lotta politica”?
Questi comunicati dimostrano
ulteriormente che la dirigenza del PD a Pistoia e provincia e i suoi esponenti
di punta (non ultimo Samuele Bertinelli) sono inadeguati. Altrimenti non si
sarebbero cacciati in questo caos. C’era un modo molto semplice. Ma... “costi
quel che costi”. A Pistoia il PD vince solo perché incarna interessi e
clientele cementificate e sclerotizzate, non certo perché si rinnova o si apre
all’esterno.
Un saluto a tutti (uno speciale a
Bersani)
Giacomo Sguazzoni
Ultimo minuto
Vediamo allora se è obiettivo, in
merito alla dirigenza di questo PD locale, Vannino Chiti, pistoiese DOC e che
di politica ne mastica un pochino di più di Bruni e Niccolai e Bertinelli messi
assieme. Questo è il suo comunicato stampa:
(ASCA) - Roma, 12 apr - «Sono
addolorato e dispiaciuto per la scelta fatta da 139 iscritti di lasciare il Pd
di Pistoia». Lo afferma il vice presidente del Senato Vannino Chiti.
«Lo sarei stato anche se si fosse
trattato di poche persone, perché è segno che il Pd non riesce ancora a vivere
ovunque come una forza politica che si apre – e non teme – la partecipazione e
il pluralismo» aggiunge.
«Ritengo sinceramente sbagliata –
continua Chiti – la scelta dei 139 iscritti, non solo per il momento nel quale
avviene, e cioè nella imminenza di un difficile confronto elettorale per il
comune di Pistoia, ma anche perché suona come rinuncia a condurre una battaglia
nel Pd per affermare le proprie convinzioni. Per questo rivolgo loro un invito
a ripensarci. La situazione determinatasi nel Pd a Pistoia è frutto anche di
scelte negative, che interpretano la vita di un partito come plasmata dalla
presenza sostanzialmente esclusiva delle maggioranze del momento, quelle
congressuali o addirittura quelle risultanti alle primarie. È una impostazione
errata. Preoccupa anche l’impotenza degli organismi dirigenti, a tutti i
livelli, che avevano ben presente quanto stava accadendo. Se lo statuto
impedisce l’azione politica, si cambi: non ci paralizzi».
Tanti cari saluti anche a Te.
Tiziano Bencini – Apr 12, 2012 11:29 AM
Mai stato iscritto ad un partito e
tanto meno a quello definito “democratico”. Bene hanno fatto quelle 139 persone
ad andarsene. Anzi, sinceramente non mi capacito come abbiano fatto a resistere
un anno, due anni, tre etc., non ha importanza, all’interno di quello che
considero un magma incomprensibile, con dirigenti impresentabili e che fanno
scelte antidemocratiche ma che poi pesano pesantemente sui cittadini che si
apprestano a governare. A Pistoia c’è la possibilità di scegliere soggetti
diversi da quelli che ci hanno governato per 60 anni.
Saluti.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 12 aprile 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
tanto per arricchire la documentazione sulla dirigenza attuale del PD, aggiungo i link ad articoli recenti della stampa locale: "Nullo il congresso comunale del Pd" http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2011/07/28/news/nullo-il-congresso-comunale-del-pd-1.2610152
RispondiElimina"Nullo il congresso comunale del Pd, pronunciamento della Commissione di garanzia"
http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2011/07/28/news/nullo-il-congresso-comunale-del-pd-pronunciamento-della-commissione-di-garanzia-1.2610336
"La commissione del Pd replica ma non spiega" http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2011/07/29/news/la-commissione-del-pd-replica-ma-non-spiega-1.2611256
"Bartoli e Bruni irrispettosi" http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2011/07/30/news/bartoli-e-bruni-irrispettosi-1.2612358
E perché dimenticarsi questo, in cui Bruni dava già dimostrazione del suo spirito profondamente rispettoso dello spirito democratico.
RispondiEliminahttp://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2011/07/31/news/da-durante-parole-offensive-e-ridicole-1.2614471