Il nuovo ospedale inaugurato alla presenza delle autorità e
di migliaia di curiosi – 82 milioni di euro in project financing, un innovativo
connubio pubblico-privato – Sabato prossimo, dalle 20 e per tutta la notte, i
pazienti del Ceppo verranno trasferiti nella nuova struttura
PISTOIA. Gli ospedali sono come gli uffici relazione con il
pubblico: meno sono popolati, più funzionano. È quello che si augurano tutti,
in Toscana, con Sant’Jacopo, il nuovo ospedale pistoiese inaugurato oggi
pomeriggio e che è anche il primo di un quadrilatero sperimentale e pilota
della sanità pubblica che tra il settembre 2013 e il novembre 2014 vedrà ultimato
il mega-progetto con l’apertura dei centri fratelli di Prato, Lucca e delle
Apuane.
«Abbiamo scommesso sulla sanità
pubblica – ha ribadito Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana –
realizzando un progetto che si è avvalso della professionalità, efficienza e
lungimiranza di alcuni privati: la salute è un diritto inalienabile sancito
anche dall’articolo 32 della Costituzione; bisogna difenderla, migliorarla e
valorizzarla. Questo ospedale risponde, in pieno, alla filosofia alla base di
questo progetto. L’intento è quello di ridurre all’indispensabile una sempre
più qualificata e professionale ospedalizzazione per favorire l’assistenza
domiciliare e creare così sul territorio un tessuto sanitario connettivale che
premi la professionalizzazione del nosocomio, cuore pulsante di una forma di
assistenza che non può che adeguarsi ai tempi. E poi – ha aggiunto sorridendo e
pensando a quella visita anonima che fece dopo le ripetute lagnanze della
popolazione –, di una cosa son certo: il nuovo pronto soccorso sarà sicuramente
migliore di quello che c’era; su questo, non ho alcun dubbio!».
La benedizione del Vescovo |
Costo dell’operazione, 83 milioni di
euro, spalmati su poco più di tre anni di lavori. Sabato prossimo, come un vero
e proprio sbarco in Normandia, a
partire dalle 20 e per tutta la notte, la città assisterà al trasferimento dei
pazienti dalla vecchia struttura di viale Matteotti alla nuova al Campo di Volo,
un delicatissimo e impegnativo lavoro nel quale saranno coinvolti parecchi
operatori dell’intero settore: dal personale medico ed infermieristico a quello
delle ambulanze, senza bypassare il raccordo logistico e del traffico curato
dai vigili urbani.
All’inaugurazione mancava Lido
Scarpetti, il Sindaco dell’idea del progetto; Renzo Berti, invece, il suo
successore, artefice della realizzazione, c’era, ma ha preferito defilarsi tra
la folla. Tra la folla c’era anche Vairo Contini, affetto da Sla, e che è
voluto comunque intervenire, in qualità di ex Presidente del Sior, affidando la
lettura del proprio discorso alla figlia.
Prima della benedizione del Vescovo
Mansueto Bianchi e prima del fatidico taglio del nastro, alla cerimonia
inaugurale sono intervenuti anche Maurizio Fratoni, in rappresentanza delle
ditte appaltatrici, Sonia Broccardi Schelmi, infermiera di lungo corso, il
pediatra Rino Agostiniani, l’Assessore regionale alla salute Luigi Marroni e il
Sindaco Bertinelli, tutti profondamente convinti dell’indispensabilità e della necessità
della neonata struttura.
Nel Sant’Jacopo troveranno posto 410
letti, 13 sale operatorie, 5 sale travaglio/parto, 20 posti di osservazione
breve ed intensiva (O.B.I.), 38 posti di dialisi e una sala operatoria parto.
Il taglio del nastro |
Ora tutti si aspettano (e pregano) che
la Colser riassuma tutte le lavoratrici della Dussmann; mentre mobili e
attrezzature del vecchio Ceppo saranno regalati, in un’ottica di solidarietà no-profit,
ai Paesi in via di sviluppo: Burkina Faso e alcuni Stati del Sudamerica. Ma
Rossi ha detto una cosa per la popolazione della montagna, che – secondo una
sua promessa – non si vedrà cancellare l’ospedale da San Marcello, unico punto
di riferimento sanitario della dorsale appenninica pistoiese. E qui viene da
chiedersi: ma sarà vero o è solo una favola come l’amore?
Le autorità della prima fila |
Che dovrebbe ad esempio confidare, in
un’ottica di civilizzazione sociale e civile, prima ancora che sanitaria, anche
su una maggiore tutela ambientale, primo passo concreto di un processo di
deospedalizzazione a costo zero, tra l’altro, con l’abolizione di tutto ciò che
è inquinante.
Come l’amianto e gli inceneritori, ad
esempio. Compreso quello di Montale.
E speriamo che me la cavo…
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Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 13 luglio 2013 | 21:09 - © Quarrata/news]
Caro Professore, direbbe Peppino "..a da passà anuttata!"
RispondiEliminamDB
"la sanità toscana ha i conti a posto ..."questo si è permesso di dire il presidente rossi. Solo in un paese marcio e corrotto come l'italia, un personaggio come questo, dopo aver causato un buco colossale di centinaia di migliaia di euro, può far carriera. Ma le persone ormai sanno, i cittadini non vivono nell' ignoranza, siamo informati sui fatti, sappiamo come sono andate le cose. Noi, cittadini che viviamo nei territori disagiati, montani, noi che x voi non contiamo più nulla, che possiamo anche morire nei nostri territori, xké i nostri voti sono irrilevanti x le vostre carriere, noi possiamo però dire a voce alta che LEI SIGNOR ROSSI, NON È IL NOSTRO PRESIDENTE!!! A VOCE ALTA, TUTTI I COMITATI DIMOSTRERANNO CHE NON SIAMO POCHI, MA DECINE DI MIGLIAIA! A VOLTERRA LEI ERA GIÀ ODIATO XKÉ QUANDO ERA ASSESSORE ALLA SANITÀ TOSCANA, FU IL BOIA CHE CI TOLSE MATERNITÀ, PERCIÒ LEI NON È IL NOSTRO PRESIDENTE, LO È X I POCHI CHE ANCORA VOTANO E CHE POI SI VANTANO DI AVER VINTO! MA LA POLITICA È FINITA E I NODI VERRANNO AL PETTINE! Erika"Ass.ne difendiamo l'ospedale"Volterra
RispondiEliminaHo letto sull’articolo quanto detto dal Dott. Enrico Rossi:
RispondiElimina“ non si vedrà cancellare l’ospedale da San Marcello, unico punto di riferimento sanitario della dorsale appenninica pistoiese”.
Sono rimasto un attimo perplesso, ma poi ho pensato che si tratta solo di problemi di orientamento da parte del Dott. Rossi.
Forse il Dott. Rossi si trova in un momento di acuta stanchezza, dovuto anche all’impegni “alla Nerone” nella distruzione dei presidi ospedalieri di molti comprensori della Toscana, quelli più disagiati e quindi è più che giustificabile se questa stanchezza sommata all’eccitazione gli crea qualche problema di orientamento.
Dott. Rossi, la dorsale appenninica non è quella del monte Albano in direzione di Pontedera dove c’è l’ospedale Lotti, quello a pochi km da Cisanello, - dove da Pontedera si può andare anche a piedi - quello nel quale veramente, sono stati fatti importanti investimenti e altri saranno fatti in futuro.
La dorsale appenninica pistoiese, è proprio dalla parte opposta, verso Modena. Se non è sicuro di quanto Le dico, controlli la cartina geografica, un territorio, o meglio una riserva che rappresenta oltre il 50% del territorio della provincia di Pistoia, con una viabilità degna del Mali, con un tempo di percorrenza dai paesi confinanti con la provincia di Modena, in assenza di neve di oltre 90 minuti da quel bellissimo ospedale che oggi è stato inaugurato a Pistoia.
In caso di malanni con neve, speriamo nell’aiuto del Divino, o chi vi abita, vada ad abitare altrove, o affari loro.
Poi, che Lei Dott. Rossi sbagli ospedale è nei fatti, quello di San Marcello è già stato smobilitato fin da marzo, ci sono dei bellissimi servizi fotografici di camion carichi di letti, mobili e tutto quello che si poteva portare via, di fatto c’è un immobile e niente altro, se non ci crede lo chieda al Dott. Abati o a chi ha avuto bisogno del pronto soccorso.
Se non ci crede, che la dorsale appenninica pistoiese è quella che Le dico io, Lo chieda al Dott. Gianfranco Venturi, quello nella foto con Lei, che è di quelle parti. Quello che si attribuisce il merito di aver potenziato quella bellissima superstrada che va da Pistoia all’Abetone, ma che purtroppo adesso sta franando e con la strada tutte le speranze dei cittadini della Montagna Pistoiese di avere gli stessi diritti e servizi che hanno gli altri cittadini Italiani.
Lo stesso Dott. Gianfranco Venturi, che alla Dynamo Camp il 17 Febbraio ha sostenuto durante un infuocata assemblea che i 420 Milioni di Euro spariti a Massa, sono stati spalmati senza problemi nei bilanci, ovviamente certificati, della Regione Toscana, per poi successivamente attivare un mutuo ventennale della stessa cifra da scaricare sulle spalle dei cittadini, ovviamente concesso, visto la credibilità dell’Amministrazione che l’ha chiesto.
Forse anche il Dott. Gianfranco Venturi, stanco per lo stress in seguito alla chiusura della Comunità Montana, - nel caso non ne abbia sentito parlare, un ente dove sono stati sottratti montagne di soldi - e con i continui impegni dopo essersi messo in testa con il sostegno, non si sa a quale prezzo – per noi - della Dynamo Camp di andare a sedere sulla sedia di comando, del Comunone Dynamone, non sia pure Venturi a conoscenza di questa trasformazione del defunto ospedale Pacini in ambulatorio medico.
Prego: ingrandire la foto n°4. Da sinistra, Gambetta Vianna, il papà adottivo del Comunone/Dynamone. A seguire il gelataio senza carretto Venturi, benefattore della Montagna Pistoiese e del suo Ospedale, accanto Morelli, il padre del Mo.To.Re, futura salvezza dell'economia montana ed a seguire i vari Marroni,Rossi,Mansueto e l'immarcescibile Paci. Sono in prima fila perchè non i migliori, ma molto probabilmete perchè i più "costosi". Messi tutti assieme valgono più di un milione di euro annui. Soldi nostri.
RispondiEliminaIngrandire foto Paci - Privitera : traduzione fisiognomica: Paci domanda dov'è e com'è il reparto di geriatria per mettere le mani avanti quando sarà invecchiato. Privitera risponde con un ghigno di difficile interpretazione. E per finire,Bravo Scardigli! Le foto sono da premio Pulitzer!!!!
e da qui a poco non c'è tanto...
RispondiElimina« Chiamasi Ombrone pistojese, o Ombrone minore quella fiumana tributaria dell'Arno che nasce nel luogo appellato i Lagoncelli sulla faccia meridionale dell'Appennino pistojese fra il monte delle Piastre, posto a ponente, e sulla di cui schiusa nasce il Reno bolognese, e il poggio dell'Ospedaletto, che sta al suo levante, dove sorgono le prime fonti del Limentra tributario del fiume Reno, di cotesto che avviasi nel mare Adriatico, mentre l'Ombrone pistojese si dirige con l'Arno nel Mediterraneo. »
(Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, Emanuele Repetti, 1841)
Presso Poggio a Caiano è posto uno dei due idrometri che si trovano lungo il percorso del fiume (l'altro si trova a Pontelungo, Pistoia).
Il livello di preallarme (livello 1) è posto a 4.00 metri di altezza.
Il livello di allarme (livello 2) è posto a 6.50 metri di altezza.
Il primo argine viene superato quando il fiume raggiunge i 4.00 metri di altezza, mentre il secondo argine viene superato quando il fiume raggiunge i 5.80 metri di altezza. Infine il livello massimo che può raggiungere il fiume, prima di tracimare, è 7.20 metri.
... vedremo...