PISTOIA. Dopo l’intervento del Sap che, nonostante le resistenze
della dirigenza (ancora oggi non abbiamo comunicazioni ufficiali in merito), ha
permesso il ripristino degli impianti di condizionamento negli Uffici della
Polizia Stradale pistoiese, vogliamo tornare sull’argomento tutela/sicurezza
dei poliziotti della specialità.
In premessa ci sembra opportuno
ricordare che i colleghi “stradalini”
in servizio sulle arterie primarie e secondarie della penisola svolgono una
importantissima attività, e solo grazie alla loro professionalità riescono a
garantire quei servizi che vanno dalla prevenzione al soccorso degli utenti su
strada, tutto ciò nonostante i numerosi tagli al comparto sicurezza.
Spesso accade purtroppo, che quel
personale così preparato, vorrebbe essere “utilizzato”
esclusivamente al solo scopo di poter raggiungere quegli obiettivi che sulla
carta sono il lustro dei Dirigenti della Specialità: il numero delle
contestazioni al codice della strada che si trasformano in statistiche, tanto
acclamate e pubblicizzate sulla stampa.
Noi a differenza di questi Dirigenti
riteniamo, e siamo sicuri che sia così, che l’attività sanzionatoria non è l’unica
attività che il collega della Polizia Stradale deve esercitare durante il
servizio.
Sappiamo bene che la realtà dei fatti è
la cruda richiesta di “verbali di contestazione ed il cappello in testa”.
Senza alcun dubbio è giusto sanzionare
chi infrange il codice della strada creando pericolo per sé e per gli altri, ma
è altrettanto vero che si deve riconoscere che i poliziotti della stradale sono
con la P maiuscola, capaci di intervenire in qualsiasi situazione che sia di
polizia giudiziaria, di soccorso, e chi più ne ha più ne metta.
A parere di chi scrive la regola che i
dirigenti dovrebbero adottare non è quella dei “numeri” ma quella della
sicurezza, dimenticando almeno questa volta la statistica che sappiamo bene procura
loro “fama”, sia pubblica che nell’Amministrazione.
Il Sap ritiene opportuno ricordare che l’attività
primaria della Polizia di Stato è la prevenzione e non la repressione;
se si riesce e prevenire non c’è necessità di reprimere.
Purtroppo anche nella nostra provincia
l’obiettivo primario è la statistica e non la sicurezza degli operatori;
nonostante i colleghi siano avviati a cicli di formazione di sedute di aggiornamento
professionale nelle tecniche operative, le direttive impartite in quelle sedi,
su strada vengono purtroppo disattese, per poter aderire alla richiesta di
contestazioni.
Effettuare servizi di telelaser lungo l’autostrada
Firenze Mare, nel bel mezzo di un cantiere stradale, noi lo reputiamo
pericoloso; procedere al controllo di più mezzi contemporaneamente, noi lo
riteniamo pericoloso e ciò avviene solo perché si deve fare statistica.
Non conosciamo il motivo del perché
durante le numerose ispezioni delle pattuglie delle stradale non vengano mai
rilevate le questioni che oggi siamo a segnalare; l’ispezione è altra cosa…
Perché non vengono date precise disposizioni
finalizzate ad un’attività preventiva nel rispetto della sicurezza di ogni
operatore? Sarebbe più facile che limitarsi a far chiedere “patente e libretto”
al cittadino.
Ricordate sempre: i colleghi della Polizia
Stradale sono gli angeli della strada, non esattori.
Il Segretario Provinciale
Andrea Carobbi Corso
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[Sabato 27 luglio 2013 | 18:38 - © Quarrata/news]
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