PERCHÉ LA GABANELLI
NON LA PIANTA DI
FARE INCHIESTE?
di EDOARDO BIANCHINI
AGLIANA. Non è la prima volta che mi occupo, in prima persona e con
gli altri colleghi del blog, della pericolosa aria che gira e che tira in quel
di Agliana, cittadina sempre dominata e dominata da sempre dalle sinistre
democratiche, ma pericolosamente legata a una certa mentalità di tipo omertoso
illegalitario: si parte da un Comune che non rispetta le decisioni del Tar, si
transita per contributi di 1 milione di euro a associazioni il cui unico compito
è quello di tenere il calendario dell’uso delle strutture sportive (se la
Ciampolini mi dà 20mila euro, fo tutto io da me senza problemi e me ne avanza
pure…), si arriva alla Misericordia che da 12 anni è ostaggio delle stesse
persone che, tra l’altro, hanno perso mezzo milione di euro alla roulette della
giustizia civile per gli sbagli e gli sgarri nei confronti dei Mangoni, e che
hanno bloccato – e stanno bloccando – la libera associazione della gente comune:
e tutti zitti come a Corleone.
In questo bel clima, si inserisce anche
un prete che predica in chiesa, di domenica, l’antiberlusconismo (contraddicendo
il suo Papa che sostiene che quello del prete non è un mestiere, né tantomeno
attivismo politico o altro…), lavora per combattere il favelismo in
Brasile e tiene – mi dicono – la kefiah sull’altare: tutte cose nobili,
ma senza decidersi a dire, come sarebbe suo dovere in veste di correttore
morale, al suo amico Artioli (da lui appoggiato e sostenuto) che ha
sbagliato se non tutto molto assai nella gestione della Misericordia, specie
non dando adeguate risposte trasparenti alle domande postegli. E tutto perché
lui, don Paolo, a queste cose non ci crede. E in cosa dovrebbe credere
un prete, scusate? Nella cervogia, nel tortello, nel fegatello e nel mangurro
come
dice il Pulci?
In tutto questo clima di reticenza, di io
non vedo, io non voglio sentire, non mi si rompano le scatole
e così via – ripetiamo: Agliana è un centro avanzato di democratici di sinistra
e compagni di fede – una mattina si alza un tizio (ma forse una tizia) che inserisce
un commento sotto il post Misericordia
Agliana, pillole 8; poche righe che dicono:
pippopippi
23 luglio, 2013 18:59 – domanda, sono
mesi che state andando avanti con questa pseudo inchiesta, quindi io porgerei
la seguente domanda: ma cosa state cercando di provare? no perché avete
pubblicato non so quanti post in riguardo, ma sinceramente leggendo tutto ciò
che avete scritto e pubblicato non sembra abbia avuto alcun rilievo. quindi non
vedo il motivo di portare avanti una inchiesta che sinceramente non porta a
nessun risultato.
Meditate bene questo commento, perché,
fra tono à prise de cul e contenuti, siamo dinanzi al seme di una
demenza politico-social-civile che non sembra ammettere paragoni.
L’inchiesta è pseudo – per il/la
sedicente signor/ra PippoPippi – e quindi, siccome non arriva a nulla e non
risolve nulla, siamo gentilmente invitati, come un dovere morale, ad abbozzarla
e con una motivazione davvero eccellente: «non vedo il motivo di portare avanti
una inchiesta che sinceramente non porta a nessun risultato». Come dire? Visto
che la malavita non si estirpa, perché spendere tempo e denaro per pagare il
maresciallo Cataldo e i suoi militi ad Agliana? Lasciamo perdere, no? Si fa
prima e si risparmia.
La logia è questa.
Abbiamo risposto con l’intervento che potete
leggere nell’immagine.
Ebbene, questo/a campione/essa di PippoPippi,
s’è pure incazzato/a perché – pur con tutta la dovuta continenza – gli/le
abbiamo risposto che forse avrebbe fatto meglio a riflettere in termini più
logici e magari mostrandoci la sua faccia.
Si è incazzato/a con questa letterina,
alla quale abbiamo deciso di dedicare un intero post:
[pippopippi] le miei riflessioni sono date da ciò
che voi state scrivendo da circa 6 mesi a questa parte, ho fatto una domanda e
non mi avete risposto se non attaccandomi, mi viene da pensare che quando
trovate qualcuno che dà contro a voi subito cercate di renderlo come una
persona che non capisce niente, tra l'altro non vedo cosa c’entri la Francia
del 1789, le ricordo che siamo in Italia, per quanto riguarda la firma le
vorrei far notare che tra i commenti di tanti post su questo Blog ci sono
tantissimi pseudonimi, quindi non vedo cosa ci sia di male a chiamarsi
pippopippi. e con questo le auguro una buonaserata.
Evidentemente per PippoPippi anche
Milena Gabanelli farebbe meglio a smettere di fare inchieste (anzi, come pensa
PippoPippi, pseudo inchieste visto che non approdano a nulla).
Pippo ci ricorda perfino che siamo in
Italia e non in Francia. Ma non importava, ce ne eravamo accorti: perché la
Francia del 1789 avrebbe risposto, a tutti i silenzi di Agliana, con un bell’assalto
alla Bastiglia e con delle ghigliottine in piazza.
Ora siamo noi a chiedere: come si fa a
cambiare uno Stato in cui l’unica vera mentalità dominante è quella secondo cui
se non si ottiene nulla è meglio che la gente smetta di chiedere?
Pensate: addio diritti civili, addio
divorzio, addio libera maternità, addio testamento biologico, addio libertà di
scelta se vivere male o morire per non soffrire, addio a tutto.
Ma non vogliamo rivolgere questa
domanda agli aglianesi, perché se malauguratamente fossero tutti come
PippoPippi, direbbero senza esitazione che questa repubblica della Piana di
democratici da sempre è – come nel Candido – il «mondo migliore
possibile».
Ma noi non vogliamo vivere in un mondo
così perfetto.
Proprio no.
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 24 luglio 2013 | 12:57 - © Quarrata/news]
Caro pippopippi: mai sentito parlare di libertà di informazione? Di giornalismo d'inchiesta? Del diritto del cittadino a essere informato e del dovere dei giornalisti di cercare, nonostante gli ostacoli frapposti da parte dei vari poteri, la "verità sostanziale dei fatti"?
RispondiEliminaIo non sempre sono d'accordo con quanto Bianchini e i suoi scrivono, ma riconosco a questo blog - anche nel caso delle vicende "misericordiose" in Agliana - che sta facendo un lavoro prezioso.
Troppo spesso, ne convenga caro/a amico/a, il livello di ipocrisia nella provincia pistoiese é cosí forte che qualche sasso lanciato in certi stagni non puó fare che bene.
Spero abbia voglia, caro pippopippi, di replicare ...
Non ho seguito nel merito le vicende della Misericordia di Agliana e quindi non posso sapere, alla fine, a quale risultato approderà l'inchiesta.
RispondiEliminaHo però compreso benissimo il senso delle parole del signor/signora PippoPippi,con il sottile fastidio ed intolleranza che da esse trasuda.
Ed allora dico chiaramente che deve esistere, dentro di noi un senso civico, etico e morale (e vedo con piacere che il sig. Bianchini, ma anche i suoi colleghi, lo possiedono in abbondanza) che deve spingere ad andare avanti e ad insistere nelle cose, se veramente si è convinti di ciò che si fa e si dice. Altrimenti, lo stato di apatia, di menefreghismo, di torpore delle coscienze che già ha raggiunto in Italia livelli insopportabili, arriverà veramente ad un punto di non ritorno.
Piero Giovannelli