di FELICE DE MATTEIS
Chissà che all’improvviso non si debba
gridare al miracolo come le monache …
PISTOIA. Alcuni amici, lettori
del blog, mi domandano il motivo del prolungato silenzio sulle iniziative della
“meritoria” Fondazione Caripit non presieduta ma “di” Papa/Papà/Io/Noi/Lui etc.,
il Chiar.mo Prof. Ivano Paci.
Rispondo
con una modesta considerazione: e cioè che Papa/Papà, che io conosco e so
“donde viene” e che mi conosce e sa “donde vengo”, forse sta mettendo in atto
la tecnica del silenzio non potendo con me atteggiarsi come con la sua corte di
livreati e famigli che lo sopportano, a lui si inchinano e di questa new
entry borghese parlano e sparlano – però alle spalle. Come si faceva un tempo in
parrocchia.
Addirittura,
pensate, si potrebbe arrivare a chiedere udienza (ma sarà vero?) a questo Signore
vantando vicinanza di “panca” in chiesa. Tradotto significa: vorrei parlare con
il Sig. Presidente Paci; gli dica che sono la signora (in questo caso) tal dei tali
e che Lui dovrebbe conoscermi perché a Messa io sono una panca dietro di Lui.
Terminato
questo piccolo siparietto “gossiparo”, posso solo dire che non possedendo
grossi precedenti scolastici, soprattutto in matematica, mi sto ancora
scervellando a comprendere il meccanismo attraverso il quale è stato
determinato – da parte della
Fondazione/Immobiliare Caripit, e del Comune – l’acquisto di un bene, l’attuale
“capannone” sede del polo universitario Uniser, un tempo di proprietà comunale,
cioè nostra, delle nostre tasche, a un prezzo che mi lascia perplesso – anzi mi
fa gelare il sangue.
Poiché
l’argomento è estremamente delicato, sia per i soldi che sono girati – milioni
di euro – sia, soprattutto, per
il metodo di calcolo, chiedo la cortesia a chi ci segue, di avere ancora un po’
di pazienza.
E
chiedo ai miei amici, che a scuola erano bravi soprattutto in calcolo
matematico, di darmi una mano!
Il
Comune e la Fondazione ce l’hanno un ufficio stampa? Potrebbero addirittura
loro darci lumi e chiarire subito il tutto, se il simpatico Ivano non facesse
il Masetto mutolo da
Lamporecchio con le monache (magari, se ha problemi, chieda lumi a
qualche cattedratico suo amico, che però ha fatto lettere e non l’avviamento
commerciale…).
Se
come ritengo, ma è solo un’ipotesi, al momento, il bene pubblico è stato
venduto per quattro lenticchie alla Fondazione/Immobiliare, presenterò fogli e
calcoli perché, senza niente voler anticipare, o la Fondazione/Immobiliare ha
fatto un “affarone” sulle spalle dei contribuenti pistoiesi e quindi una pura e
semplice speculazione, oppure il Comune ha fatto un “affarone” a danno della
Fondazione/Immobiliare Caripit che sempre soldi pubblici muove e distribuisce.
Esiste
anche una terza ipotesi: che tutto sia limpido e regolare, insomma che l’ex
Sindaco Berti e Papa/Papà abbiano fatto un’operazione di reciproco interesse
nel superiore interesse della cittadinanza.
Certo,
si aprirebbe davvero un bel… panorama!
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 21 luglio 2013 | 10:02 - © Quarrata/news]
Da, un tempo, giovane lettore del settimanale satirico IL TRAVASO mi ritorna alla mente l'assillante domanda che la " Vedova scaltra" rivolgeva all'Onnipotente ; "Signore fai che le tasse calino e poi chiamami pure in Cielo accanto a quell'anima benedetta!".
RispondiEliminaParafrasandola oggi suonerebbe così " "Signore fai che Ivano Paci risponda su questa ed altre intricate faccende della Fondazione Cassa di Risparmio e poi chiamami pure in Cielo accanto a quell'anima benedetta!".
Nota- IL TRAVASO non è più in edicola e non so se la Vedova sia ancora in vita, ma, secondo quanto accade o accadrà, penso di sì..