di Piero Giovannelli [*]
PONTEPETRI-MONTAGNA. Premetto che sono nato e sempre vissuto a Pistoia, ma, fin
da piccolo, ho sviluppato un istintivo legame con la nostra
montagna, aumentato nel tempo anche dal fatto di avere lavorato per 14 anni
nella Comunità Montana Appennino Pistoiese, quella che poi ha fatto la fine che
tutti sappiamo.
Bene! Anche ieri sera ero in montagna,
e passando da Pontepetri per rientrare a casa, sono rimasto bloccato, insieme
ai miei compagni di viaggio, per circa quaranta minuti, senza poter muovere la
macchina di un millimetro, in mezzo alla gioiosa caciara che si era radunata
per vedere i fuochi nell'ambito della Festa di Sant'Anna.
“STABAT NUDA AESTAS…”
Quello
che sta raccontando Giovannelli non è una pia storiella.
Ho
imparato che Sant’Anna cade il 26 luglio all’inizio degli anni 80 perché, con
amici, rimasi bloccato anch’io a Pontepetri, e non fu affatto piacevole.
Proprio
per questo evito accuratamente ancora – a trent’anni di distanza – di avventurarmi
in montagna il 26 luglio di sera.
È
ovvio che niente cambia mai…
e.b. blogger
|
Da un punto di vista personale, nessun
problema, anzi! I fuochi sono stati molto belli, e molto bella, insolita ed
emozionante era anche la sensazione di trovarmi lì, qualche decina di
metri dopo la curva che introduce nella Valle del Reno, in mezzo a
tantissima gente, sicuramente arrivata anche da altri paesi e forse
anche dalla città. Proprio lì, in un luogo percorso negli anni per
centinaia di volte, in qualunque stagione, a qualunque ora, con
qualunque condizione meteorologica (compreso il tremendo bruscello
del 1979, le nevicate del 1985 e qualche tormenta davanti alla
quale, con un po' di fantasia, si potrebbe immaginare di essere nella
taiga siberiana).
Ma se per me è stata una bella
esperienza, non altrettanto si può dire per qualcun altro, capitato lì per caso
e per niente felice di trovarsi bloccato.
Nel tentativo di far muovere un
automobilista, prima che lo spettacolo iniziasse, sono tornato a piedi davanti
al bivio per Pracchia, dove stazionavano, piuttosto inattivi, due vigili del
Comune di San Marcello. Appreso che l'automobilista si trovava circa
trenta metri più là hanno detto, senza alcuna esitazione, che non avrebbero potuto
intervenire, perché quel punto si trova già in Comune di Pistoia, e quindi
fuori della loro competenza territoriale (ed è vero).
Allora ho pensato che, quando già a
passo d'uomo ero transitato nello stesso punto, prima di fermarmi
definitivamente, c'erano anche due carabinieri, i quali fumavano
tranquillamente senza ritenere di assumere alcuna diversa iniziativa: ma in
quel momento non c'erano più. Quindi, sono tornato indietro ed ho
avvertito l' automobilista inquieto che era il caso di mettersi l'animo in pace
ed attendere con serena pazienza.
Alla fine, mentre una fiumana di gente,
dal versante Reno tornava verso il centro di Pontepetri, mescolati
tranquillamente tra la folla come turisti qualsiasi c'erano appunto due
carabinieri, non saprei se gli stessi di prima o diversi.
Quando anche il
traffico verso Pistoia è ripreso a scorrere, si è avuto il quadro
esatto della folla che era presente: tantissime macchine ancora
posteggiate sui due lati della strada, fino oltre la stazione di servizio
posta al km 53,800 della S.R. n. 66 (ovvero ad oltre un km dal centro di
Pontepetri).
Ed allora ho fatto un'altra
riflessione: non era il caso che, per offrire un minimo di ordine e
organizzazione, sempre utile in caso di eventuali emergenze, si muovesse
anche una pattuglia di vigili da Pistoia, dato che la maggior parte della gente
e dell'ingorgo veicolare si era formato in territorio di pertinenza appunto di
tale Comune? Mi rendo conto che mandare una pattuglia di notte a diciotto km
circa dal centro cittadino, può creare problemi, ma forse era il caso di farlo;
se quello è territorio comunale di Pistoia, deve avere la stessa
dignità di Piazza Mazzini o di Via degli Orafi.
Quindi, in conclusione:
a) i vigili di San Marcello, a torto o
a ragione, erano confinati in un ristretto spazio e di lì non si
muovevano.
b) I vigili di Pistoia non
c'erano, e credo che nessuno abbia minimamente pensato ad inviarli.
c) I carabinieri c'erano, ma
evidentemente stavano lì senza avere ricevuto ordini di alcun tipo.
Secondo voi è normale tutto questo? E
se un'emergenza ci fosse stata davvero, con annessa necessità di far passare
una ambulanza, ad es., cosa si faceva?
Grazie e cordiali saluti,
[*]
– Lettore ed ex dipendente fu Comunità Montana
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 28 luglio 2013 | 08:27 - © Quarrata/news]
per raccogliere i mirtilli ci vuole la partita ive, tutto in nome della semplificazione e del lavoro ai giovani.
RispondiEliminaRIDICOLI!!!
VERGOGNA!
RispondiElimina