PESCIA. In relazione alle dimissioni da presidente del
Consiglio Comunale del consigliere Leggio, ancora una volta rimaniamo basiti
assistendo all’ennesima sceneggiata all’interno della ex maggioranza di centrodestra.
In un consiglio come quello dell’altra
sera, dove l’attenzione di tutti si sarebbe dovuta concentrare su temi cruciali
per il futuro della città, registriamo un’altra spaccatura politica frutto di
vecchie fratture politiche e personali mai sanate.
Ormai sono due anni che l’amministrazione
Marchi non ha più una maggioranza coesa, ma è andata avanti ugualmente,
governando con compromessi al ribasso, cercando di comporre i dissidi con la
distribuzione di poltrone e anteponendo gli interessi di una parte politica e l’attaccamento
al potere al bene della città che intanto procede spedita verso il declino non
avendo trovato in chi la governa una risposta ai propri problemi strutturali e l’elaborazione
di un progetto che ne consentisse una prospettiva di sviluppo.
Al di là degli screzi che ormai
vediamo da anni, tutte le volte che in consiglio c’è stata da alzare “la manina”
per sostenere questa sgangherata giunta, abbiamo registrato come i consiglieri
di centrodestra si siano fatti trovare pronti all’uopo, con l’eccezione del
consigliere Ardis, che una volta uscito dalla maggioranza è rimasto coerente
con le sue posizioni.
Vedremo se in caso di mozione di
sfiducia al Sindaco o al momento del voto di provvedimenti dirimenti per la
prosecuzione di questa disastrosa esperienza di governo, questa maggioranza
verrà meno sul piano numerico
o se ancora una volta stiamo assistendo
a gesti tattici attuati sulla pelle delle Istituzioni per ritrovare un margine
di manovra politico e ricontrattare qualcosa di nuovo e diverso.
Certo non rimpiangeremo Salvatore
Leggio come presidente del Consiglio Comunale, funzione che ha svolto con
partigianeria e a volte con comportamenti ai limiti della correttezza
regolamentare.
Del resto lo stesso Leggio non è stato
nuovo in passato ad atteggiamenti molto critici verso la giunta Marchi, salvo
poi esserne ridiventato , chissà perché, il primo sostenitore.
Quello che è certo è che se le
condizioni politiche rimarranno queste, l’opposizione farà di tutto per
certificare formalmente il fallimento di questa giunta mandandola a casa quanto
prima, consapevoli comunque del fatto che da un punto di vista amministrativo
questo governo di centrodestra ha già fallito senza appelli e appare un po’ come
le squadre già retrocesse matematicamente ovvero deve giocare il campionato ma
sa già che la serie B è cosa sicura.
Per questo ci augureremmo che il
Sindaco avesse un sussulto di dignità e si dimettesse se non altro per fare
definitiva chiarezza politica all’interno della sua ex-maggioranza e mettere
quindi tutti di fronte alle proprie responsabilità; glielo abbiamo chiesto già
un anno fa’ per le stesse motivazioni che oggi si ripropongono. Allora non
avemmo risposte e anche oggi crediamo che sia utopistico attendersi senso di
responsabilità e orgoglio da parte di chi rimane comunque il massimo
responsabile politico di questa disfatta.
Associazione Pescia Democratica – [comunicato]
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[Lunedì 8 aprile 2013 | 20:07 - © Quarrata/news]
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