domenica 17 giugno 2012

SERRAVALLE. SULLE ‘GITE CULTURALI’ SCENDE IN CAMPO RENZO BARDELLI


Rifiuti e business, gite senza doppi fini Ma delle gite sociali impongono il rispetto della privacy sui nomi dei partecipanti?

PISTOIA-SERRAVALLE. Renzo Bardelli, ex-Sindaco di Pistoia e anche ex-Presidente della discarica del Cassero, scrive stamattina sul Tirreno:

Le vicende che in questi giorni stanno turbando l’opinione pubblica pistoiese esigono a mio giudizio chiarimenti e massima trasparenza.
Per soddisfare questa suprema ed ineludibile esigenza, ritenendomi un inflessibile praticante ed assertore dei principi etici della vita, ho deciso di dare un personale contributo ad una questione che, ancorché marginale (la discarica del Cassero di proprietà di Pistoiambiente) rischia di essere coinvolta in un quadro generale di ben altri significati. Di questo impianto, sono stato presidente dal 1998 al 2002. Ebbi questo incarico in un periodo in cui esso era chiuso e necessitava di una gestione manageriale ed efficiente.

Mi preoccupai subito di garantire linearità e trasparenza con una serie di iniziative che ne contraddistinguessero la sua funzione sociale: perché una discarica di rifiuti assolve a funzioni di pubblico interesse.
Le porte della discarica furono aperte:
- a visite delle scolaresche di ogni ordine e grado
- a gare ciclistiche di ciclocross (con percorso intorno alle masse di rifiuti)
- a sopralluoghi di ogni genere, col controllo ( di legge) di Provincia ed Arpat (sono questi i veri enti deputati al controllo) e con un comitato di cittadini in rapporto dialettico col Comune di Serravalle.
Nacque in questo quadro la grande scelta (con costi a carico della gestione della discarica) di organizzare iniziative sociali.
La più bella e significativa nel 2001 quando con un pullman di 60 cittadini tutti delle frazioni del Comune di Serravalle andammo a salutare la conclusione dell’ attività ciclistica di Franco Ballerini con la classica Parigi-Roubaix.
Una scelta esemplare, che funse da apripista a periodiche gite a sfondo turistico-culturale. Una volta all’anno, una gita diversa, con libera e democratica partecipazione.
La proprietà di Pistoiambiente approvò sempre, con lungimiranza, questo tipo di scelte che non avevano precedenti né doppi fini.
In tal modo la gestione della discarica (che certo talora poteva e può creare qualche disagio alle popolazioni di quel territorio) caratterizzò la sua insostituibile funzione sociale, in attesa che soluzioni di altro segno, promosse dalle pubbliche Istituzioni, attivino differenti strumenti di intervento ed utili allo smaltimento dei rifiuti.
Come ex Presidente della discarica, non ho che da ringraziare i proprietari dell’ impianto per avere sempre approvato e sostenuto queste impostazioni con lungimiranza e convinzione. Ho sempre ritenuto sterile la critica di principio allo smaltimento di rifiuti in discarica se non seguono praticabili proposte alternative per un diverso smaltimento dei rifiuti prodotti dalla società.
Pistoiambiente, ancor oggi, mi pare essere un solido bastione e garanzia per queste prospettive.
Renzo Bardelli
[Fonte: Il Tirreno, 17 giugno 2012 – Lettere]

Non possiamo che ringraziare l’amico Renzo per il suo intervento.
Ci ha indicato come sono nate le gite e ce le ha fatte sembrare anche, davvero, sociali e democratiche.
C’è solo un piccolo particolare: che mentre per le sue gite Renzo parla di invito aperto a tutti, in quelle successive alla sua gestione, per quanto ha detto Mungai, l’invito non era più generale e sociale, ma mirato alle persone.
E un’altra osservazione importante è questa: se tutto è stato sempre così sociale e innocuo, può spiegarci lui, da ex Presidente del Cassero, secondo il suo brillante punto di vista, come mai:
  1. Mochi non ha mai aperto bocca
  2. Mungai non ha mai voluto rispondere fornendo i nomi dei partecipanti
  3. Pistoiambiente si è trincerata dietro a inammissibili incapacità di risalire agli eventi

come chiarito da Alfio Fedi?
Crede, Renzo, che, se non c’era niente di male, la partecipazione a gite collettive (50-60 partecipanti per volta) fosse davvero reale motivo di protezione di dati sensibili (?) tanto da impedire a Mungai di fare nomi, cognomi e indirizzi dei partecipanti?
Gradiremmo molto una sua autorevole risposta.
Magari inviata a noi e non ai giornali pistoiesi…
e.b. blogger
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[Domenica 17 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

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