La risposta del sindaco all’interpellanza
del consigliere di minoranza Gianni Manigrasso durante il consiglio comunale
del 13 giugno 2012 – Sulle gite: «Non erano segrete, tirate in ballo solo per
gratuite insinuazioni»
SERRAVALLE-CASALGUIDI. «Una visione distorta e parziale che
non dà il quadro veritiero della realtà». Questa l’opinione del Sindaco di
Serravalle Pistoiese, Patrizio Mungai, sulla ricostruzione degli eventi
riportati nell’interrogazione sulle “gite di Pistoiambiente” presentata dal
consigliere di minoranza, Gianni Manigrasso. La riposta del primo cittadino è
stata data, come Mungai aveva annunciato, durante il consiglio comunale di
giovedì 13 giugno, dove il Sindaco ha voluto opporre al “teorema di Manigrasso”
un «atto concreto: propongo la stesura di un Codice etico che indichi a tutti
gli amministratori di Serravalle quale sia la scelta più giusta da fare in ogni
occasione. Dieci anni fa sarebbe stato utile, in sua assenza fu ritenuto
opportuno accettare l’invito dei soci di Pistoiambiente. Se il consiglio
istituirà il Codice etico, consentirà a tutti gli eletti di non decidere più in
base al momento, ma in base a regole precise» dice Mungai.
Il sindaco ha ricordato che: «le
interrogazioni dovrebbero avere come oggetto l’attività dell’amministrazione in
corso, non riportare storie del passato che avrebbe senso ricordarle solo se
Manigrasso avesse riscontrato un qualche illecito. Se c’è chiedo al consigliere
di andare subito a denunciarlo invece di limitarsi alle minacce, perché io,
come cittadino e amministratore, lo farei. Altrimenti invito tutti a
concentrarsi sui problemi concreti del nostro comune e di creare un confronto
propositivo tra maggioranza e opposizione».
«La vicenda delle gite è vecchia e risaputa
– rammenta Mungai – ed è chiaro che tirala fuori oggi, in una situazione
completamente diversa e dopo tanti anni, si presta bene ad insinuazioni. Oggi
non avremmo accettato quell’invito ma in quel periodo, un rifiuto poteva essere
letto come gratuita scortesia».
«Serravalle – continua Mungai – ha
voluto però mettere i cittadini residenti nei pressi della Discarica a
“sentinella” di quel che accade, li ha organizzati in un Comitato di Controllo,
che gode di completa autonomia di azione».
«L’azione che il Comune può
intraprendere sulla discarica è la stessa che può esercitare su una qualunque
altra azienda del nostro territorio. Però si tratta della discarica e si deve
vigilare, per questo l’azione politica è stata centrale nell’indirizzare la
proprietà verso certe scelte che tutelassero la sicurezza e la salute della
gente. Il confronto politico con la discarica ha portato in quegli anni
importanti risultati come le certificazioni Iso, Emas, la biennalizzazione dell’analisi
dei licheni... e anche l’accordo per la realizzazione del Polo Scolastico
antisismico, operazione vantaggiosa per il Comune, come dimostrato alla stessa
Corte dei Conti, e legale, visto che anche la Guardia di Finanza, dopo una
minuziosa indagine, non ha trovato nessuna irregolarità dove non ce ne erano».
«Sulle gite non ho niente da nascondere
– ribadisce Mungai – come ho detto ai giornalisti che me lo hanno chiesto, io
ho partecipato all’ultima gita e non ero assessore all’Ambiente bensì al
Bilancio. A queste gite erano invitati amministratori e rappresentanti della
società civile e tutti sapevano del loro svolgimento. In dieci anni, con due
campagne elettorali di mezzo, guarda caso nessuno dell’opposizione ha mai
sollevato la questione. Solo Manigrasso, a ben quattro anni di distanza dalla
loro conclusione, le tira fuori e ci costruisce sopra un “teorema” che insinua
il dubbio nei cittadini oltre ad intaccare la mia rispettabilità».
Mungai puntualizza: «Le gite, e non
vacanze, sono state organizzate dai soci di Pistoiambiente affittando pullman
da cinquanta posti e invitando chi volevano. Il sindaco Renzo Mochi mi chiese
di accompagnarlo proprio perché riteneva che andare solo poteva dare adito a
quelle insinuazioni che oggi Manigrasso sta diffondendo».
Anche sulla vicenda del camion sequestrato
la versione del consigliere «si discosta dalla realtà – conclude Mungai – è un
fatto che fu chiarito alla popolazione e finì anche sui giornali. Eppure me lo
ritrovo descritto come se fosse stato insabbiato. Ci fu un consiglio comunale
aperto alla cittadinanza e, come ho già ricordato, dopo il sequestro non potevo
dire molto essendo in pieno svolgimento l’azione della magistratura e una fuga
di notizie poteva ostacolarne il lavoro».
Abbiamo riportato l’intero intervento
perché è sicuramente funzionale a far riflettere i lettori sulle parole dirette
del Sindaco Mungai, in modo che possano farsi una precisa opinione sulle
argomentazioni dichiarate direttamente in Consiglio.
Q/n
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[Venerdì 15 giugno 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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