Mi cade il pan di mano quando, a ogni
fine di anno scolastico, si vede quello che succede nelle scuole del Belpaese
(vedi) – e, di contro, nelle stanze dei bottoni, in Trastevere.
Ogni giorno, 365 giorni all’anno, è
tutto un bombardamento in difesa dei nostri migliori cervelli, delle
eccellenze, dei bravi e di chi, a Dio piacendo, potrebbe rimettere in piedi l’Italia,
ma preferisce (e a mio modesto avviso fa veramente più che bene) squagliarsela
e prendere il largo da questo Paese di incontrollati incontrollabili: e poi
basta una buccia di banana ed ecco che siamo tutti giù per terra.
Siete contenti di vivere in un Paese in
cui è bravo chi ruba; chi ruba non paga mai o quasi; chi lavora non guadagna
abbastanza per vivere e chi non lavora ma è nel giro degli eletti (raccomandati, Parlamento o
Dirigenza pubblica e/o privata non fa assolutamente differenza) becca centinaia
di migliaia di euro ogni anno, mentre i cervelli migliori non hanno soldi per
la ricerca e non hanno posti per poter campare se stessi o una famiglia, anche
perché c’è qualche bell’ingegno, come il generoso Signor Banca (= Mario Monti),
che si esibisce in un emblematico e apodittico «ma
il posto di lavoro fisso viene a noia»?
Se siete contenti così, va tutto bene e
buon per voi!
Ma se avete un grano d’intelligenza,
anche uno soltanto, non potete che essere come le formiche: incazzati neri nel
vostro piccolo – che, fra l’altro, tutti fanno in modo che non conti nulla.
In questo Paese piagnone che versa
calde, amare lacrime per i migliori che se ne vanno, quando qualcuno, per
errore (perché di errore si tratta) boccia qualche sciagurato che nemmeno parla
italiano perché italiano non è e viene dal Maghreb, o qualche somaro nostrano
(e i somari, come le malattie – gli infarti, i
diabeti, i cancri, le poliomieliti –purtroppo
esistono e non possono non esistere per decreto ministeriale), succede il finimondo:
molto di più del terremoto-Emilia.
Qui, in Italia, a scuola dobbiamo
essere tutti bravi per definizione e… guai a chi boccia.
Gli italiani sono un popolo di morti
di salute (vedi).
Solo che ai vari dottor Kellogg che ci
curano a suon di decreti, farebbe perfettamente bene la cura del dottor Kellog
del film: una bella serie di clisteri di litri e litri di yogurt.
Così… tanto per calmare la loro
taumaturgica social madness.
Edoardo Bianchini
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 16 giugno 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.