sabato 16 giugno 2012

IL PAESE DELLE ECCELLENZE, DEI “BRAVI PER FORZA” E DELLO YOGURT


Mi cade il pan di mano quando, a ogni fine di anno scolastico, si vede quello che succede nelle scuole del Belpaese (vedi) – e, di contro, nelle stanze dei bottoni, in Trastevere.
Ogni giorno, 365 giorni all’anno, è tutto un bombardamento in difesa dei nostri migliori cervelli, delle eccellenze, dei bravi e di chi, a Dio piacendo, potrebbe rimettere in piedi l’Italia, ma preferisce (e a mio modesto avviso fa veramente più che bene) squagliarsela e prendere il largo da questo Paese di incontrollati incontrollabili: e poi basta una buccia di banana ed ecco che siamo tutti giù per terra.

Siete contenti di vivere in un Paese in cui è bravo chi ruba; chi ruba non paga mai o quasi; chi lavora non guadagna abbastanza per vivere e chi non lavora ma è nel giro degli eletti (raccomandati, Parlamento o Dirigenza pubblica e/o privata non fa assolutamente differenza) becca centinaia di migliaia di euro ogni anno, mentre i cervelli migliori non hanno soldi per la ricerca e non hanno posti per poter campare se stessi o una famiglia, anche perché c’è qualche bell’ingegno, come il generoso Signor Banca (= Mario Monti), che si esibisce in un emblematico e apodittico «ma il posto di lavoro fisso viene a noia»?
Se siete contenti così, va tutto bene e buon per voi!
Ma se avete un grano d’intelligenza, anche uno soltanto, non potete che essere come le formiche: incazzati neri nel vostro piccolo – che, fra l’altro, tutti fanno in modo che non conti nulla.
In questo Paese piagnone che versa calde, amare lacrime per i migliori che se ne vanno, quando qualcuno, per errore (perché di errore si tratta) boccia qualche sciagurato che nemmeno parla italiano perché italiano non è e viene dal Maghreb, o qualche somaro nostrano (e i somari, come le malattie – gli infarti, i diabeti, i cancri, le poliomieliti –purtroppo esistono e non possono non esistere per decreto ministeriale), succede il finimondo: molto di più del terremoto-Emilia.
Qui, in Italia, a scuola dobbiamo essere tutti bravi per definizione e… guai a chi boccia.
Gli italiani sono un popolo di morti di salute (vedi).
Solo che ai vari dottor Kellogg che ci curano a suon di decreti, farebbe perfettamente bene la cura del dottor Kellog del film: una bella serie di clisteri di litri e litri di yogurt.
Così… tanto per calmare la loro taumaturgica social madness.
Edoardo Bianchini
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[Sabato 16 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

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