Il Pd di Pistoia ovvero ‘Il silenzio
degli innocenti’ –
Possibile che nessuno noti la sua latitanza?
PISTOIA. La cosa che più mi sta impressionando, a questo punto, a
distanza, cioè, di ben 33 ore dall’evento che ha visto effettuati i 23 arresti
di ieri mattina, un vero e proprio terremoto in città, è il totale silenzio del
Pd.
Il partito di Marco Niccolai, del segretario provinciale
sempre così pronto a intervenire su tutto e su tutti, stavolta è rimasto muto
come lo spirito del Manzoni all’annuncio della morte di Napoleone.
Fino a questo momento, il Pd, quella forza nuova che dichiara
l’intenzione di rinnovare il vecchiume di Pistoia, non ha fatto pio e non si è
mosso. Làtita in assoluto.
Sul suo sito istituzionale è rimasto tutto fermo: si parla
dell’Imu come ultima notizia; si parla della Sanità a Pistoia dopo la
vicenda-Scarafuggi; si è parlato dell’attentato di Brindisi perché magari era
di moda, ma, su una vicenda che ha raggelato la città e che sta raggelando il
resto della Toscana e anche d’Italia, specie se si pensa alle parole con cui il
Procuratore Capo facente funzione, Giuseppe Grieco, lo ha descritto (il Club
dei Pubblici Appalti, quello che – secondo il magistrato – agiva con
assoluta sfacciataggine, e che vede coinvolto il Comune del Pd e non di
Berlusconi o delle destre; un Comune che è sempre stato preso a esempio di perfezione
funzionale e funzionante), su una vicenda così tormentosa e tormentante, dicevo,
il Pd di Niccolai non ha aperto bocca: il silenzio più profondo, forse un
silenzio da innocenti, o forse, ancor meglio, il mutismo totale. Che ci sia l’ordine
di non aprire bocca?
Quel Pd non ha espresso neppure la più vieta vietezza del
più garante dei garantismi che Umberto Semplici, sul suo blog rimprovera –
credo – a Luigi Bardelli nel, come scrive Semplici stesso, «tele sermone del
noto telepredicatore locale» (vedi).
È vero che Bertinelli ha fatto quello che poteva e doveva fare
e che lo ha fatto immediatamente e con grande chiarezza: sospendere i
dipendenti sotto accusa e aprire un provvedimento disciplinare – che, badate
bene, non è un gesto di eroismo, ma un puro e semplice dovere.
È vero però, anche, che, dall’organismo di un partito che da
sempre domina questa città, nel bene e nel male, non dico i suoi adepti, ma gli
altri, i pistoiesi comuni – che, fra l’altro sono quella maggioranza di oltre
il 60% che non ha votato e che lascia governare il Pd – si aspetterebbero non il
silenzio degli innocenti, ma la chiara pronuncia, sia pur cauta quanto
volete, almeno di una forma di doverosa preoccupazione, se non altro per il
fatto che nessuno degli uomini di apparato e di parata si è accorto, neanche un
po’, di quello che stava succedendo – e anche su questo bisognerà vedere davvero
quanto realmente non se ne sia accorto.
O, piuttosto, il partito si preoccupa per tutto quanto possa
stare dietro al riserbo del dottor Grieco, che ci ha fatto capire che siamo
solo e soltanto alla fase iniziale e alla pura e semplice osservazione della
punta dell’iceberg?
Tempo scaduto, signor segretario Marco Niccolai.
Qualunque cosa possa dire da ora in poi, sappia che è già
troppo tardi.
Edoardo
Bianchini
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[Martedì 12 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
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