mercoledì 13 giugno 2012

PISTOIA. TERREMOTO LAVORI PUBBLICI, 23 ARRESTI ALL’ALBA – Parte 15


Federica Fratoni – Quell’insolito e sconclusionato riferimento ai Mondiali di Ciclismo del 2013 – Una cena al ristorante Mason – Le spese della Regione per lo sport: 10-15 milioni per le due ruote e 40 contestati milioni per l’acquisto degli impianti di risalita dell’Abetone

PISTOIA. Fra tutti i problemi che c’erano nella storia dei 23 arresti di Pistoia, la Presidente della Provincia, Federica Fratoni, è andata a toccare, ieri, proprio uno degli aspetti più strani e marginali (almeno all’apparenza) che si potesse immaginare.
Nel post Pistoia. Terremoto lavori pubblici, 23 arresti all’alba – parte 6 (vedi), la Presidente (ripresa a sua volta da un intervento pubblicato sul sito della Provincia di Firenze) aveva dichiarato – testuali parole –: «In questo senso, in attesa di conoscere gli sviluppi delle indagini, mi preme fin da adesso rassicurare che non ci sarà nessuna battuta di arresto: i nostri tecnici, infatti, sono direttamente coinvolti in ogni fase progettuale ed esecutiva delle opere oggetto dell’evento».
Coinvolti in che modo, verrebbe sùbito da chiederle? Ma, battute a parte, diteci voi che senso poteva avere questa precisazione all’interno dei termini di quello che è stato un vero e proprio tsunami o, se preferite, un terremoto devastante da Emilia-Romagna: 23 arresti all’alba.
Stamattina, leggendo la stampa toscana (Corriere Fiorentino, pag. 9), ci ha colpito il servizio dell’inviato Simone Innocenti, che riporta alcuni stralci di conversazioni telefoniche fra Federica Fratoni e altri personaggi: brani che parlano di uno degli appalti attualmente sotto inchiesta da parte degli inquirenti, e proprio i lavori per i Mondiali di Ciclismo del 2013, quelli per i quali la Fratoni si era affrettata a dare insolite e apparentemente sconclusionate rassicurazioni. A che fine? Con che scopo? Perché? Come si motiva tutta questa sollecitudine in un pubblico amministratore?
Innocenti, nel suo servizio, si affretta sùbito a dire che Fratoni non è indagata, ma i personaggi di contorno alla vicenda, e alla Presidente della Provincia, anche gente arrestata, sono quelli della stessa storia degli Untouchables, insieme ad altri ancora, fra cui Nicola Risaliti, ex assessore al turismo della Provincia – se non sbagliamo –, e Daniele Bettarini, sindaco di Buggiano, ma anche compagno della stessa Fratoni – sempre che non commettiamo errori.
Erano tutti seduti – secondo quanto scrive l’inviato del Corriere – al ristorante Mason (quello di Uzzano?) con il direttore generale della provincia di Lucca, Riccardo Gaddi (agli arresti) e con l’imprenditore Rosi.
Ed ecco che a un tratto compare la coppia Risaliti-Riccomi (anche quest’ultimo presente alla cena e sposato, sempre che non sbagliamo, con una signora che, a quanto si sente dire, ha spesso fornito servizi alla Provincia di Pistoia, attraverso una sua agenzia di viaggi, per tour e crociere in tutto il mondo).
Risaliti (architetto aglianese e ora impegnato in politica all’Abetone [vedi], oltre che coordinatore del personale del Comitato istituzionale della Regione per i Mondiali di Ciclismo) è in risonanza con Mario Ciaccia, viceministro contattato da Passera. Non solo: attraverso Federica Fratoni, viene sfiorato e interessato anche il socialista Riccardo Nencini, con cui proprio la Presidente ha parlato. Il giro di affari? Circa una trentina di milioni dello Stato e una decina-quindici della Regione Toscana: ed è per questo che l’affare non deve andare (si dice) in mano allo Stato, ma deve restare nell’àmbito della Regione (che, en passant, proprio in questo momento sta per spendere 40 milioni di euro per l’acquisto degli impianti di risalita e proprio all’Abetone – ma questa è un’altra storia).
Tutto questo non significa assolutamente nulla, lo sappiamo bene.
Come nulla, alla fine, significa nulla, se gli inquirenti non riusciranno a dimostrare nessi di causa-effetto e quanto d’altro serve a delineare la trama di un tessuto di diverso genere.
Resta il fatto, però, che di tutti questi affari e di tutto questo denaro pubblico non se ne stava parlando in un luogo, per così dire, deputato, in una stanza della Provincia o in un’aula della Regione: se ne chiacchierava, invece, disinvoltamente a tavola, in un ristorante e – se permettete – forse tra un risotto elaborato (la Presidente ne è notoriamente una passionista) e magari una bistecca alla fiorentina o chissà cos’altro di buono.
Ed è qui che scatta una serie di legittime domande e di doverosi dubbi in primo luogo in noi, che dobbiamo porceli per chiarire e informare, e, poi, nei cittadini che, in attesa dei Mondiali di Ciclismo del 2013 – che comunque ci saranno, a detta di Fratoni –, sono costretti a pagare la benzina quanto la pagano e a versare Imu e tasse quanto basta per mettere ancor più in crisi l’intero sistema economico di questo povero, negletto Paese.
Così ridotto, per inciso, non da chi lavora e ha sempre lavorato al bianco, al grigio o al nero, ma da chi, sin qui, ha retto la barra del timone, sedendo non al banco vicino ai rematori, ma a tavola: e nel nome del bene comune.
Edoardo Bianchini
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[Mercoledì 13 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

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