mercoledì 20 giugno 2012

“FURBETTI” DEL PORTA A PORTA, IL SOLITO MODO DI PENSAR MALE DEGLI ALTRI


Manigrasso: «Fantasiosa e malevola la spiegazione dell’amministrazione» – E se tutto dipendesse solo dalle abitudini alimentari che cambiano?

SERRAVALLE-CASALGUIDI. Si apre la caccia ai furbetti della spazzatura.
Inizia così l’articolo di Beatrice Faragli pubblicato su Il Tirreno di ieri 19 giugno 2012 (vedi).
Che gli esportatori di rifiuti esistano nel nostro comune non lo mette in dubbio nessuno.
Che Publiambiente sia alla ricerca di integrare la perdita di incassi del 20% da quando è entrata in vigore la modalità di raccolta porta a porta è altrettanto chiaro.
Ma se lo stesso sindaco Mungai è pronto ad affermare che gli scarsi conferimenti di grigio sono frutto di comportamenti illeciti da pare delle famiglie, come ad esempio sversare la propria spazzatura indifferenziata nei cassonetti dei comuni vicini, magari è perché si sta vedendo il bicchiere mezzo vuoto, come d’abitudine “italica”.

“Molto più probabile invece che siano andati a buttare la spazzatura nei cassonetti di Santonuovo o in quelli dell’area pistoiese per non far lievitare la bolletta” si legge nell’articolo de Il Tirreno.
E se invece i nostri carissimi concittadini, specialmente le nostre sempre bistrattate famiglie, avessero intrapreso un’opera di attenta gestione di quanto, a partire dall’acquisto dei beni di consumo, dovranno smaltire secondo canoni etici (termine tanto caro alla nostra Amministrazione Comunale) ed ecologici?
Se avessero deciso di riformulare la propria politica familiare per gli acquisti alimentari e non privilegiando il riciclabile e l’organico?
Chi scrive ha deciso di investire, finalmente e con soddisfazione, il budget familiare in un’attenta eliminazione del superfluo e nell’acquisto di beni riciclabili a sfavore di quelli “non differenziabili”.
Chi scrive ha deciso di crescere i propri figli, cercando di istruirli (e cosa ancora più difficile, di “istruire” se stesso) nella corretta gestione di quanto, purtroppo, dovrà diventare spazzatura in modo da poterlo indirizzare più facilmente al riutilizzo ed al riciclo.
Questo pensiero ovviamente non è passato nella testa degli amministratori di Publiambiente e dell’Amministrazione Comunale attualmente gestita dal nostro Mungai, il quale nella precedente amministrazione aveva rivestito la carica oltre che di vicesindaco di Assessore all’Ambiente. Quando la necessità è far cassa è molto più semplice andare a cercare i soliti furbetti piuttosto che incentivare chi si comporta correttamente.
Inutile, riteniamo, la precisazione fatta nell’articolo “commenta Mungai – non dobbiamo ignorare alcune criticità che vengono da una netta minoranza di cittadini” in quanto una netta minoranza di cittadini difficilmente potrà portare a mancate entrate del 20%, ovvero ben un quinto di quanto previsto o necessario.
Ma evidentemente ci deve essere una certa abitudine e predisposizione a pensare male…
Gianni Manigrasso
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 20 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. “Molto più probabile invece che siano andati a buttare la spazzatura nei cassonetti di Santonuovo o in quelli dell’area pistoiese per non far lievitare la bolletta” ???!!
    mi domando, non sarebbe più semplice che "Comuuni limitrofi" e Publiambiente adottassero il porta a porta ovunque? d'accordo, ci saranno sempre "comuni limitrofi", ma per molti saranno più difficili da raggiungere!!!

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.