PISTOIA. A metà mattinata mi arriva questa mail da Loppa:
Caro
Edoardo,
mi
permetto di dare un mio umile giudizio del mio amico Roberto Benigni, che ho
visto su Rai 1 ieri sera. Messaggio di un comico paraculo, sponsorizzato dal
governo tecnico e dal Presidente della Repubblica, intelligente e preparato
sulla Costituzione, raccontata con semplicità ed immagazzinata anche da un
sottoproletario come me.
Mi
dispiace che, in questi anni, politici nazionali e locali aspettassero Benigni per
cercare di capire e mettere in atto gli articoli e leggi, sicuramente in un
futuro lontano.
Come
artista Roberto non si discute, anche se preferivo il Robertaccio del Cioni
Mario, che doveva accontentare i compagni delle feste dell’Unità e non
sinistra, destra, democristiani, atei, cattolici ed ora pure un governo tecnico!
Un
buon Natale a te e tutti gli amici del tuo libero ed altrettanto pericoloso blog.
Loppa
[Sent from my BlackBerry® wireless device]
[Sent from my BlackBerry® wireless device]
Caro Loppa,
credo che questi tuoi siano auguri
davvero particolari e importanti per me. Sia perché vengono dal cuore, sia
perché nascono da quel buonsenso popolare che oggi è sempre più difficile da
trovare.
In realtà anch’io, ieri sera, mi sono
sentito molto a disagio dinanzi all’ecumenismo benignano: lo preferivo, il
Benigni, quando girava le scene dell’Inno del corpo sciolto e magari
al bancone della Casa del popolo di Quarrata, alias Tamburo della luna,
accanto alla quale ho abitato per anni.
Poi ha fatto i quattrini, anche lui. E
i quattrini guastano tutti: fanno perfino diventare pii i vecchi comunisti mangiapreti
e mangiabambini.
Con le tue osservazioni hai colto nel
segno, anche se mi hai preoccupato: perché il volemosebbène è sempre
stato l’antipodo del mio modo di vedere la vita – ed è da questo che è nato il
mio blog pericoloso, ma figlio di giornalismo ‘onesto’, e perciò insopportabile
(tanto più per certi poteri di Pistoia) e pieno di civile coraggio.
Benigni era meglio quando era peggio,
quand’era il Benigni delle 700 seghe (vedi). Irriverente e
rozzo, ma sincero e genuino: non moscio come un borghese dal culo vecchio e
cadente.
Come ieri sera, sapeva troppo di
Ferrero Rocher: adatto anche per una udienza con Benedetto XVI che scrive su
twitter (ma ce la farà a schiacciare i pìppoli da solo?).
Avrebbe fatto meglio – credo – oltre che
a far battute su Berlusconi, a contestualizzare la sua Costituzione con la
bellissima puntata di Report che Milena Gabanelli ci ha regalato a
sorpresa domenica scorsa.
E avrebbe dovuto raccontarci come Prodi
e D’Alema hanno dato inizio alle storie del gas russo (poi perfezionate dal
Berlusca: ma solo poi…) grazie alle quali io, tu, egli, noi, voi (ma non essi-loro,
la casta) paghiamo il gas da riscaldamento dal 30 al 40% in più degli altri Paesi
europei.
E grazie ai suoi compagni, Loppa: non
ai miei.
Ricambio gli auguri con tutto il cuore.
Sei stato davvero grandioso.
Edoardo
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 18 dicembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Bingo! Complimenti a tutti e due. Buon Natale!
RispondiEliminaCiò che meno mi è piaciuto dello spettacolo di Benigni è l’aver equiparato la Costituzione a una “mamma”, o a una “legge del desiderio” e l’aver indicato il contenuto Principio di Uguaglianza (formale e sostanziale) come “roba da Woodstock”.
RispondiEliminaPer affermare un principio quale quello per cui “Tutti gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti” (Articolo 1 della Dichiarazione dei Diritti dell’ Uomo e del Cittadino del 28 Agosto del 1789 proclamata dall’Assemblea Nazionale dei rappresentanti del popolo francese) o quale quello di cui al XIII° Emendamento della Costituzione federale degli Stati Uniti d’America, introdotto nel 1865 (“Né schiavitù, né servitù involontaria potranno sussistere negli Stati Uniti, o in luogo alcuno soggetto alla loro giurisdizione, se non per punizione di un crimine per il quale l’imputato sia stato debitamente condannato”), si è reso necessario versare TALMENTE TANTO SANGUE che, per contenerlo, non basterebbe una fila di autocisterne disposta attorno al mondo: altro che sesso, droga, rock&roll !!!
La Costituzione potrà forse sembrare “una mamma” o una “legge del desiderio” a Benigni; altri, in quel testo, ravviseranno invece una scelta di libertà per la quale moltissimi hanno dato la vita.
Un lettore che non riesce a postare, ci scrive:
RispondiEliminaQuando un “popolo” plaude alla banalizzazione della “Commedia” svolta mediaticamente da un comico al fine esclusivo di “nobilitarsi” a spese altrui, ovvero per scoprire Dante ha bisogno di Benigni, e così pure per la Costituzione, in ogni modo la si voglia rigirare, farà poca strada (oltre il declino profondo che già ha raggiunto).
Certo, da ciò, viene il dubbio (la conferma?), che la nostra costosissima scuola non abbia fatto ciò che doveva, o che, qualora l’avesse fatto, gli “studenti nazionali” siano stati tutti perdigiorno affaccendati in cose per loro più interessanti di Dante e della Costituzione.
Ma ciò stupisce ancor più, dato che tutta codesta plaudente meraviglia di “adulti” doveva appartenere, di regola, all’adolescenza. Cosa che fa apparire, quindi, secondo logica, di tutti costoro – affettuosamente – dei ritardati.
Bruno Stepic