Così si esprime Federico Meoni, Capogruppo
di “Montale che cambia”, dinanzi alle richieste di Ciampolini (Agliana) e
Mazzanti (Quarrata)
MONTALE. Rileggetevi con attenzione il post ‘Ristori
ambientali’ dall’Ato: Agliana e Quarrata… si erano scordati di chiederli
e soffermatevi sul fatto che pareva che anche i due Sindaci della Piana
avessero intenzione di chiedere questa specie di compenso per i danni all’ambiente.
Poi leggetevi anche questa decisa
presa di posizione di Federico Meoni, che sembra piuttosto determinato nel dire
di no a Ciampolini e Mazzanti.
Meoni sostiene che i ‘ristori’
spettano solo a chi ha l’inceneritore in casa e ha perfino dovuto rinunziare ad
avere il proprio Sindaco all’interno dell’Ato perché la “compagneria Pd” ha
fatto mettere il Sindaco di Rufina al posto di Scatragli.
Senza entrare nel merito, ma il
ragionamento sembra filare e non fare una grinza…
Ecco il testo di Meoni.
Non credo proprio, troppo facile
salire sul carro dei vincitori e allo stesso tempo ritengo che sia inutile
chiedere ciò che non vi spetta, non credete di chiamare a raccolta l’armata
rossa per portare nelle casse dei comuni di Agliana e Quarrata parte del
ristoro ambientale che di fatto spetta solo al comune di Montale, mettendo in
campo tutte le forzature possibili, vedi l’esclusione del sindaco Scatragli
dall’assemblea dell’Ato, “scusatemi ma devo togliermi un sassolino dalla
scarpa, un macigno” i due sindaci in questione non si sono per niente
preoccupati anzi stando alle logiche di partito hanno votato l’attuale
composizione con il Comune di Rufina al posto di quello di Montale, di fatto
togliendo l’unica voce fuori dal coro, l’unica amministrazione che aveva
presentato le osservazione al piano interprovinciale dei rifiuti, l’unico che
senza se e senza ma aveva chiesto di non ampliare l’impianto di
Montale mettendolo nero su bianco in quelle osservazioni, dove veniva
nuovamente chiesto il famoso ristoro ambientale, e una data di scadenza
per l’operatività dell’impianto (in pratica la fissazione della dismissione).
Sono le stesse amministrazioni
(insieme alla passata amministrazione di Montale), che hanno voluto accollarsi
la costruzione di un impianto che poi non è nemmeno servito a fare un utile per
i Comuni proprietari e quindi per la collettività, e poi hanno accettato di
accordare tariffe stracciate ad ogni Comune della piana e hanno rinunciato a
fare la raccolta differenziata nonostante la legge espressamente lo
richiedesse.
Può sembrare strano che in
passato tre amministrazione proprietarie dell’impianto, tre Sindaci navigati
non si fossero accorti della possibilità del ristoro ambientale, quando
lo stesso ristoro veniva riconosciuto alle discariche che facevano parte
integrante del piano interprovinciale precedente e da questo arriva il mio no
secco alla possibilità di dividere il ristoro.Il ristoro ambientale
spetta al Comune che ospita l’impianto solo e soltanto a lui e non alla società
proprietaria dell’impianto.
Federico Meoni
Capogruppo di “Montale che cambia”
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 18 marzo 2013 | 08:26 - © Quarrata/news]
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