1. Una delle priorità è dare
respiro alle imprese, agli enti locali e quindi ai cittadini
Il debito che la pubblica
amministrazione ha nei confronti delle imprese è stimato in 60-70 miliardi di
euro e, delle oltre 30 aziende che falliscono ogni giorno in Italia, più della
metà lamenta il ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione.
Il patto di stabilità interno e le conseguenti scelte di bilancio, hanno
fortemente ridotto le spesa per gli investimenti, bloccando i pagamenti alle
imprese , anche per lavori regolarmente eseguiti e con le necessarie risorse
disponibili in cassa.
“Per queste ragioni ho firmato sia la proposta di
legge per favorire lo sblocco dei pagamenti alle imprese negli enti locali, che
due mozioni: la prima che chiede di rendere più flessibile il patto di
stabilità, consentendo un allentamento sul versante della spesa per gli
investimenti; la seconda che chiede di prorogare di un anno l’entrata in vigore
della TARES” ha dichiarato l’On. Caterina
Bini.
“Una delle priorità di questo
momento è dare respiro alle imprese e agli enti locali. Solo così può ripartire
l’economia ed avere avvio un processo virtuoso che abbia al centro il lavoro ed
un economia reale basata sulla produzione.” – ha continuato la parlamentare “Perciò sono questioni prioritarie,
sulle quali è necessario che il Parlamento ed il Governo diano risposte
tempestive.”
2. Adesione alla proposta di
legge anticorruzione di “Riparte il futuro”
La corruzione è uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza.
Si tratta di un fenomeno dilagante, che incide pesantemente anche sulla
disoccupazione, sulla crisi economica, sui disservizi, gli sprechi e le
ineguaglianze sociali.
“Ho sottoscritto gli impegni
della petizione di “Riparte il futuro”, perché ritengo che in questa fase la lotta alla corruzione debba essere un tema
prioritario, da cui ripartire con un forte rinnovamento nella gestione
della cosa pubblica, che sono convinta potrebbe incidere positivamente su tanti
problemi che attanagliano l’Italia” – ha dichiarato l’On. Caterina Bini.
“Sono
fra i 276 parlamentari eletti che hanno aderito alla petizione. A questi si
aggiungono gli oltre 160 mila cittadini che, in poco più di un mese, hanno
firmato per ottenere una politica capace di agire con forza contro la
corruzione.” – ha proseguito la deputata – “Il primo e più
importante impegno riguardava la modifica della legge 416 ter del Codice Penale, per spezzare il patto deleterio
che lega politico corrotto e mafioso corruttore, condizionando scelte
strategiche per la vita del Paese. Ho pertanto già aderito alla proposta di
modifica della legge, anche per prevenire la pratica diffusa del voto di
scambio e dotare l’Italia di un efficace apparato legislativo contro la
corruzione. in linea con gli standard europei.”
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[Martedì 26 marzo 2013 | 16:15 - © Quarrata/news]
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