di ALESSANDRO
ROMITI
AGLIANA. I lettori che hanno
temuto l’abbandono dell’inchiesta sulla Misericordia per esaurimento di
argomenti, sono sùbito rassicurati: abbiamo – come si dice – palle e polvere.
Stiano certi.
L’affaire Misericordia prosegue rinvigorito
e, dopo l’assemblea dei soci del 4 marzo – partecipata con un inconsueto tifo da stadio –, è arrivata una
quantità d’interessanti indiscrezioni che dimostrano e sorreggono la volontà di
estendersi all’infinito dell’intramontabile impero artioliano: del Presidente,
cioè, che prese la Misericordia bambina e casta e, in oltre 10 anni di ‘elefantato’,
la trasformò in adulta procacciatrice di affari, cangiandola in Unimise S.r.l.
– magari bloccando per anni l’iscrizione dei nuovi soci per timore di essere
disarcionato come Orlando a Roncisvalle.
QUATTRO
CHIACCHIERE
A SPROPOSITO
E UNA QUERELA
Già!
Proprio come Quattro matrimoni
e un funerale.
Tutti
a sbracciarsi per convincere i volontari della Mise aglianese che Quarrata/news
si è ammutito perché non ha più argomenti.
In
realtà di argomenti ce ne abbiamo ancora un vagone, un carro bestiame stipato
come quelli dei treni di Auschwitz. E non dubitate che tutto quello che
abbiamo da dire lo diremo, Presidentissimo o no: ma piano piano e con le
cadenze che stabiliremo noi e non l’emerito duca Artioli.
Che
sembra stia pensando e meditando di farci querela e che – purtroppo – arriva
già tardi anche su questo: perché forse lui non lo ha detto, nell’assemblea
del 4 marzo, ma lo abbiamo già querelato/denunziato noi di Quarrata/news
in partenza.
Lo
abbiamo fatto il 13 febbraio stesso, alla Caserma di Agliana, alle ore 16:10,
perché Artioli e il suo avvocato ci
avevano proprio rotto le scatole con le loro minacce tendenti a farci
smettere di esercitare la nostra libertà di critica e di cronaca garantìtaci
sia dalla Costituzione,
art. 21 e dalla legge
69/1963, art. 2.
E
qui torniamo su un’altra “falsa opinione” che i dirigenti della Misericordia
stanno facendo circolare anesteticamente fra volontari e soci: che noi non
siamo giornalisti. Si accomodino. E la pensino come vogliono l’emerito
duca e le sue fide guardie del corpo.
Personalmente
invito tutti i curiosi di Agliana lunedì 25 marzo 2013 all’Auditorium
dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze (via Folco Portinari 5, ore 15:30),
dove si svolgerà oltre che l’assemblea annuale dell’Ordine dei Giornalisti
della Toscana, una cerimonia durante la quale mi sarà consegnata la medaglia
d’argento per i miei ormai più che 40 anni di iscrizione all’Albo della
Toscana.
Venga
anche il geometra Artioli, ex direttore di banca: che così potrà di nuovo
respirare, sia pure solo per un pomeriggio, l’aria buona dei soldi che
aleggia nelle banche, vero ossigeno per i suoi polmoni.
E
che così potrà anche smettere di infinocchiare i suoi sfruttati adoratori.
Edoardo Bianchini
|
E
questo blocco delle iscrizioni, in nome della misericordia divina e per i santi
fini della solidarietà sociale, è avvenuto e prosegue in assoluto spregio alle
stesse indicazioni e proposizioni d’intenti che sono ben stabilite a livello
nazionale dalla confederazione delle Misericordie (vedi
comunicato), laddove si auspicano massime iniziative di “democratico dibattito”,
che ad Agliana sembra democraticamente diretto dal triumvirato in corso legale.
All’assemblea
ha partecipato anche il consulente Rag. Fabrizio Poggiani, in presenza del
sindaco revisore Rag. Bruno Gori, oltre alla figura del probiviro (che dovrebbe
garantire e controllare il rispetto dello Statuto) Gaetano Maniscalco. Assente,
ma rammentato, il “Correttore Morale” (virgolettato, vista la presa di
posizione di don Paolo su quella anacronistica figura), che comunque è stato
più volte nominato da alcuni soci per il suo reiterato e poco comprensibile “silenzio”.
Dopo
la serie di domande proposte all’assemblea (vedi
domande), solo due hanno avuto risposta. E che risposta!
Alla
prima: “Perché sono state sospese le
iscrizioni a socio quattro anni or sono e sono state riaperte solo adesso, ma
con criteri ristrettivi di accesso?”, i chiarimenti forniti appaiono stupidamente illogici: “La chiusura delle iscrizioni a socio è
stata richiesta per necessità dalla ridotta partecipazione degli associati alle
assemblee. Adesso è stata riaperta!”:
insomma, siccome solo pochi soci partecipavano alle assemblee, allora meglio
chiudere le iscrizioni, così si faceva prima!
Se
non ci fosse da piangere, a causa delle incredibili dichiarazioni rilasciate al
blog dalla sig.ra Adele (ascolta
la clip audio), bisognerebbe sganasciarsi dalle risate,
perché siamo dinanzi al teatrino dei clown del Circo Togni: neanche Bertoldo avrebbe
saputo fare di meglio e siamo convinti che Crozza sarebbe in grado di imbastirci
sopra un intero spettacolo (e diciamo non Grillo, ma Crozza, che va d’accordo
anche con il Presidentissimo…).
La
risposta è di quelle che non possono che lasciare basiti: o replichi sùbito, o
lasci stare e passi ad altro perché resti senza parole. E sembra che così abbiano
fatto i soci dell’assemblea del 4 marzo.
L’ultimo
problema trattato dal consesso (al quale Artioli aveva fatto firmare una
lettera di scelta incondizionata del condottiero della Misericordia per
i prossimi trent’anni) è davvero decisivo per comprendere il livello di
indipendenza morale dei consulenti della Mise: “Se è vero che il geometra Corrado Artioli è Presidente della
Misericordia e se è altresì vero che è anche Presidente della Fondazione della
Misericordia, il “direttorio” non pensa che questa doppia carica rappresenti un
evidente conflitto di interessi?”
Su
questo tema il fiscalista Fabrizio Poggiani –
il quale si è negato più
volte a noi che volevamo fargli delle domande necessarie al chiarimento di
tante difficoltose e insuffragabili sue affermazioni – ha effettivamente riconosciuto
che la coincidenza, nello stesso soggetto, del “duplice ruolo” di Presidente di
un ente e di Presidente della Fondazione del medesimo ente, è quanto meno “anomala”
per la coincidenza nel controllo di interessi contrapposti e divergenti: per
questo è consuetudine che vengano nominate distinte figure al vertice di questi
enti o società; figure ben distinte giuridicamente, ma governate in modo “controllato”.
Lo
stesso Poggiani, ha precisato che l’anomalia resta, però, un semplice
pregiudizio di carattere morale, ma non rileva ai fini di legittimità e
rispetto di qualunque norma applicata al caso. Insomma siamo dinanzi a niente
più che una semplice ‘caccola al naso’ che, se è moralmente deprecabile, non è
legalmente eccepibile. Alla faccia dell’accomodamento con le mane, come
si direbbe ad Agliana.
Ma
di questo non c’è affatto da meravigliarsi.
Loro
– i Signori della Misericordia – sono sostenuti e motivati, in certe situazioni
moralmente deprecabili ma legalmente ineccepibili, da una lunghissima assuefazione
a quel che accadeva nel MPS. E il presidente della Mise, il geometra Artioli,
se ne intende di queste cose, visto che è stato direttore di banca per una intera
vita.
P.S.
– A proposito, il termine «condottiero della Misericordia»
sembra che in latino si dica Misericordiae Dux…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 18 marzo 2013 | 11:27 - © Quarrata/news]
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