di Fabrizio Geri [*]
Analisi spietata degli spèrperi impuniti
di denaro pubblico – I pericoli dell’emodialisi ‘artistica’ sul retro del Ceppo
– Le ghettizzazione istituzionale degli ‘invisibili’
PISTOIA. Eccola di nuovo,
recitava l’adagio della beat generation
cantato dai The Rokes, eccola la segnalazione che anticipai sulla sanità
locale. Una sanità faticosamente e con successo costruita dagli onesti
comunisti coi baffi di una volta ma ormai ridotta a mero sistema di potere fine
a se stesso. Sistema di potere a colpi di project
financing, finanza di progetto, parallelamente ad un eclatante scadimento
delle prestazioni sanitarie e delle risorse umane degli ospedali, secondo
rigorose logiche aziendalistiche e clientelari. Prova provata ne sono i 400
milioni di euro fumati nel nulla, e di cui nessuno ancora risponde, alla Asl di
Massa (io francamente direi rubati ma molti amici democratici mi correggono
chiosando “spesi e non avuti”).
Del resto quando la classe dirigente del Pd mette
le mani su un qualche settore (Breda, Monte dei Paschi, Comunità Montana…) il
fallimento è assicurato.
Anche oggi come tempo addietro l’intersindacale
Medici Asl 3 denuncia gravi disfunzioni e diseconomie nel San Jacopo,
inaugurato d’estate nel tripudio di arcieri, trombettieri e banda cittadina.
Non ho letto però alcun riferimento all’handicap dei due reparti, a Pistoia, di
dialisi, quello al San Jacopo e quello sul retro del Ceppo costruito anche con
intenti artistici.
Sui due poli si alternano tre-quattro
medici, in un contesto molto pericoloso per un eventuale paziente. Infatti al
vecchio Ceppo non c’è più né la rianimazione né la terapia intensiva e del
resto lo specialista di dialisi non è né cardiologo né rianimatore, ma si
dovrebbe improvvisare tale per stabilizzare il paziente eventualmente colpito
da arresto cardiocircolatorio in attesa del 118. A seguito di un evento di
questo tenore in quali condizioni arriverà al San Jacopo, se si decidesse di
trasferirlo là? Invito dirigenti Asl, medici specialisti e il sindaco
Bertinelli a prendere in seria considerazione questa anomalia ed evitare così
ulteriori e gratuite disfunzioni sanitarie.
Torniamo poi sul padiglione di
emodialisi, costruito quando già si sapeva che l’ospedale si sarebbe trasferito
al campo di volo! Padiglione frutto del mecenatismo della Fondazione Caripit,
quella dei 700 mila euro per le belle statuine nel giardino dell’asilo Villa
Capecchi in via degli Armeni e dei 10 milioni di euro gettati nel nulla dei
titoli Fresh/Monte dei Paschi. Milionate di euro, in definitiva, gettate
inutilmente al vento – e poi si chiude l’ospedale Pacini a San Marcello per
risparmiare! – nonostante i burocrati dei due enti potessero accordarsi
sull’inutilità del padiglione-opera d’arte. Opera d’arte per modo di dire:
l’arch. Pierluigi Cervellati disse a noi Verdi, giunto per la prima volta a
Pistoia, che era una cosa mai vista e
ingiustificabile l’abbattimento di un
polmone verde all’interno di una città storica come Pistoia, per far posto al
padiglione, un allucinante analfabetismo
urbanistico della classe dirigente locale.
Ma, analfabetismo urbanistico e
antiambientalismo a parte, si ritorna sempre lì: il nostro Paese si fonda sullo
spreco dei soldi pubblici, di cui poi si piange la mancanza, su inefficienze e
assurdità (pensare che l’ospedale di viale Matteotti è stato interessato da un
rifacimento esterno quando già era in pista la dismissione!) per cui nessuno
mai è responsabile, a dispetto delle esorbitanti prebende dei fin troppo
numerosi dirigenti addetti al coordinamento e ai controlli.
Ultima riflessione, visto che si
celebra la giornata della memoria. L’attuale campo rom del Brusigliano, come
riconosciuto dagli uffici competenti e dalla stessa maggioranza in Consiglio
Comunale, è un lager a cielo aperto; peccato che il comune ha previsto
un campo di concentramento dello stesso tenore poco più in là, dove invece si
doveva realizzare il famoso parco urbano a cui tutto l’ospedale doveva essere
subordinato.
Rimango incredulo nel vedere che
nessuno, specie la pseudo sinistra che canta i diritti di tutti ogni tre per
due, ma anche i renziani (già loro non si sbilanciano sulla Fondazione) delle
primarie sempre e comunque, voglia dibattere della gravissima ghettizzazione di
una comunità da parte delle istituzioni pistoiesi. Ghettizzazione inaccettabile
da tutti i punti di vista e che, ovviamente, ricade in toto sui soggetti
deboli, donne e bambini, già ingiustamente penalizzati all’interno di quella
comunità.
[*]
– Cittadino del mondo
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[Giovedì 30 gennaio 2014 | 16:04 - © Quarrata/news]
Caro Fabrizio mi trovi concorde alle tue parole, come ben saprai l'intersindacale non è stata la sola a denunciare le criticità afferenti l'organizzazione e la struttura del nuovo ospedale e ricorderai che i nostri esposti (M5S) partono dal lontano settembre 2012 il primo sulle attività di cantiere, poi bissato nel 2013 a marzo sulla viabilità e di nuovo a settembre con le prime criticità rilevate e l'ultimo in ordine cronologico a gennaio 2014. L'omertà politica dilaga, troppo legata ai compromessi lobbistici. L'interesse della collettività sembrerebbe soppiantato dal ben più remunerativo interesse privato e questo non lo si evince solo sul progetto dei nuovi ospedali ma in ogni opera portata avanti da questa politica arrogante e inconcludente. Si preferisce coprire piuttosto che denunciare e favorire il privato investitore piuttosto che garantire l'interesse dei contribuenti. Tanto poi si torna alle urne e il problema resta ad altri, l'importante è non farsene accorgere per 5 anni.
RispondiElimina<< Non far sapere al contadino quanto è buono il formaggio con le pere>>
E il cittadino "ignaro" subisce silente...o quasi.