La cerimonia in Sala Maggiore – Presenti il Sindaco, l’Assessore Becheri, il Presidente
della Fondazione Iorio Vivarelli e Mauro Matteucci del centro di documentazione
Don Lorenzo Milani
PISTOIA. Stamani nella sala Maggiore del Palazzo comunale si è
svolta l’iniziativa “Una medaglia per ricordare i Giusti” nell’ambito del
programma del Giorno della memoria. Vi hanno partecipato il sindaco Samuele
Bertinelli, l’assessore all’educazione e cultura Elena Becheri, Mauro Matteucci
del Centro di documentazione e progetto “Don Lorenzo Milani”, il presidente
dell’istituto storico per la Resistenza Roberto Barontini, il presidente della
Fondazione Jorio Vivarelli Giulio Masotti e Sergio Beragnoli, scultore,
insegnante e già preside dell’allora istituto d’arte Petrocchi. Alla cerimonia
hanno partecipato altre autorità politiche e cittadine tra le quali la
presidente della Provincia Federica Fratoni e il prefetto Mauro Lubatti. In una
sala gremita di persone erano presenti anche gli studenti di scuola elementare
Giovanni Michelucci, del liceo artistico Petrocchi, del liceo scientifico
Amedeo D’Aosta e della scuola I Care di Ramini.
L’iniziativa è stata curata da
Fondazione Jorio Vivarelli, Centro di documentazione e di progetto “Don Lorenzo
Milani”, Istituto Storico per la Resistenza e la Storia Contemporanea di
Pistoia, Comune di Pistoia con il patrocinio di Cudir, Provincia e Regione.
Dopo vari interventi sono state
consegnate le medaglie ai familiari di persone trucidate o perseguitate dalla
barbarie nazifascista e dall’odio antirazziale.
La medaglia è stata ideata anni fa
dallo studente Vuk Nesic del liceo artistico Petrocchi. La medaglia venne
scelta attraverso un concorso.
Ecco l’elenco delle persone alle quali
sono state conferite le medaglie ritirate dai familiari:
Silvano Fedi
comandante partigiano di idee anarchiche, fu ucciso in un’imboscata assieme al
compagno Giuseppe Giulietti il 29 luglio del 1944 nei pressi della Croce di
Vinacciano.
Adelmo Santini –
partigiano, membro della formazione “Fantacci” (con il soprannome Biondino),
viene fucilato dai nazifascisti il 25 agosto 1944 a soli 16 anni e quasi 10
mesi in località Villa di Groppoli.
Magnino Magni –
partigiano, dopo l’8 settembre 1943 è uno dei massimi organizzatori della
resistenza pistoiese e tra i primi ad arruolarsi nella brigata Gino Bozzi come
capo squadra mitragliere. Muore durante un combattimento a Treppio il 17 aprile
del ‘44, colpito al capo mentre copre la fuga dei suoi compagni assediati dai
tedeschi.
Luisa Biagi e Giulia Giovannini – violentate, torturate e uccise alla
Macchia Antonini il 20 settembre 1944
Vittime dell’Eccidio del Padule di
Fucecchio
I quattro martiri fucilati alla
Fortezza perché renitenti alla leva.
Martiri di Piazza San Lorenzo a Pistoia
Carlo e Massimo D’Angeli
arrestati a Montecatini Terme il 5 novembre 1943 e deportati ad Auschwitz all’età
di 5 e 1 anno il 9 novembre 1943. Catturati insieme alla madre Renata
Fiorentini e al padre D’Angeli Mario.
Nuget Amina nata a
Pescia il 25 maggio 1907. Morta a Uzzano il 5 gennaio 2006. Il marito Natali
Umberto nato a Pescia il 5 agosto 1900 e morto a Uzzano il 1 aprile 1997. Sono
stati insigniti del solenne riconoscimenti di giusti tra le nazioni per aver
nascosto e salvato tre bambine ebree
I cinque Martiri di Montale. Anselmo
Giugni, di anni 63, ucciso per mano dei
tedeschi il 4 settembre 1944 in via Roma a Montale insieme a Luigi Malusci, Giuseppe
Bessi, Nello Staderini e Antonio Gambi. Alcide Franchi, nato a Montale
il 5 gennaio 1914 e residente a Fognano. Alcide partì per il fronte nel 1941
per tornare nel paese natale nel mese di dicembre del 1942 per sposarsi con
Adele Meoni. Ripartì subito dopo per il fronte ma dopo poco venne fatto
prigioniero e rinchiuso in un lager tedesco. Di lui si persero le tracce fino
al 23 dicembre 1944, data in cui, con un telegramma, il Ministero comunicava
alla moglie che risultava disperso.
Giorgio e Luciano Guermani
giovani fratelli fiorentini che dopo essere stati catturati a Montecatini Alto
e costretti a seguire il nemico tedesco fino a Piteglio dopo il rituale dello
scavo della propria fosse vennero uccisi il 12 settembre 1944.
Padre Cipriano Ricotti, “Giusto” d’Israele. Padre Cipriano Ricotti Frate domenicano, nato a
Pistoia, fu priore del Convento di San Marco di Firenze, è scomparso nel 1989.
A Firenze, pur giovanissimo, fu uno dei principali e infaticabili collaboratori
dell’organizzazione istituita dal cardinale Elia Dalla Costa per mettere in
salvo dalla deportazione e dalla morte gli ebrei ricercati dai nazisti,
nascondendoli nei conventi e in vari luoghi della città e della campagna.
Grande figura di guida spirituale nel periodo del rinnovamento conciliare, ha
raramente parlato del suo ruolo fondamentale nella salvezza di tanti
perseguitati. E’ stato dichiarato il 10 dicembre 1972 “Giusto tra le Nazioni”
dal museo “Yad Vashem” di Gerusalemme.
13 – persone segnalate dalla comunità
ebraica di Pistoia:
Coen Ciro – fu
epurato ed espulso dall’impiego presso gli uffici statali a seguito delle leggi
razziali del 1938. Clandestino tra il 1943 e il 1944.
Piperno Giancarlo –
perseguitato ed espulso da tutte le scuole del Regno a seguito delle leggi razziali
del 1938, successivamente tra i fondatori della formazione partigiana “Castellina”
(Serravalle Pistoiese).
Corcos Ilda – perseguitata
razziale ha ottenuto il riconoscimento di questo status in base alla legge
Scelba del 1955. Clandestina tra il 1943 e il 1944.
Israele Bemporad –
espulso nel 1939 dall’Università di Firenze in quanto studente di razza
ebraica, clandestino a Cireglio nel 1943, entra nella brigata partigiana
Fantacci nel 1944.
Amelia Genazzani, di una
famiglia ebrea livornese emigrata a Pistoia da Livorno nel 1837, perseguitati
in base alle leggi razziali, clandestina dal 1943 al 1944.
Jorio Vivarelli. Richiamato alle armi il 18 gennaio del 1942 in fanteria,
Jorio Vivarelli viene destinato nei Balcani. È appena ventunenne allorché il
dramma dell’8 settembre lo sorprende, militare semplice, a Nicksic in
Montenegro. Deportato su carri-bestiame, finisce nei campi di prigionia
allestiti dall’esercito tedesco in Bulgaria, poi in Austria e in Ungheria e
infine nei campi di lavoro della Germania orientale. Internato nelle baracche
stipate da prigionieri di ogni nazionalità e soggetto alle continue umiliazioni
mirate a cancellare nell’uomo ogni residua dignità e costretto a seppellire i
compagni morti di stenti e di malattie. Successivamente sarà a Trier dove verrà
costretto a lavorare agli altiforni delle acciaierie. Il suo numero è il 45453.
Rientra in Italia alla fine della guerra riprendendo da zero la propria
formazione artistica. Nelle sue opere denuncia l’orrore della guerra e della
sopraffazione ma successivamente riesce a superare il dolore e a riconquistare
la speranza , sublimando la sofferenza nella sua opera artistica.
San Quirico di Valleriana fucilazione
di 19 persone per rappresaglia (le persone catturate furono 20 ma una riuscì a fuggire).
Giuseppe Signorini ucciso
alla Collina dai tedeschi in ritirata
Fernando Boccaccini detto “il
Toscanino” partigiano ucciso in combattimento a Belluno.
Giovanni Severini
catturato dai tedeschi il 16 settembre 1943 e deportato nel campo di Landeshut
(Bassa Slesia).
Riccardo Paolini catturato il 20
novembre 1943 e deportato al campo di Thalerhof (Austria) e successivamente a
Sternthal Pettau (Slovenia).
Le medaglie sono state conferite anche
alle scuole che hanno partecipato a progetti sulla Memoria: la scuola
elementare “G. Michelucci”, il liceo artistico “P. Petrocchi”, il liceo
scientifico “Amedeo d’Aosta” e la scuola I
care di Ramini.
[puggelli
– uff. stampa comune pt]
GIORNO DELLA MEMORIA: GLI APPUNTAMENTI
DI DOMANI 25 GENNAIO
Si parte alla 9 nella sala della
Fondazione Caripit con la presentazione di un libro sulla deportazione degli
ebrei – Seguirà un incontro con gli studenti dell’Einaudi – Alle 17 nella saletta incontri dell’assessorato alla
cultura si parlerà della storia di Arturo Bargellini deportato in un campo di
concentramento in Germania
PISTOIA. Nell’ambito delle iniziative per il Giorno della memoria,
domani sabato 25 gennaio si svolgeranno quattro eventi. Alle 9 nella sala della
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Pardo Fornaciari presenterà
il suo libro “L’Universo minore.
Confino, internamento, concentramento, deportazione degli Ebrei. Le
responsabilità italiane ed il caso di Pistoia”. Seguiranno due
iniziative legate all’autore. Tra queste la prima vedrà la partecipazione degli
studenti dell’istituto Einaudi dal titolo “Non avevano niente di umano”, l’antisemitismo
nazista in una realizzazione drammatica proposta da Pardo Fornaciari a cura
degli studenti dell’istituto Einaudi. L’incontro con Pardo Fornaciari si
concluderà con le letture e i canti per ricordare la Shoah dal titolo “Marè hammarim”. Parteciperanno Pardo
Fornaciari (voce) e Fabio Marchiori (piano). Infine alle 17 nella
saletta incontri dell’assessorato alla cultura si terrà l’evento “Storia di Arturo”. Il pistoiese Arturo
Bargellini, reduce della campagna di Russia poi deportato per ventisei mesi in
un campo di concentramento in Germania, torna a Pistoia dove ha vissuto fino a
103 anni. Durante l’incontro interverranno la figlia Paola, Fabio Giannelli,
storico, Maria Lorello, Luca Bertinotti e Adriano Senatore dell’Associazione 9cento. Le letture saranno a cura degli
alunni della scuola media Roncalli.
[puggelli
– uff. stampa comune pt]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Nelle foto: momenti della cerimonia in
Sala Maggiore.
[Venerdì 24 gennaio 2014 | 17:49 - © Quarrata/news]
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