TORNIAMO per un istante sul post Peste
& Corna. Cinesi e sicurezza sui luoghi di lavoro a Prato, e
leggiamo cosa compare nel comunicato-stampa della Regione stessa (vedi
qui):
FIRENZE - Questi i principali
provvedimenti, approvati oggi, martedì 28 gennaio, dalla Giunta regionale
trasmessa in diretta streaming.
- Approvazione del Piano straordinario per Prato, in
seguito al rogo di dicembre, che prevede l'assunzione di 50 tecnici della
prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro con l'obiettivo di svolgere
controlli e attività ispettive, accompagnati da mediatori linguistici
cinesi, nei capannoni e nei dormitori abusivi (min. 02.30 a min. 11.45
circa).
Come vedete il Presidente Rossi parla di assumere 50
tecnici: che sarebbero per tre anni al costo annuo di 40mila € a testa per un
totale di 6mlioni di euro.
Qualche voce fugace parla, però, di 100
tecnici, con i moltiplicatori del caso. Ma tutto da verificare.
Aggiungeteci il compenso per Renzo
Berti.
Viene da chiedersi semplicemente: ma la
Asl di Prato non aveva un servizio di sicurezza del lavoro? a noi pare proprio
di sì.
E la supervisione del piano
straordinario non sarebbe stato maglio farla in economia attraverso il servizio
pratese, piuttosto che scomodare un dipendente(Berti)-politico(Berti) che
continuerà anche a riscuotere il suo stipendio senza aumentare la sua
produttività, visto che quando sarà a Prato non sarà a Pistoia e viceversa, dal
momento che solo Mastrapasqua, in Italia, è ubiquo e onnifacente come
Dio?
Siamo troppo cattivi se ragioniamo con questi
semplici criteri logico-aritmetici, evidentemente non troppo chiari né al
Signor Governatore della Toscana, né ai suoi “cavalieri della tavola rotonda”?
e.b.
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Martedì 28 gennaio 2014 | 22:33 - © Quarrata/news]
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