martedì 28 gennaio 2014

GELLO. I DUE MONDI NEL VINCIO DI BRANDEGLIO


di Salvatore Petrone [*]

PISTOIA. La natura può essere minacciosa ma anche maestosa a seconda di dove, come e quando ti soffermi per coglierne i diversi aspetti. Sicuramente quando è minacciosa ti fa paura, ma quando è maestosa ti manda in estasi, ti appaga e ti diverte.
Guardiamo questa foto, è l’Ombrone sotto il ponte di Gello (foto 1). L’acqua non è minacciosa, spumeggia e sprigiona allegria. Ti viene voglia di accarezzarla con la mano e di saltarci sopra. Mentre la guardi ti viene spontanea una domanda: ma quest’acqua può essere quella che fa tanti danni? Sì, può essere la stessa, ma con l’aiuto essenziale e determinante della mano dell’uomo.
La mano dell’uomo che nel tempo ha modificato l’alveo e manomesso il letto senza il dovuto rispetto e lungimiranza. La mano dell’uomo che ha modificato l’ambiente a proprio vantaggio e ne ha trascurato le conseguenze. La mano dell’uomo che ha trascurato le esigenze della natura e ne ha approfittato per sfruttarla. La mano dell’uomo moderno che spesso ha fatto andare in malora ciò che la mano dell’uomo antico aveva, con intelligenza, o forse semplice buon senso, regimato e costruito.
È sempre lui, l’uomo, che costruisce, che ripara, che abbellisce, ma spesso, non sa o finge di non sapere con chi ha a che fare. L’uomo che non riconosce i suoi limiti di fronte alla potenza della natura, nel suo agire non vede quanto può essere dannoso il suo cammino. La natura è sola, non ha consiglieri. Se ti concede qualche illusione è solo questione di tempo, si riprende sempre la sua libertà e ti dimostra sempre quanto può essere piccolo l’uomo.
L’uomo, se fosse saggio, si dovrebbe chiedere, mentre cammina e agisce: è il tempo giusto per intervenire? Qual è il modo giusto o più giusto per intervenire? Una volta fatto l’intervento, durerà nel tempo? Se la risposta è no, perché? Forse l’intervento va fatto in un altro modo, in un altro posto o non va fatto affatto?
Il ponte che si vede sulla foto è il ponte della via Vecchia Montanina, a Gello, sul Vincio di Brandeglio. Il tratto del torrente che si vede sulla foto (2), quello ciottoloso e con pezzi di legno e di radici, è quel tratto al di sotto del ponte, prima che confluisca nell’Ombrone. In questo tratto la mano dell’uomo moderno, con l’escavatore ha smosso anni fa, forse tre o quattro anni fa, il letto del torrente. Ha accumulato sulla riva destra e sulla riva sinistra lo stesso materiale del letto del torrente per fare le due sponde a scarpata, senza altro fare. Quindi ha modificato, con il semplice accumulo, l’alveo di scorrimento del torrente, spostandolo al centro.
Il materiale accumulato negli anni che forse ha trovato un suo equilibrio con l’acqua, con erba e radici di arbusti vari, se viene smosso, senz’altro fare, invita la piena a portarlo via e questa lo fa alla prima occasione. Lo fa non perché è malvagia e cattiva, ma solo perché la mano dell’uomo glielo ha preparato. Così sono sparite le due sponde a scarpata, ma non adesso, negli anni scorsi. Il torrente Vincio di Brandeglio, in quel tratto, si è preso la sua libertà scavando a destra e a sinistra, portando via il tutto. Alcuni abitanti del posto dicono che è tornato a scorrere dove era prima.
Ma quello che sorprende è il tratto sopra il ponte. Come si può notare dalla foto, scattata da sopra il ponte stesso, non è ciottoloso e non presenta né erosione né sedimenti e c’è pure l’erba (foto 3).
Perché questi due “mondi” così diversi, sotto e sopra il ponte? L’acqua, l’erba, le canne e le radici hanno firmato l’armistizio? Qui l’escavatore non c’è mai stato. È un inutile tratto mai toccato, solo l’erbaccia viene tagliata due volte l’anno.
Il lavoro fatto con l’escavatore nel letto di un torrente può essere utile? Può essere inutile? Può essere necessario? Può essere inopportuno?
Solo l’uomo saggio che può e sa erigersi al di sopra della natura, quando si abbassa e si inchina ad essa per agire, conosce la risposta perché lui solo sa come dove e quando mettere le mani.
[*] – Comitato Sicurezza Idrogeologica di Gello
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 28 gennaio 2014 | 12:14 - © Quarrata/news]

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