Lettera aperta indirizzata al Sindaco,
ai Consiglieri comunali e alle forze politiche
BUGGIANO. Le colline della Valdinievole – un sistema territoriale
ricco di qualità storiche, ambientali e paesaggistiche – sono messe sotto
pressione da appetiti residenziali e dal cemento, con un riuso in parte
improprio del patrimonio edilizio. Sulle colline pesciatine (gli insediamenti
di Via 27 Aprile), su quelle uzzanesi, buggianesi, ecc., fino al Montalbano (il
villaggio turistico Le rocchine), ovunque si osservano costruzioni avulse dal
contesto, recuperi alteranti le connotazioni architettoniche, servizi “turistici”
che modificano il paesaggio, finte costruzioni a servizio di fondi rurali. E
ciò avviene nonostante il Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana
definisca i sistemi collinari come invarianti strutturali, cioè come contesti
nei quali non possono proporsi alterazioni sensibili.
Adesso si annuncia un altro, preoccupante
intervento. Il Comune di Buggiano ha approvato un programma di recupero – ma
sarebbe meglio dire di “riuso improprio e impattante” – del “Saltincelo”, un
insediamento di per sé già problematico, risalente a qualche decennio fa,
composto da un bar-ristorante ed una piscina, situato nella parte alta della
collina di Vetrignano, in un territorio bellissimo, ricco di emergenze
architettoniche e di valori paesaggistici e delicato dal punto di vista
idrogeologico (questa fascia collinare ha conosciuto di recente estesi
movimenti franosi, con danni a insediamenti abitativi). Da tempo abbandonato,
il “Saltincelo” sarà trasformato in ben sette unità residenziali in forma di
villetta unifamiliare, soluzione ad alto consumo di suolo per unità di volume e
ad alto impatto territoriale considerando anche tutte le pertinenze necessarie
per ognuno dei fabbricati. La criticità geologica di questo contesto avrebbe
invece dovuto, applicando un ragionevole principio di precauzione, indurre alla
individuazione di un recupero non impattante; del resto, ormai sappiamo bene
che le perizie e le misure geologiche non sono sufficienti a garantire
stabilità a versanti così problematici, come dimostrano centinaia di casi
accaduti in Italia con esiti drammatici e le recenti frane avvenute in Liguria
imputabili proprio a interventi edilizi sconsiderati.
Una scelta, questa del Comune di
Buggiano, certamente più rispondente a esigenze private che a interessi
collettivi, troppo facile e che non impegna l’Istituzione nella ricerca di soluzioni
di recupero più rispettose.
Legambiente sostiene convintamente la
rigenerazione e la riqualificazione dell’esistente, ma non certo introducendo
nuove criticità, tanto più quando si opera su territori collinari così
particolari e delicati. E afferma che le ragioni del recupero non sono mai
sufficienti a giustificare interventi che alterano così gravemente lo Statuto
dei Luoghi.
Nell’esprimere perciò la nostra
contrarietà a questo programma, invitiamo il Comune di Buggiano, le forze
politiche locali, le organizzazioni sociali ad aprire un dibattito serio sul
tema del recupero edilizio, in particolare negli ambiti collinari, per trovare
soluzioni sostenibili a questo e agli altri casi similari.
Legambiente Circolo Valdinievole
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[Venerdì 24 gennaio 2014 | 09:23 - © Quarrata/news]
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