di LUIGI SCARDIGLI
Fine settimana di rango al Manzoni con un De Filippo affidato
a Toni Servillo
PISTOIA. Lui, Toni Servillo, accontenta tutti. Trasversalmente.
Perché è un vero e proprio animale da palcoscenico, con una faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che però non
hanno a Genova, ma solo quegli attori che trascorrono la loro vita sul
palcoscenico e a studiare.
Non ha bisogno assolutamente di
presentazioni, Le voci di dentro, in
scena venerdì e sabato sera, alle 21, e domenica alle 16, al teatro Manzoni di
Pistoia: ha parlato l’autore, mai a sproposito, Eduardo De Filippo e parla uno
dei suoi più colti interpreti, Toni Servillo, reduce da un bagno di meritata
popolarità cinematografica con La grande
bellezza, che si allinea ad altri capolavori del grande schermo.
De Filippo poi sembra davvero aver
pensato a Servillo, ai tempi delle sue scritture: quale altro protagonista
della scena italiana avrebbe potuto incarnare e riprodurre, con tanta fedele
contemporaneità, le opere del maestro napoletano destinate a rimanere, con
tragica lungimiranza, praticamente eterne?
Con l’imitabile mattatore, sul
palcoscenico pistoiese, per la prima volta non in veste strumentale (Avion
Travel) anche il fratello Peppe, che precede una lunga serie di nomi vecchi e
nuovi dell’entourage servilliano:
Chiara Baffi, Betti Pedrazzi, Marcello Romolo, Gigio Morra, Lucia Mandarini,
Vincenzo Nemolato, Marianna e Maria Angela Robustelli, Antonello Cossia, Daghi
Rondanini, Rocco Giordano e Francesco Paglino, per uno spettacolo prodotto da Teatri Uniti, Piccolo Teatro di Milano, Teatro d’Europa e Teatro di Roma, con le
scene di Lino Fiorito, costumi di Ortensia De Francesco e luci di Cesare
Accetta, una rappresentazione che ha già fatto incetta di trionfali
riconoscimenti, con cinque candidature e altrettanti premi al premio Le maschere del teatro e che non
mancherà di mandare in tilt l’applausometro del Manzoni, che registra un tutto
esaurito per tutti e tre i giorni.
La nota più gradita, seppur marginale,
è che Toni Servillo, sabato pomeriggio, non si incontrerà, come succede per
gradevole consuetudine, con il pubblico: non succederà nella saletta del
Teatro, né nel salone della Biblioteca San Giorgio, ma neanche presso l’accogliente
salone della struttura sponsoristica dei cartellone teatrale. In alternativa,
sempre sabato e alla solita ora, alle 17,30, al Piccolo teatro Bolognini verrà
proiettato 394 Trilogia nel mondo,
che altro non è che la documentazione della Trilogia
della villeggiatura di Goldoni portata in scena, per la regìa di
Massimiliano Pacifico, ovunque nel mondo, per quattro anni, da Troni Servillo.
Lui, il protagonista, non ci sarà. Ma
solo perché non ha assolutamente nulla da dire ad illustri sconosciuti,
probabilmente.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 29 gennaio 2014 | 19:42 - © Quarrata/news]
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