di Roberto Daghini [*]
SERRAVALLE PISTOIESE. Il 27 gennaio è il giorno della memoria, in cui si ricorda
il dramma dello sterminio del popolo ebraico. Questo giorno fu scelto per la liberazione
da parte dell’Armata Rossa del campo di sterminio di Auschwitz dove trovarono
la morte milioni di persone gasate solo perché erano ebrei, comunisti,
cristiani, oppositori del nazifascismo o semplicemente perché considerate razze
inferiori. In consiglio comunale di oggi, lunedì 27, ricorderò, il dramma di
una famiglia ebrea italo turca, Cittone, deportata da Serravalle a Auschwitz.
Questa era immigrata nel 1935 da Istanbul a Livorno, era composta dal capo
famiglia Abramo Cittone, dalla moglie Barbout Fortunati e i figli: Mordechai
Max, Raffaele, Nissim e Sol.
A Livorno nel 1937 ebbero un'altra
figlia di nome Vittoria. Con il ritorno del fascismo e la costituzione della
Repubblica sociale, dal novembre 1943 e il gennaio 1944 iniziarono i
rastrellamenti perpetrati dai nazifascisti in tutta la Toscana e in particolare
nei comuni della Valdinievole, meta di rifugio degli ebrei stranieri e italiani.
In questo frangente i Cittone provenienti da Livorno, si erano rifugiati nel
paese di Serravalle. Il 12 gennaio 1944 forse grazie anche a spie locali e su
ordine della prefettura, furono tutti arrestati dal maresciallo dei carabinieri
di Serravalle, Luigi Cellai, insieme ad altri vennero internati a Serravalle
che oltre a Larciano, erano i centri di raccolta degli ebrei rastrellati nella
Valdinievole.
È utile ricordare che, in Toscana oltre
a questi due comuni fungevano a questo scopo, anche i campi posti nei comuni
di: Bagno a Ripoli (FI), Castelnuovo Garfagnana (LU), Bagni di Lucca (LU),
Civitella della Chiana (AR) e Roccatederighi (GR). Dopo una sosta di alcuni
giorni, gli ebrei venivano tutti incarcerati, inviati a Fossoli e
successivamente nei campi di sterminio.
Sulla vicenda dei Cittone avevo svolto
ricerche personali, poi inserite nel libro da me pubblicato nel 2013 che tratta
le vicende del fascismo e del conflitto bellico, in provincia di Pistoia. Il
mese scorso mi fu riferito che il sindaco Mungai con l’assessore Santucci che
nel riordinare l’ufficio avevano rinvenuto un documento inedito, che riguardava
la vicenda della famiglia Cittone. Si tratta del fascicolo “Vigilanza Annonaria
1943”: al suo interno vi era un foglio in cui l’agente comunale annonario
scriveva al commissario prefettizio del comune Gastone Cappelli. Trascrivo il
testo senza alcuna modifica:
Riferisco che la roba di proprietà di
Cittone Abramo è stata accumulata nella stanza assegnata alla di lui famiglia e
che è stata chiusa. Le tredici coperte in consegna al detto Cittone sono state
passate a Caranante Celeste. Ho creduto opportuno prendere in consegna
personalmente una bottiglia d’olio di circa kg 0,900 e gr 400 di zucchero.
N. 1 tessera annonaria per pasta e pane
n. 1389 intestata a Barboun Fortunata e con i tagliandi fino al 1° febbraio
1944.
Addì 10 Febbraio 1944.
(Firma Non Leggibile)
Tornando ai Cittone il 31 gennaio
furono portati in carcere a Pistoia, l’8 febbraio alle Murate di Firenze, a
Fossoli e infine il 22 dello stesso mese con il convoglio n. 8, composto di 489
persone, quasi tutti di religione ebraica partirono via Austria per Auschwitz,
dove giunsero il 26 febbraio 1944.
Qui furono selezionati 95 uomini e 29
donne tutti gli altri trovarono subito la morte compreso la gran parte della
famiglia Cittone. Solo Mordechai Max fu liberato a Auschwitz e la sorella Sol
nei dintorni del campo femminile di Ravensbrueck. La Sol rimarrà viva, il
fratello morirà alcuni mesi dopo la liberazione. Questa rientrata a Livorno nei
primi anni del dopoguerra cercherà inutilmente di avere giustizia e nel 1991 si
trasferirà nella città di Haifa in Israele.
Ho voluto ricordare questa storia perché
nei mesi passati, io personalmente, di concerto con il sindaco e gli uffici
comunali, abbiamo cercato di rintracciare la signora Sol, per darle un qualche
attestato o riconoscimento per il torto che la sua famiglia ha dovuto subire
per colpa anche di alcuni nostri concittadini. Ma la ricerca ha prodotto esito
negativo. La tragedia della famiglia Cittone non è la sola vicenda, che è stata
fino a oggi ignorata, esistono altri fatti avvenuti nel comune di Serravalle,
che ancora oggi non vengono ricordati con la dovuta attenzione.
[*]
– Consigliere Comunale
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[Lunedì 27 gennaio 2014 | 11:55 - © Quarrata/news]
Rallegramenti sig. Daghini per questa bella ma triste storia che ci propone. Il 27 Febbraio le armate comuniste dell'Unione Sovietica liberarono il campo di sterminio di Auschwitz mentre nel loro territorio ( la Russia) erano già stati sterminati ed uccisi milioni fra zingari, ebrei ed omosessuali. Perchè diversi. La Storia talvolta è proprio strana, ma non tanto come sembra. I carnefici comuinisti dell'Unione Sovietica che liberano quegli stessi Uomini che massacrano nella loro terra sovietica,dove i campi di stermini si chiamano gulag e che continueranno ad esistere anche dopo il 1945. Già, la Storia è proprio strana.
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