giovedì 30 gennaio 2014

AGLIANA, INCENERITORE E ALLUVIONI: LA PIETRA (PDL) REPLICA A CIAMPOLINI


«Se è vero che scrivo molto, è altrettanto vero che, prima di farlo, mi informo…»

AGLIANA. Credo che il confronto di varie posizioni, su temi che riguardano l’ambiente, sia stimolante e costruttivo e possa essere utile ai cittadini per farsi un’idea più precisa sulla situazione.
Con questo spirito rispondo volentieri al Sindaco Ciampolini sperando di non annoiare i cittadini di Agliana e di non cadere in una sterile polemica di carattere politico.
Prima di tutto vorrei precisare che nessuno le contesta di essere stata la prima fra i Comuni proprietari del CIS ad attuare il servizio di porta a porta per la raccolta differenziata. Ma li contesto di non aver mai avuto un atteggiamento netto e contrario alla chiusura dell’impianto di Montale.

Detto questo, però, mi dovrebbe dire quale coraggio le dovrei riconoscere. Il vero coraggio lo dovrei invece riconoscere ai cittadini aglianesi che si sono sobbarcati oltre all’onere di smaltire il materiale anche un rincaro di oltre il 20% sulla tariffa-rifiuti. Ma questo, come lei potrebbe dire, è propaganda e non sono fatti (forse non per lei ma per la gente sì).
Ritornando ai fatti. L’impianto di Montale, come lei ben saprà, non vive certo grazie al conferimento dei rifiuti dei tre Comuni proprietari, perché per questo sarebbe bastata una sola linea, mentre l’impianto ne ha tre e ne è prevista una quarta per l ‘ampliamento. Il che ne fa un impianto sovradimensionato rispetto alle esigenze di Agliana, Quarrata e Montale, ma necessario per le politiche di ambito, in quanto al momento risulta essere l’unico impianto veramente funzionante di tutto l’Ato.
Nel suo intervento, di fatto, conferma la mia affermazioni che l’ampliamento dell’impianto sarebbe stato condizionato, da parte sua, al risultato delle indagine epidemiologica, peraltro ancora ferma per l’opposizione di Quarrata e Serravalle; e non ha mai affermato la sua contrarietà in nessun atto ufficiale nemmeno nell’atto di indirizzo, che lei cita, del 26 giugno 2013.
In quell’ODG, votato a maggioranza, la Ciampolini dice che si esprimeva contro l’ampliamento, tralasciando di ricordare che quell’ODG nasceva da un’iniziativa del Comune di Montale per approvare un documento comune a tutti e tre i Comuni (scusate il gioco di parole) in cui si indicava anche una data certa per la chiusura dell’impianto. Montale lo approva chiedendo la chiusura entro la data del 2023 (coincidente con la fine del mutuo).
A Montale si approva un ODG con impegni precisi, ad Agliana invece tutto sparisce, tutto diventa più politichese. Dando quindi l’idea di non voler un termine certo, ma aprendo alla possibilità di una prosecuzione dell’attività oltre la data di ammortamento del mutuo.
Ripropongo alla Ciampolini il testo dell’impegnativa dei due ODG a confronto:

MONTALE
3) ad attivarsi presso ogni sede al fine di veder modificata la previsione, contenuta nel Piano Interprovinciale dei Rifiuti, dell’ulteriore ampliamento da 150/giorno a 225t/giorno ivi previsto, ottenendo anzi, in virtù delle depositate osservazioni al Piano Interprovinciale dei Rifiuti, che venga programmata la dismissione dell’impianto entro e non oltre l’anno 2023 (anno di rientro degli investimenti effettuati per il primo ampliamento) con relativa bonifica;

AGLIANA
Impegna Il sindaco e la Giunta ad attivarsi presso ogni sede al fine di ottenere le garanzie, da parte di tutti i Comuni e delle rispettive aziende partecipate, per mantenere il controllo e la potestà decisionale dei tre Comuni sull’impianto in particolare in relazione alla previsione, contenuta nel Piano Interprovinciale dei Rifiuti, di un ulteriore ampliamento da 150t/giorno a 225t/giorno e a un progetto per la eventuale dismissione dello stesso o riqualificazione”.

Credo che la lettura sia abbastanza chiara per tutti.
Comunque prendo atto con piacere che sia lei, che la candidata a Sindaco a Montale, sig.ra Meoni, (ricordo che anche il gruppo della sig.ra Meoni votò contro al suddetto ODG) sono venute sulle stesse posizioni che il centro destra in genere, e a Montale in particolare, ha sempre sostenuto riguardo all’impianto di via Tobagi.
Infine, siccome credo che la Ciampolini sia una persona politicamente preparata ed intelligente, mi meraviglio che si pari dietro all’affermazione che lei ha fatto delle osservazioni e il PDL no.
Le voglio ricordare che il gruppo PDL non ha fatto osservazioni perché ha contrastato, prima in commissioni e poi in consiglio dove ha dato voto contrario, il piano interprovinciale dei rifiuti voluto dalle giunte provinciali e regionali, non a caso, rette tutte dal partito a cui lei appartiene.
Ma anche questi, forse, per lei non sono fatti ma propaganda.
Sulla questione del rischio idrogeologico vorrei provare a controbattere le sue argomentazioni partendo col dirle che potrei paragonarla a molte persone, anche di rilievo, ma lascerei da parte Mosè, prima di tutto per rispetto a quello che rappresenta e poi perché mi sembra un po’ presuntuoso da parete sua (comunque Mosè divideva le acque, non bonificava le terre!).
Vede, sig. Sindaco, io non sono un ingegnere idraulico, ma so che l’acqua va verso il basso: e Agliana purtroppo si trova nella zona più bassa della piana pistoiese e quindi potenzialmente in una zona ad alto rischio idrogeologico.
Tecnicamente il piano dell’autorità di bacino dice proprio questo. Difficilmente contestabile.
Molte zone dei Comuni della piana, hanno subito un peggioramento del rischio idraulico: ma nessuno come quello di Agliana.
Come ben sa, prima i battenti venivano calcolati dai Comuni e solo ultimamente è intervenuta l’autorità di bacino, e il fatto che ad Agliana si sia presentata una situazione così gravosa dal punto di vista del rischio idraulico, mi fa venire delle perplessità sulla classificazione precedente.
Peraltro gli innalzamenti dei battenti fino al livello P4 non significano che non si possa costruire, ma lo si può fare con appositi opere di messa in sicurezza (questo è quello che dice l’autorità).
È la Regione che invece impedisce di costruire indipendentemente dal fare o meno le opere di messa in sicurezza.
Ma a parte queste disquisizioni legislative, vorrei farle una domanda.
Come è possibile approvare un Regolamento Urbanistico in presenza di un piano che innalzava i livelli di pericolosità e di una legge regionale così restrittive?
Poi, se in certe zone arriverà l’acqua e ci saranno le legittime richieste danni, cosa dirà, lei, a quei cittadini che in buona fede hanno fatto quello che il Regolamento Urbanistico permetteva loro di fare anche ciò che la Regione non consentiva?
Infine voglio rassicurarla sul fatto che, se è vero che scrivo molto, è altrettanto vero che, prima di farlo, mi informo…
Patrizio La Pietra
Capogruppo Pdl Provincia di Pistoia
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[Giovedì 30 gennaio 2014 | 17:32 - © Quarrata/news]

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