domenica 22 luglio 2012

ANTONIO GINETTI ‘PER LA CONQUISTA DELLA LIBERTÀ’

di Luigi Scardigli


Che senso avrebbe fermarsi, proprio ora, poi?
Antonio Ginetti, per nulla spaventato dalla detenzione coatta, carceraria prima e domiciliare, poi, costellata, quest’ultima, da un perdurante sciopero della fame, continua il suo percorso.
È uno dei tanti, moltissimi, per fortuna, che in questo Paese, ha deciso che al capitalismo, puntualmente, non ci si debba genuflettere. Certo, la casistica dell’obiezione è ricca di percorsi, più o meno praticabili, ma qualcosa si deve pur fare e la Tav, la linea ferroviaria super veloce che dovrebbe creare un ponte di passaggio tra la Francia e l’Italia, consentendo così la globalizzazione su rotaia dal Portogallo all’Est europeo, a scapito di tutto e di tutti, è oggettivamente un sopruso da ricchi. E basta.
Così, Antonio Ginetti, di nuovo allo scoperto e alla legalità, ha stampato una raccolta di scritti e fotografie che parlano, elusivamente, di questa vicenda, quella della protesta pacifista e ambientalista, nata, ormai, vent’anni fa e culminata negli scontri della Val Susa, quelli che hanno decretato il suo arresto e quello di altri 24 attivisti.
Si intitola Per la conquista della libertà, l’opuscolo che Antonio Ginetti ha iniziato a distribuire tra la sua gente. Lo ha dato anche a me. 5 euro, la controinformazione va finanziata.
L’ho letto e analizzato con attenzione, ma non è della Tav che voglio parlarvi. Voglio però dirvi che prima di sventrare le Alpi piemontesi, Ferrovie dello Stato e Governo farebbero meglio ad occuparsi delle centinaia di migliaia di pendolari che ogni mattina che Dio, quello con la d minuscola, mette in terra, devono servirsi del mezzo su rotaia per andare a lavorare, studiare, documentarsi.
Come le migliaia di pistoiesi, del resto, che la mattina vanno a Firenze, vedendo arrestare il treno sul quale viaggiano a Il Neto e a Zambra.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 22 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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